Giampiero De Concilio
Ho tutta Napoli dentro
Pluripremiato dal cinema, corteggiato dalla televisione. Il RadiocorriereTv intervista il giovanissimo attore partenopeo, tra i protagonisti di “Vivi e lascia vivere” su Rai1. “Sono determinato come il mio Giovanni, anche se so con precisione cosa cerco” dichiara al nostro giornale
La serie si avvia alla conclusione, si aspettava un successo così grande?
Decisamente no, ma guardandola in televisione ho capito che la trama e la qualità della serie hanno fatto la differenza e hanno portato il pubblico a vederla di più. La qualità è sempre un grosso incentivo.
Come è stato il suo incontro con Giovanni?
Il primo incontro con quest’anima è stato a casa, all’arrivo dell’e-mail che mi invitava al provino. Mi è sembrato subito abbastanza chiaro come fosse questa persona, proprio perché è totalmente diversa da quello che sono io. Quando si affronta un ruolo molto diverso da ciò che sei, è paradossalmente più facile. Si parlava di un ragazzo naif alla ricerca di se stesso, una ricerca che veniva stravolta, scombussolata, dalla morte e dal ritorno del padre. Mi è piaciuto sin dalla sinossi.
Poi è arrivato il provino…
Il primo di tre e l’ho fatto con il regista Pappi Corsicato. Era una scena che non è stata inserita nella serie, in cui Giovanni voleva provare dei costumi per la piscina, erano costumi femminili, diceva di farlo per conto di sua sorella gemella, poiché erano fisicamente uguali. Provino dopo provino vedevo che nella sala d’attesa non c’era mai un altro Giovanni (sorride), e pian piano mi è stato assegnato il ruolo.
Quanto c’è in lei della determinazione di Giovanni?
Sono determinato quanto lui, ma so con precisione cosa cerco. Giovanni, con paura ed eccitazione, si sta facendo trascinare da un vento. Io invece so cosa voglio, so dove sono diretto. Sono naif nel mio lavoro, nel senso che sono sempre curioso di nuovi ruoli, ma non all’estremo come Giovanni.
Cosa rappresenta per lei il cambiamento?
Credo sia sinonimo di progresso. Stare fermi non porta a nulla, se non spingi le cose rimangono come sono e possono solamente andare peggio. Sono convinto che, dopo questa terribile emergenza, torneremo domani con una marcia in più, con una grinta diversa. Siamo stati a casa, abbiamo riflettuto, forse anche troppo, ci siamo mangiati le unghie pensando a cosa avremmo fatto una volta usciti, abbiamo fatto i conti con quello che eravamo e con quello che vogliamo diventare, ora dobbiamo uscire e cambiare.
Un approccio sempre ottimista…
Non c’è altra scelta, essere pessimista non porta a nulla. Non è buonismo, non è ipocrisia, non ho mai visto un’altra strada se non quella che mi dice che le cose andranno bene. Questo non vuole dire che ogni cosa che faccio vada alla grande, ma anche se qualcosa non va al meglio, posso fare molto per modificare il risultato.
Lei è uno dei pochi napoletani nel cast di “Vivi e lascia vivere”, com’è stato recitare nella sua città?
Abbiamo girato gli interni a Roma e poi, per un paio di settimane, ci siamo trasferiti a Napoli, sono state giornate bellissime, una botta di serenità. Girare a Napoli è una gran cosa.