Francesca Michielin

La musica è un miracolo, non si deve fermare

Lanciatissimo su tutte le piattaforme digitali, “Chiamami per nome”, il brano cantato al Festival in coppia con Fedez, è già certificato oro. “Il pezzo sta piacendo moltissimo, non me lo aspettavo, abbiamo vissuto un sogno che ci ha portato fortuna” dice Francesca Michielin, che nei giorni scorsi ha pubblicato il suo nuovo album sperimentale, in collaborazione con altri artisti, e sta preparando i live per l’estate.

Come sta vivendo il dopo Sanremo?

Molto bene perché è un momento di grande gratitudine per me. A Sanremo io e Federico ci siamo dati tantissimo e abbiamo vissuto un sogno che ci ha portato fortuna. Il pezzo sta piacendo moltissimo e non me lo aspettavo, sono doppiamente grata.

Come ha accolto il secondo posto?

Inaspettato. Per chi fa Sanremo, tornare è sempre difficile, soprattutto per chi si è classificato bene. Io ero già stata seconda, dopo gli Stadio, e rappresentai l’Italia all’Eurovision.  Decidendo di tornare, ho pensato che non sarei mai riuscita a salire sul podio. Eppure anche stavolta sono stata seconda e sono molto contenta.

Come avete iniziato a lavorare al brano “Chiamami per nome” e quando?

Abbiamo iniziato durante l’estate per fare una esperienza nuova, ma poi ci siamo resi conto di quanto fosse potente questa canzone e con un messaggio importante visto l’anno che stavamo vivendo. Lo abbiamo sviluppato, ottimizzato, e dopo abbiamo deciso di presentarlo per il Festival.

Il video lo avete girato nei teatri più iconici di Milano. Perché li avete scelti?

Per noi il videoclip poteva essere un’occasione, non tanto per il testo, ma per fare luce sui lavoratori dello spettacolo che sono fermi da più di un anno e per tutte quelle figure di cui nessuno parla, ma che sono fondamentali per il nostro lavoro.

Il 13 marzo è uscito il suo nuovo album. Sicuramente un grande messaggio la pubblicazione in un momento storico come questo per la musica…

E’ importante che la musica non si fermi perché è un grande miracolo. Ho voluto portare avanti il mio progetto e continuare a raccontarlo. Credo che la musica sia importante anche per affrontare tutto questo con più spensieratezza, ovviamente quando possibile.

Per ogni brano ha collaborato con altri artisti come Maneskin, Fabri Fibra, Gemitaiz, Shiva, Elisa e Dardust, Coma_Cose, Takgi&Ketra e Fred de Palma, Max Gazzé, Carl Brave, Charlie Charles, Giorgio Poi. Un progetto sperimentale?

Un progetto corale che celebra la collettività. E’ un disco che diventa un progetto eterogeneo, che esalta anche la diversità, dove si incontrano tanti generi diversi.

Se dovesse scegliere uno dei brani contenuti nel nuovo album, quale rappresenterebbe di più questo suo momento?

Sicuramente “Cattive stelle”. E’ un brano che ho volutamente fatto uscire a gennaio per sperare in una nuova era, come per ricordare che viviamo sotto stelle che non promettono nulla di buono. Viviamo però anche la preziosità dell’incontro e della condivisione.

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