Francesca Chillemi
Sempre fedele a me stessa
«Anche in termini di abiti, nella vita ciascuno deve sentirsi bene e a proprio agio, dove vuole e con qualunque cosa addosso» racconta l’attrice siciliana al RadiocorriereTv e sulla nuova vita di Azzurra dice: «È pronta a regalarsi un’altra possibilità». “Che Dio ci aiuti”, il giovedì in prima serata su Rai1
Se è vero che l’abito non fa il monaco, e Azzurra di abiti se ne intende, che “abito” sta creando in questa stagione?
Quello di un’altra possibilità per se stessa, dove non ha trovato senso ha cercato di darsi un’altra occasione. Potrebbe essere quindi l’abito della sopravvivenza.
Da fashion victim a novizia, come si rapporta Francesca con la moda e con lo stile?
Anche in termini d’abiti, nella vita ciascuno deve sentirsi bene e a proprio agio, dove vuole e con qualunque cosa abbia addosso. Non ci vestiamo solo per coprirci o riscaldarci, ma anche per sentirci “confident” con quello che siamo, non per piacere agli altri, ma per rispecchiare la propria personalità.
In quali abiti si sente meglio?
Jeans, t-shirt e giacca stile tailleur. Esco la mattina con un paio di scarpe da tennis, la sera indosso una scarpa con il tacco e sono pronta.
“Che Dio ci aiuti” affronta il tema della fede, qual è il suo rapporto con la spiritualità?
Oltre al tema della fede, credo che la serie metta bene in evidenza la voglia di aiutarsi a vicenda, componente nella quale tutti i personaggi, soprattutto i più giovani, si riconoscono. Se anche non esiste una famiglia d’origine che ti sostiene, c’è sempre la possibilità di incontrare persone capaci di accogliere l’altro. Il messaggio è “non siamo soli”, che poi è quello che noi tutti speriamo, sentirci da qualche parte a casa, e il convento è un po’ il simbolo di questa accoglienza.