Fotinì Peluso

Un po’ Barbara, un po’ Sofia

Il RadiocorriereTv incontra la giovane attrice romana, protagonista delle serie “La Compagnia del cigno” (Rai1) e “Nudes” (RaiPlay).  Impegnata sul set e negli studi di Economia, al nostro giornale confida: «La mia prima passione è stata il pianoforte poi è arrivata la recitazione, che ha rivoluzionato la mia vita»

Ph-Sara-Petraglia

Fotinì, la seconda stagione de “La Compagnia del cigno” va a concludersi, come è stato incontrare nuovamente Barbara?

Molto emozionante perché, proprio come me, era molto cambiata. Ha avuto una sua evoluzione pur portandosi dietro una serie di fragilità, di problemi irrisolti.

La “Compagnia” ha sedotto un pubblico che cerca bellezza in un anno di grandi silenzi, dove ha trovato bellezza ed energia in tutto questo tempo?

Nella quarantena dello scorso anno e nei mesi successivi ciò che mi ha aiutato di più, mi ha fatto sentire più libera, è stata l’arte: i film, la musica le mostre online. Tutto questo mi ha permesso di essere me stessa e di evadere.

La serie ha al centro i temi del maestro, della passione, del talento, quanto sono importanti per lei?

Ho avuto la fortuna di avere un percorso scolastico molto sereno, al tempo stesso ho incontrato tante piccole chicche di maestri che mi hanno accompagnato, soprattutto al liceo. Ho frequentato lo scientifico, il Virgilio di Roma, dove ho trovato insegnanti con i quali sono ancora in contatto, si preoccupano del mio percorso, di quello che sto facendo, vogliono sapere. Sono stati un po’ dei secondi padri. Per quanto riguarda la passione posso dire che non si vive senza, è il motore della vita, mi dispiace per chi non ne ha ancora trovata una. Credo che in fondo, anche quando non riusciamo bene a individuarla, tutti ne abbiamo una. La mia prima passione è stata il pianoforte, poi è arrivata la recitazione, che ha rivoluzionato la mia vita.

E il talento?

Speriamo di averlo, ma non sta a me giudicare (sorride). Certamente lo ammiro molto negli altri, mi piacciono le persone talentuose che mettono l’anima in ciò che fanno e vorrei tanto emularle.

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