Fortunato Cerlino e Violante Placido
Luci e ombre, un confine mai chiaro
Il RadiocorriereTv incontra Fortunato Cerlino e Violante Placido, che nella serie firmata da Cinzia Th Torrini interpretano rispettivamente il boss Cosimo Patruno ed Elena Ranieri, moglie del cardiochirurgo Diego Mancini. Una coproduzione Rai Fiction – Eliseo Multimedia, il giovedì alle 21.20 su Rai1
FORTUNATO CERLINO:
Un boss della Sacra Corona Unita alle prese con una grave malattia, ma anche con la volontà di continuare a gestire i propri affari criminali. Cosa ci insegna la vicenda di Cosimo Patruno, il suo personaggio?
È evidente come anche un boss, o personaggi di questo tipo, abbiano fragilità umane. In questa storia si capisce benissimo però come queste stesse persone diventino un buco nero anche per coloro che hanno intorno.
Un soggetto e una sceneggiatura che spingono a molteplici riflessioni…
È una storia che ha diversi punti di interesse, che trovo assolutamente urgenti. Il confine tra bene e male a volte è molto sottile. Ma nel momento in cui scendi a compromessi con un mondo oscuro, legato alla malvagità, alla distruzione, automaticamente scarichi tutto questo nella tua vita e nella vita di chi ti sta accanto.
Dietro la macchina da presa una regista che sposa un racconto diretto, senza il timore di sostenere messaggi importanti…
Amo i registi forti, con una visione chiara, che sanno dirigerti. Cinzia Th Torrini ha la capacità di entrare e uscire da stanze emotive a volte in opposizione tra loro, lo fa con grande maestria. Ci sono equilibri che vanno rispettati, amo essere diretto da persone forti. Io e Cinzia ci siamo amati dal primo sguardo.
Cosa ritiene possa lasciare questa serie al pubblico che la sta seguendo?
Vorrei che da questo nostro racconto al telespettatore rimanesse l’esperienza, il contatto con certe zone della nostra anima, la certezza che quando hai a che fare con il male devi capire che stai andando in una zona dalla quale potresti non tornare più indietro.
VIOLANTE PLACIDO:
Come è stato il suo incontro con il personaggio di Elena Ranieri?
Quello di Elena è uno dei personaggi emotivamente più impegnativi che abbia mai interpretato. Lei è una mamma che deve affrontare la grave malattia del figlio, per una donna, penso, la cosa più dolorosa, l’esperienza che richiede in assoluto più forza. È un percorso lacerante, Elena deve essere da supporto a suo figlio, deve dargli la forza di credere che tutto andrà bene, al tempo stesso sa che potrebbe non essere così. Il mio personaggio si aggrappa alla speranza per trovare la forza di andare avanti, è cosa ardua.