Enrico Varriale

Enrico Varriale, il team leader di Rai Sport

In campo a Euro 2020 anche la squadra di Rai Sport, come racconterete gli Europei?

A questo Europeo, personalmente, sto lavorando da due anni, quando sembrava che dovesse andare in scena nel 2020. Era già di per sé un evento complicato perché articolato su dodici sedi, con una serie di discussioni sullo sviluppo logistico tra le varie località. Ci sono delle gare che sappiamo dove si svolgeranno e altre che dipendono dall’andamento della prima fase. A complicare ulteriormente le cose c’è stato il covid e di conseguenza le misure diverse tra Stato e Stato, la difficoltà di organizzare una copertura, anche al di là delle telecronache, per i servizi, e ancora i vaccini, che si stanno portando a termine per tutti, i tamponi. Sentiamo ancora di più la responsabilità, ma anche il gusto della sfida, di raccontare un Europeo che potrebbe essere il primo segno di rinascita, non solo del nostro Paese, ma per tutta l’Europa.

Un segno tangibile della ripartenza sarà la presenza del pubblico negli stadi…

Seppure con un’affluenza ridotta. All’Olimpico di Roma si calcola che ci saranno 15 mila spettatori, nel racconto degli Europei terremo in considerazione anche questo. E poi abbiamo la nostra Italia ai nastri di partenza, non dico tra le favorite assolute, ma sicuramente in seconda fila, come mi ha detto l’altro giorno Roberto Mancini, dietro la Francia e l’Inghilterra. Questo, per il prodotto che andiamo a fare, e anche per il fatto che sull’Italia costruiremo una buona fetta del nostro palinsesto, è particolarmente stimolante. Speriamo di non essere delusi e di potere raccontare una Nazionale vincente, che piace. Grande merito va riconosciuto a Mancini e ai suoi ragazzi che in poco tempo sono riusciti a fare tornare l’amore per la Nazionale, cosa evidenziata anche dagli ascolti Tv.

Quanto ci farà divertire la Nazionale di Mancini?

Ci farà divertire, perché credo che questa sia una squadra che abbia nel suo Dna la voglia di fare gioco, non una squadra tradizionale italiana. Mancini ha scelto dall’inizio centrocampisti bravi sia nella fase di costruzione che in quella di interdizione. Ha questo tipo di mentalità, giocherà sempre, secondo me, con l’obiettivo di fare un gol in più degli avversari. Ci farà divertire tanto se a cominciare dalla prima partita con la Turchia dell’11 giugno ci farà fare bottino pieno. Credo che la nostra Nazionale abbia la possibilità di arrivare a Londra, di entrare nelle prime quattro.

Quali saranno gli uomini che conquisteranno il cuore degli italiani?

Solitamente sono gli attaccanti, i bomber, chi fa gol entra subito nella memoria collettiva. Credo che Insigne e Immobile possano colpire, poi i tradizionali come Chiellini, che andranno a chiudere una carriera con questo Europeo. Un altro che sicuramente potrebbe conquistare il cuore di tutti è Donnarumma, un grande portiere. Poi magari viene fuori la sorpresa, il Paolo Rossi del 1978 o lo Schillaci del 1990.

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