Elisa D’Ospina

Bella, sana e allegra

Applaudita sulle passerelle, apprezzata dal pubblico televisivo di “Detto Fatto” su Rai2. La popolare modella curvy, da sempre in prima linea contro quella parte del mondo della moda che incita all’eccessiva magrezza, si racconta al RadiocorriereTv

Tanti anni di lotte contro una discriminazione inaccettabile…

Sono in pochi a saperlo, ma noi italiane nel passato abbiamo sdoganato il mondo curvy. Al grido di “I’m not a fashion victim!” abbiamo fatto un bel po’ di caos con una campagna che ha girato tutti i continenti, rivendicando il diritto di essere belle a prescindere dalla taglia imposta dagli stilisti, una 38/40.

Un impegno che va di pari passo con la prevenzione dei disturbi alimentari…

Dal 2009 porto nelle scuole campagne di sensibilizzazione, spiegando cosa sono i disturbi alimentari. Non lo faccio da sola, ma con un team di psicologi e nutrizionisti. Parliamo ai ragazzi di corretta alimentazione, è un progetto che si scontra con stereotipi che la fanno da padroni anche nel settore della salute, cerchiamo di dare delle pillole di conoscenza affinché i ragazzi abbiano degli strumenti con cui difendersi.

C’è ancora il mito delle top model taglia 38/40?

Grazie al cielo il mito non c’è più, anche se c’è ancora qualche stilista che utilizza addirittura le taglia 34, cosa che denuncio sui social network.  Recentemente ho fatto anche una petizione affinché ci sia una carta dei diritti che preveda l’esclusione di ragazze sottopeso. Anche se è vero che esistono delle modelle naturalmente molto magre, sappiamo al tempo stesso quante di loro si privino del cibo pur di lavorare, sono meccanismi psicologici che non fanno più parte del benessere. Vorrei che fosse rappresentato un ideale di donna in salute e allegra.

Ha avuto sempre un buon rapporto con il suo corpo?

In terza media ero già altissima, un metro e 78. A scuola c’era chi mi scambiava per la professoressa, o chi pensava che fossi una ragazza più grande di qualche anno e che era stata bocciata. Ho sempre ricevuto qualche battutina in più su quella che era la mia fisicità poi, quando sono esplose anche le forme, c’è stato un po’ di smarrimento, perché da piccoli nessuno ci educa a un corpo che a un certo punto cambia, esplode, è in continua evoluzione. Oggi, con i social network, racconto a chi mi segue cosa succede al corpo di una donna in occasione del primo ciclo mestruale, in gravidanza, in menopausa, ed è bellissimo. A leggermi non sono solo donne, ogni volta si scopre sempre qualcosa in più. 

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