E’ sempre una sfida bellissima
Aurora Ruffino
La protagonista femminile di “Noi”, la serie con Lino Guanciale in onda la domenica su Rai1, al RadiocorriereTv: «In Rebecca c’è l’amore di una donna per la famiglia e per un uomo, Pietro. Una storia che potrebbe essere attuale ovunque e in ogni epoca, perché in ciascun personaggio possiamo immedesimarci, riconoscerci»
Aurora, che avventura è stata “Noi”?
Sono una fan di “This is us” da prima di prendere parte a questo progetto, è la mia serie preferita e, quando è arrivata la proposta per il ruolo di Rebecca, non potevo crederci. Ho dato il meglio di me, quando ho ricevuto la notizia di essere stata scelta ho provato una gioia incredibile, ma subito dopo sono stata investita dal panico (ride). La prima cosa che ho pensato è stata: “E adesso come faccio?”.
E dopo il panico?
Dopo un primo periodo di buio durante il quale ha prevalso la paura del confronto, mi sono imposta di non pensare più alla serie americana, mi sono buttata nel lavoro, dedicandomi solo al personaggio e al progetto. Cambiato atteggiamento, tutto è andato liscio. Speriamo che il pubblico possa apprezzare i nostri sforzi.
“This is us” in America, e nel mondo, un cult. Una sfida importante questo remake…
La vera sfida per noi è appassionare il pubblico, facendo dimenticare l’originale per immergerlo in questa storia tutta italiana. Tutti conosciamo la vicenda di Romeo e Giulietta, la storia è sempre la stessa, ma a teatro, al cinema, in tv, ciascuno ne rappresenta una versione differente. Ogni volta è una nuova esperienza. L’obiettivo è creare un legame tra lo spettatore e i nostri personaggi, coinvolgendo tutti nelle loro emozioni.
Rebecca, una bella anima da esplorare. Com’è stato l’incontro con lei?
Ho avuto la fortuna di affrontare questo personaggio in maniera totale, esplorando questa vita profondamente, in tutte le fasi della sua età. È una bellissima opportunità per un attore che, in questo modo, può far risaltare le sfumature del ruolo, il percorso emotivo e la trasformazione. Ho fatto questo lavoro pensando sempre a un personaggio diverso, cercando di mettere in evidenza le diverse urgenze. Di solito il lavoro di analisi sul personaggio si fa una volta, in questo caso è stato ripetuto più volte. È stato il ruolo più bello e più difficile che mi sia capitato finora. Sapevo che tutto quello che stavo vivendo io, le mie emozioni, erano anche le sue. Mi sono sempre sentita al sicuro.
Con Lino Guanciale, suo partner in “Noi”, quale rapporto si è creato?
Lino è fantastico, auguro a tutte le attrici italiane di avere l’opportunità di lavorare almeno una volta con lui, straordinario professionista. Quello che però mi ha colpito è la sua generosità, una bellissima qualità umana e professionale, il suo aiutare un collega a lavorare nelle migliori condizioni e farlo splendere ancora di più.
Tra le sfumature di Rebecca, qual è quella che ha fatto sua?
C’è una fase della vita di Rebecca che ha risuonato molto nella mia, quella in cui lei è incinta e poi madre di tre bambini. Sono in una fase della vita in cui il pensiero di una maternità è molto forte, anche se durante le riprese ho avuto un rifiuto importante su questo argomento. Pensavo a quello che questa donna aveva vissuto, così forte e doloroso, che l‘idea di diventare madre non solo mi terrorizzava, ma provavo repellenza. Poi qualcosa è cambiato e l’amore ha prevalso sulla paura del dolore. Ho camminato anch’io con il mio personaggio.