DONATELLA BIANCHI

Il futuro dell’ambiente nei nostri piccoli gesti

«C’è una grande consapevolezza della necessità di fare pace con la natura, per fare meglio come umanità» racconta la giornalista e conduttrice di “Linea Blu”: che al RadiocorriereTv dice: «Provo a rigenerarmi quando mi ritrovo in mezzo al mare o, banalmente, anche guardando un tramonto. Le mie vacanze momenti ritagliati in mezzo ad altre cose, sono piccoli ma fanno la differenza»

Roma : Linea Blu . Nella foto : Donatella Bianchi , la curatrice , autrice e conduttrice della storica trasmissione in onda tutti i sabati su Rai 1 sulle problematiche del nostro mare.
Foto di Maurizio D’Avanzo

Il mondo prova a ripartire, forse più consapevole: quello che è successo ha cambiato il nostro approccio nei confronti dell’ambiente?

Proviamo a ripartire, non siamo usciti dall’emergenza e non siamo del tutto liberi di sognare, di pensare a una transizione che possa avere un compimento in tempi certi. Stanno arrivando tante risorse dall’Europa, ma c’è ancora molta preoccupazione, rimaniamo così agganciati a quel bisogno di natura, che tutti percepiamo in ogni nostro gesto quotidiano, nella scelta delle vacanze o nel tempo libero. C’è una grande consapevolezza della necessità di fare pace con la natura, per fare meglio come umanità. Molto dipenderà dai comportamenti degli individui, ma tanto anche dalle scelte economiche, politiche e strategiche che si faranno nel governare questo cambiamento, una transizione necessaria.   

La sfida ambientale è prettamente connessa alla nostra salute e al nostro futuro, quali sono le emergenze a cui dare priorità?

La questione climatica è la nostra prima grande priorità. Lo vediamo con le temperature altissime al Polo, con gli incendi che devastano ecosistemi preziosi perché forniscono ossigeno, sono sotto gli occhi di tutti, ci sono le alterazioni degli ecosistemi e habitat marini. Dobbiamo fare di tutto per contrastare il cambiamento climatico, ridurre le emissioni e contenere l’aumento delle temperature al di sotto del grado e mezzo. È la battaglia più importante che dobbiamo vincere per forza, accanto ovviamente a tutte le altre, come il ripristino dei sistemi naturali, funzionali almeno per un trenta per cento a raggiungere quegli obiettivi di contenimento delle emissioni che noi ci siamo impegnati a raggiungere.

Come fare però?

Si deve mettere in campo una serie di azioni, iniziando dal ripristino degli spazi verdi, ricreare habitat che abbiamo profondamente danneggiato. In Italia la legge sul consumo del suolo è ancora ferma in Parlamento, e quella salva mare aiuterebbe a ripulire il mare dalla plastica, consentendo ai pescatori di smaltirla, una volta a terra, non più come residuo speciale. Indubbiamente, l’obiettivo è contenere l’aumento delle temperature, ma fondamentale è anche come farlo, con quali tempi e con quali strumenti e risorse. La natura deve essere centrale, va benissimo cambiare il nostro modo di produrre energia, puntare sulle rinnovabili e abbandonare l’uso dei fossili, ma dobbiamo imparare a risparmiare energia. L’efficientamento energetico non è solo per gli edifici residenziali, ma per tutto il patrimonio pubblico. 

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