Don Matteo

Frassica e Cecchini: due facce dello stesso Nino

L’attore siciliano, nel cast sin dalla prima stagione, si racconta al RadiocorriereTv: “La serie mescola il nero, il rosa, la commedia, il giallo, è un cocktail per tutta la famiglia, senza violenza, un prodotto pulito e sincero”

Frassica, vent’anni di Don Matteo, quando iniziò questa avventura pensava che avrebbe avuto tanto successo?

Assolutamente no. La serie era già pronta da un anno e non si sapeva quando sarebbe andata in onda, cosa che di solito succede quando c’è qualche indecisione. Una volta trasmessa ha spaccato, è stata subito un successo.

Come si è evoluto il suo personaggio nel corso degli anni?

È cresciuto insieme a me. Prima era più arzillo, poi pian piano le figlie sono diventate grandi, si sono sposate, quindi è diventato nonno, poi vedovo. La sua è la vita di un uomo comune, Nino Cecchini è un uomo di oggi con tutti i pregi e i difetti. È un uomo di provincia, è caldo, sa stare in mezzo alla gente, è molto sociale.

Lei, Nino, cosa si porta dietro della sua provincia?

Penso di portarmi tutto. La provincia la conosco, così come conosco i miei paesani. A volte, anche non accorgendomene, imito qualcuno, qualche atteggiamento di persone del mio paese. Immagazzino tutto quello che vedo, lo teatralizzo, prima o poi esce in una battuta.

Quanto si assomigliano Nino Cecchini e Nino Frassica?

Sono stato io a farlo assomigliare a me, in modo che fosse più facile recitarlo. Ho fatto sì che si comporti come mi comporto io.

Dopo tanti anni come vive il set di “Don Matteo”?

È come andare a scuola. Si lavora per mesi e poi ci sono le vacanze che ti consentono di fare altro, passa un po’ di tempo e ci si ritrova per la nuova stagione. È stancante ma piacevole, quella è la mia classe, con il capoclasse e i maestri.

Continua a leggere sul RadiocorriereTV N. 7 a pg. 22