DON MATTEO 14

Un crocevia di sentimenti

«Ci hanno spalancato le porte, e non è scontato» è un po’ il mantra che ripetono i nuovi protagonisti della quattordicesima stagione di una serie che da ben 25 anni ha conquistato il cuore del pubblico. Il RadiocorriereTv ha raccolto le loro esperienze. Ogni giovedì in prima serata Rai 1

 

EUGENIO MASTRANDREA

Dopo molte esperienze all’estero, è un ritorno per lei…

Nel 2021 e nel 2022 ho lavorato tantissimo all’estero, questo progetto rappresenta, dunque, un felicissimo ritorno a casa, in una serie così amata nel nostro Paese. Sono contento di recitare interamente nella mia lingua, non perché farlo in inglese non sia divertente, ma perché è una sfida più complessa, più difficile.

In che senso?

Esprimersi nella propria lingua madre ci costringe a pensare di più come attori, si comprende meglio il senso di tutto, c’è uno sforzo emotivo superiore. Farlo poi in una serie che riscuote tantissimo affetto, che è entrata nella storia della televisione, è straordinario. Ne avverto, però, anche un certo peso e responsabilità (sorride).

Ci presenta il suo Capitano?

Diego Martini, nuovo capitano della caserma dei Carabinieri di Spoleto, uomo rigorosissimo, ligio al dovere e al ruolo che ricopre. Sentimentalmente direi molto confuso, non sa proprio cosa deve fare con la sua vita affettiva. Il trasferimento a Spoleto non è certo arrivato per caso, ma lo ha richiesto per “riconquistare” la sua ex fidanzata Vittoria che, guarda caso, è la nuova PM (Gaia Messerklinger). Ma la vita, si sa, ci sottopone sempre a nuove e imprevedibili sfide…

Cosa ha significato per lei entrare a far parte di questo cast?

Credo che una serie di questo tipo, che va avanti da tantissimo tempo, porta con sé naturalmente delle dinamiche umane e relazionali molto strutturate. Venticinque anni di storia hanno permesso che si creasse un gruppo – di attori e di maestranze – unito, molto affiatato, una famiglia nella quale io, come gli altri nuovi attori, siamo entrati in punta di piedi, ma meravigliosamente accolti. Non mi era mai successo di far parte di un team circondato da così tanto affetto, tra noi si è stabilito subito un legame molto forte, ci vogliamo bene.

 

FEDERICA SABATINI

Come si è sentita nella famiglia di “Don Matteo”?

Direi benissimo, abbiamo trovato un ambiente molto accogliente, dei grandissimi professionisti, persone sempre pronte a supportarsi certamente sul lavoro, ma soprattutto umanamente. Si sono potute create tantissime connessioni, anche personali che, per come sono fatta io, sono un valore fondamentale.

Ci presenta il suo personaggio?

Nella serie interpreto Giulia, la sorellastra di Don Massimo, una ragazza molto dinamica che dal nulla piomba nella vita del fratello, dopo un’assenza di ben quattordici anni. Con sé porta però tutti i suoi guai e tanto scompiglio. È molto istintiva, riflettere non è il suo forte, ma ha un gran cuore e, un po’ alla volta, vedremo se riuscirà a entrare in quello del fratello. Puntata dopo puntata emerge il suo estremo bisogno di amore familiare, e in questo giocherà un ruolo fondamentale la mitica Natalina – interpretata magistralmente da Nathalie Guetta -, mediatrice perfetta del percorso affettivo.

Com’è stato lavorare a stretto contatto con Raoul Bova?

Molto piacevole, ci siamo confrontati molto per rendere la relazione tra i nostri personaggi più vera, per fondere le caratteristiche dell’uno e dell’altra. Tra Giulia e Don Massimo esiste un passato di conflitto, ma lavoreranno per trovare un punto di incontro, un equilibrio, esattamente come abbiamo fatto io e Raoul, con meno difficolta però (ride).

 

GAIA MESSERKLINGER

Che aria tira a Spoleto per la nuova PM?

Innanzitutto, diciamo che ci sono un sacco di crimini e per Vittoria il lavoro non manca mai. È una donna in carriera, dal punto di vista professionale ha sicuramente raggiunto i risultati che si era prefissata, riesce a gestire in maniera equilibrata il potere che deriva dalla sua posizione. La vulnerabilità esce fuori immediatamente nella sfera dei sentimenti, dove sta per iniziare un nuovo percorso. Esce fuori da una delusione amorosa e finalmente vive una relazione serena con il suo nuovo fidanzato Egidio, con il quale cerca di costruire un futuro.

E invece…

I fantasmi del suo passato riaffiorano tutti e la metteranno molto in difficoltà (ride). Vittoria dovrà imparare a gestire queste due anime contrastanti, una determinata, ambiziosa, che sa bene quello che vuole, quella del cuore più fragile e confusa.

E sul set? Ci racconta la sua esperienza?

Ci hanno spalancato le porte, e non è scontato. A volte, quando ci troviamo a parlare del nostro luogo di lavoro, tendiamo a descrivere i set con un po’ di retorica, li presentiamo spesso come una famiglia, ma non sempre è così. Si possono infatti creare situazioni professionali molto difficili, anche dal punto di vista umano. In questo caso è stato tutto perfetto. La squadra di “Don Matteo” è super rodata, una macchina che funziona alla grande perché tutti hanno a cuore ciò che fanno. Le “new entry” non hanno dovuto far altro che partecipare attivamente a questo sentimento, contribuire alla forza del progetto. È una storia che parla di una comunità che, pur nelle differenze, si sostiene, e di un’altra comunità che lavora, spesso dietro le quinte, che agevola questo amore. Proprio come nelle famiglie.

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