Diana del Bufalo
Amo sognare
«La fortuna non esiste, siamo noi gli artefici delle nostre vite» racconta l’attrice al RadiocorriereTv e, sulla nuova stagione di “Che Dio ci aiuti”, dice: «È una serie amata per la sua capacità di trattare temi importanti con leggerezza e serietà»

Un ritorno molto gradito quello del suo personaggio, come sta Monica?
Sempre nei pasticci, ma con la voglia di ricostruire meglio la sua vita. È un grande medico, ha studiato, è competente nel suo lavoro, ma sempre molto acerba nelle relazioni, soprattutto con gli uomini. Alla fine della quarta stagione l’abbiamo lasciata alle prese con il ritorno del marito “scomparso” in mare, che invece riappare nella sua vita e per il pubblico la coppia si è ricongiunta. Invece, eccola riapparire in convento in questa nuova stagione, pronta, suo malgrado, a portare un po’ di scompiglio, sballottata tra una relazione instabile e la voglia di crescere e di cambiare. Il problema vero è che non sa proprio quel che vuole.
Monica e Nico, prove di amicizia. Ci riusciranno?
Certamente! Sono entrambi molto intelligenti, Nico sicuramente molto più maturo. Si conoscono bene e diventano un sostegno l’uno per l’altra, si intuisce che tra loro c’è una grande intesa.
Che posto occupa nella sua vita l’amicizia?
Raramente mi trovo male con le persone, con gli amici devo provare sintonia ed empatia. Cerco persone che condividono i miei interessi, le mie passioni, ecco perché molte amicizie sono legate al mondo dello spettacolo, fatta eccezione per Micaela, amica dai tempi del liceo, ma lei è come una sorella. Curo molto i rapporti ma, da buon Acquario, amo la libertà e non sopporto legami “esclusivi” e monopolizzanti.
Cosa c’è dietro il successo di “Che Dio ci aiuti”?
Spesso le persone che incontro per strada mi fermano per fare i complimenti alla serie, apprezzata soprattutto perché riesce a trattare argomenti delicati con leggerezza e serietà, che possono essere discussi in famiglia con i propri figli. È certamente un prodotto che unisce e la religione è presentata in un modo moderno, aperto e non giudicante.