Dal sole della Sardegna al ghiaccio di Oslo
Storie dietro le storie
Dietro le storie narrate in un romanzo c’è sempre la storia di chi quelle parole le ha immaginate, sognate, scritte, pubblicate. Per questo la rubrica “Storie dietro le storie” vuole raccontare autrici e autori che hanno un vissuto “speciale”, un’esperienza che immancabilmente trova spazio nelle pagine dei loro libri. Rossana Porcu (che pubblica con lo pseudonimo Anna D’Alberto) è nata a Cagliari e ama visceralmente il mare, il sole, i profumi della sua terra. Oggi però, e ormai da molti anni, vive e lavora e scrive a Oslo, in Norvegia. «La spinta – racconta – è stata la voglia di realizzare qualcosa di più, il non volermi accontentare di quanto l’Italia offriva lavorativamente. La Norvegia, e non un altro posto, per la realtà sociale pacifica e tranquilla, per l’economia solida, e la vicinanza alla natura, anche nella capitale»
Dietro le storie narrate in un romanzo c’è sempre la storia di chi quelle parole le ha immaginate, sognate, scritte, pubblicate. Per questo la rubrica “Storie dietro le storie” vuole raccontare autrici e autori che hanno un vissuto “speciale”, un’esperienza che immancabilmente trova spazio nelle pagine dei loro libri. Rossana Porcu (che pubblica con lo pseudonimo Anna D’Alberto) è nata a Cagliari e ama visceralmente il mare, il sole, i profumi della sua terra. Oggi però, e ormai da molti anni, vive e lavora e scrive a Oslo, in Norvegia. “La spinta – racconta – è stata la voglia di realizzare qualcosa di più, il non volermi accontentare di quanto l’Italia offriva lavorativamente. La Norvegia, e non un altro posto, per la realtà sociale pacifica e tranquilla, per l’economia solida, e la vicinanza alla natura, anche nella capitale.”
Laureata in ingegneria, appassionata di quelli che chiama i viaggi veri, fuori dalle solite rotte turistiche, pittrice, fotografa e batterista dilettante, Rossana è riuscita a trasporre nella Trilogia di Tzjane la capacità di cogliere il bello, di esercitare curiosità e meraviglia, ma anche di analizzare luoghi, tradizioni, suoni e lingue con approccio antropologico.
Cosa ricorda del primo impatto con quella che sarebbe diventata la sua seconda patria?
Il porto di Oslo, la città sul mare, i gabbiani, insomma l’aria di casa, ma più a nord, con meno auto e più silenzio. Le persone in generale più felici e soddisfatte rispetto all’Italia.
La sua trilogia fantasy è espressione, in qualche modo, del coraggio di lasciare ciò che le era noto per abbracciare l’ignoto?
Sì, dico sempre che il pericolo più grande è restare fermi. Il rimpianto esiste per le cose non fatte, mentre non ci si pente mai di imparare cose nuove.
Senza mai dimenticare da dove si parte. Non è un caso se “Le torri di Cnus”, “Il suono del Teir” e l’ultimo uscito, “Il pifferaio di Kennegalt” prendono slancio da un luogo chiamato Cnus, ovvero dalla Sardegna. Rossana aveva cominciato a scrivere questa storia ancor prima di prendere la decisione di lasciare l’isola e l’Italia per mettere a frutto le sue molte competenze ingegneristiche in Norvegia. Normale che poi le atmosfere scandinave abbiano trovato spazio e suggerito ambientazioni, popoli, linguaggi. E veniamo nello specifico alla Trilogia di Tzjane. I tre volumi – pubblicati dalla casa editrice romana Dei Merangoli – rappresentano una sfida all’interno di un mercato editoriale che ha bisogno di catalogare con precisione ciò che viene proposto ai lettori. Rossana lo definisce un fantasy musicale (sì, la musica ha un ruolo importantissimo) e scientifico (perché la verosimiglianza di alcuni dei manufatti descritti travalica la fantasia per approdare alla scienza) ambientato in mondi che richiamano un tardo Medioevo occidentale. “Decisamente non è un Grimdark” spiega, “ma nemmeno High fantasy perché mancano le battaglie epiche. Forse si avvicina maggiormente ai lavori di Robin Hobb e Patrick Rothfuss, dove i personaggi sono molto approfonditi e più importanti rispetto alla trama. In effetti Hobb e Rothfuss li metto ai primi posti nella mia personale classifica, assieme ad Abercrombie, di cui però non riesco ad eguagliare il pessimismo.”
Difficile stupirsi di quest’ultima affermazione. La personalità e la scrittura di Rossana Porcu/Anna D’Alberto sono luminose anche nei passaggi più difficili e hanno determinato la scelta dei colori delle tre cover: il blu nebbioso dell’incertezza iniziale, il verde denso di una foresta reale ma anche metafora della crescita dei personaggi, l’arancio intenso del sole e della rivelazione del mistero che lega i tre volumi.
La storia in un pitch:
I portali che permettevano di viaggiare tra i mondi sono stati sigillati e un gruppo di studiosi si adopera per ripristinarli. La musica è il filo conduttore che accompagnerà i cinque personaggi principali alla scoperta di se stessi.
La Trilogia di Tzjane è composta da: “Le torri di Cnus”, “Il suono del Teir”, “Il pifferaio di Kennegalt” (Dei Merangoli Edizioni)
Laura Costantini