Costruiamo oggi il racconto di domani
MARIA PIA AMMIRATI
Il RadiocorriereTv intervista la direttrice di Rai Fiction: «Vogliamo essere all’altezza delle attese del nostro grande pubblico»
Tra novità e riconferme, come sarà la nuova stagione delle fiction?
Sarà un racconto articolato e ricco per formati, generi e ibridazioni. Tante novità insieme al ritorno di storie e personaggi che gli spettatori hanno amato. Perché vogliamo essere all’altezza delle attese del nostro grande pubblico e della responsabilità che abbiamo verso il Paese. In autunno, tra le novità, “Il metodo Fenoglio” (regia di Alessandro Casale), “Il caso Claps” (regia di Marco Pontecorvo), “Noi siamo leggenda” (regia di Carmine Elia) e l’original Rai Play “Eppure cadiamo felici” (regia di Matteo Oleotto), mentre tornano con nuove stagioni serie amatissime come “Blanca” (regia di Jan Maria Michelini, Michele Soavi), “Un professore” (regia di Alessandro Casale), “Imma Tataranni – Sostituto procuratore” (regia di Francesco Amato, Enrico Rosati), “I bastardi di Pizzofalcone” (regia di Monica Vullo, Riccardo Mosca), “Cuori” (regia di Riccardo Donna) e “Lea” (regia di Fabrizio Costa). In primavera, in prima visione moltissimi titoli originali, tra cui “La Storia” (regia di Francesca Archibugi) dall’omonimo romanzo di Elsa Morante con Jasmine Trinca, “Gloria” (regia di Fausto Brizzi) con il grande ritorno da protagonista di Sabrina Ferilli, “Mameli” (regia di Luca Lucini, Ago Panini) sul grande eroe del Risorgimento, “La lunga notte – La caduta del Duce” (regia di Giacomo Campiotti) con Alessio Boni, “Il clandestino” (regia di Rolando Ravello) con Edoardo Leo. Tra le conferme, la nuova attesissima stagione della serie cult “Mare fuori” (regia di Ivan Silvestrini), il ritorno di “Doc – Nelle tue mani!” (regia di Jan Maria Michelini, Nicola Abbatangelo, Matteo Oleotto), “Màkari” (regia di Monica Vullo, Riccardo Mosca) e “Studio Battaglia” (regia di Simone Spada).
Quale narrazione state “disegnando” per le storie che vedremo nei prossimi anni?
Il lavoro sulla fiction non può che nascere dal rapporto consolidato con il nostro pubblico. Occorrono attenzione e sensibilità per intercettare e anticipare quello che gli spettatori vedranno perché costruiamo adesso il racconto di domani e dunque è fondamentale confermare il patto di fiducia che ci lega al nostro destinatario. La nostra Fabbrica continua a lavorare per produrre storie che accompagnino il Paese che cambia, interpretandolo.
Le parole chiave della narrazione del Servizio Pubblico?
Spirito del tempo e cioè una capacità di ascolto che traduca in storie la singolarità complessa e stratificata del momento che stiamo vivendo; Paese, che vuol dire il racconto dell’Italia e della sua ricchezza di sentimenti, speranze, tradizioni e territori; Giovani, che custodiscono il futuro e che stanno diventando sempre più periferici rispetto alla televisione; Qualità quale segno distintivo della nostra offerta; Made in Italy, che trova nella fiction una vetrina che si apre sul mondo; Fiducia, un valore decisivo che dice dell’indispensabile reciprocità tra il nostro racconto e chi ci guarda.