Con noi dentro le storie
MATILDE GIOLI
«“Doc – Nelle tue mani” racconta il mondo reale, la medicina, l’importanza dell’empatia nel rapporto medico-paziente» dice l’attrice che nella serie di Rai 1 interpreta il ruolo della dottoressa Giulia Giordano
La serie non si è mai sottratta al racconto della contemporaneità. Come è stata affrontata questa volta?
Siamo sempre rimasti molto agganciati a ciò che succedeva nel mondo reale, l’abbiamo visto bene la scorsa stagione con il racconto della pandemia. È il bello di questa serie, il fatto che le persone si sono viste dentro le nostre storie. Quest’anno raccontiamo altri fatti aderenti alla contemporaneità, come per esempio i Big Data e l’intelligenza artificiale, che sta arrivando ovunque, anche nel mondo della medicina, temi che si aggiungono agli intrecci narrativi sui sentimenti, un evergreen con cui sicuramente empatizzerà il nostro pubblico fedele, che ringrazio sempre per il supporto.
Prendersi cura dell’animo, prima ancora del corpo…
Questa serie ha un fil rouge che, nonostante i temi di puntata, accomuna tutti gli episodi: l’empatia, l’importanza del mettersi nei panni dell’altro per capirlo. In “Doc” i pazienti non sono numeri o clienti, ma persone e come tali vanno trattati, un tema importantissimo, soprattutto al giorno d’oggi, caratterizzato da una grossa crisi di valori. Spero che questo tema dell’empatia faccia riflettere tutti su quanto sia la ricchezza più grande da cercare.
Quella è la vera ricchezza.
Il mio personaggio arriva da una serie di vicissitudini davvero impegnative. Abbiamo visto Giulia interfacciarsi con un uomo di cui è innamorata ma che non si ricorda più di lei. Nella seconda stagione prova a ripartire con un altro affetto, un altro amore, ma Lorenzo muore e lei perde il bambino. In questa stagione vuole ampliare i propri orizzonti, ripartire, anche in campo medico. La vedrete agguerrita.