Con Massimo nel cuore
Dal 14 al 16 giugno i luoghi de “Il Postino”, sull’Isola di Salina, ospiteranno la XIII edizione del Marefestival. Tra gli ospiti Maria Grazia Cucinotta, Francesco Pannofino, Carla Signoris, Barbara Bouchet. Il direttore artistico Massimiliano Cavaleri: «Massimo rivive nell’isola che ha tanto amato»
Poeta del cinema, comico dei sentimenti, attore geniale e irripetibile: sono tante le definizioni di Massimo Troisi che ancora oggi emoziona e manca, eppure sono trascorsi trent’anni da quel fatidico 4 giugno 1994, quando morì per i problemi cardiaci che lo affliggevano da tempo, già evidenti nella sua ultima, memorabile e toccante interpretazione de “Il Postino”. E sono passati 28 anni da quando gli Oscar del 1996 lo hanno consacrato film-capolavoro con cinque candidature e la vittoria della statuetta per la romantica colonna sonora firmata da Luis Bacalov. Ogni anno l’isola siciliana di Salina, che condivise il set insieme con la campana Procida, ospita il Marefestival Premio Troisi giunto alla XIII edizione: appuntamento da venerdì 14 a domenica 16 giugno per una tre giorni ricca di film, personaggi, interviste e incontri nelle piazze dei Comuni di Santa Marina Salina e Malfa, con ingresso libero. Il RadiocorriereTv incontra il direttore artistico della manifestazione, il giornalista siciliano Massimiliano Cavaleri.
Chi saranno gli ospiti della XIII edizione e quali i temi trattati?
Sono varie la categorie di Premio: nella sezione “Attori” saranno insigniti del riconoscimento Francesco Pannofino, attore e doppiatore di altissimo livello, una delle voci più autorevoli del grande schermo, entrato nella storia del cinema; Carla Signoris, uno dei volti più amati e raffinati del nostro cinema; Barbara Bouchet, icona di eleganza e sensualità; Sergio Friscia, attore e showman a tutto tondo; Alessio Boni, numero uno del teatro, che vanta una carriera cinematografica importante; Francesca Inaudi, personalità apprezzata anche all’estero; premieremo nella sezione “Comici” Uccio De Santis, che sta inventando un nuovo modo di fare ironia, made in Puglia; tra i “Produttori” Corrado Azzollini con la proiezione della commedia d’autore “Gli agnelli possono pascolare in pace”, diretta da Beppe Cino e con protagonista Maria Grazia Cucinotta, madrina della nostra manifestazione fin dalla prima edizione.
Non solo cinema, il Marefestival dà spazio anche alla musica e all’attualità…
In ogni edizione accogliamo alcuni big della musica, quest’anno sul palco due siciliani, Alberto Urso, vincitore di Amici nel 2019 e in gara a Sanremo 2020, che renderà omaggio alle musiche de “Il Postino”; Mario Incudine, uno degli artisti più versatili della scena musicale e teatrale italiana. Nei pomeriggi del Festival ospitiamo focus su varie tematiche tra cui il cinema come strumento al servizio della salute, dunque efficace nel trasmettere messaggi di prevenzione e corretti stili di vita e altri trasporti e portualità nelle Eolie.
Com’è nata l’idea del Festival dedicato a Troisi?
Frequentando Salina da semplice turista e, ammirando i luoghi suggestivi e bucolici, immortalati ne “Il Postino”, grazie alle poesie di Neruda e al tramonto di Pollara, mi sono accorto della necessità di dover celebrare Troisi proprio in quell’isola. Tutti parlavano di lui ma nessuno aveva fatto qualcosa per rendergli memoria. Così, nel 2013, decidiamo di istituire il riconoscimento in ricordo di Troisi, facendogli intitolare la passeggiata di sbarco a Santa Marina Salina e donando la scultura con la bicicletta, che ancora oggi impreziosisce la strada. Da quel momento, negli anni successivi, sono state realizzate altre iniziative, anche nella piazzetta di Pollara. Finora in dodici anni di Marefestival abbiamo consegnati 82 Premi Troisi a grandi personalità, nel 2024 arriveremo a 92. Ogni anno Massimo “rivive” nell’isola che ha tanto amato…
Quanto manca Troisi al cinema italiano oggi?
Quando consegnai anni fa il Premio a Maurizio Costanzo, disse che fu una “perdita secca”. Ancora oggi, e lo percepisco soprattutto durante il festival, rappresenta un prezioso riferimento. L’emozione degli artisti, spesso per la prima volta a Salina per conoscere i luoghi del film, è forte perché Troisi era unico, irripetibile, “un angelo” capace di toccare il cuore e le corde della sensibilità di ogni spettatore con frasi e pensieri brevi ma intrisi di significato e originalità. “Il Postino” è il suo testamento cinematografico: la storia del portalettere che diventa amico del grande poeta Neruda rispecchia lo stile troisiano. L’uomo qualunque, modesto e umile, accede ad una conoscenza più colta, nobile e aulica: “Quando la spieghi la poesia diventa banale, meglio di ogni spiegazione è l’esperienza diretta delle emozioni che può svelare la poesia ad un animo predisposto a comprenderla” recita il Noiret-Neruda… e l’animo di Massimo l’ha compresa.