Come la Signora in giallo
IVA ZANICCHI
È la presidente di giuria e investigatrice ne “Il cantante mascherato” il sabato sera di Rai 1. «Bisogna indagare seriamente, ma quando vedo il maialino e le altre maschere mi vien da prenderla in caciara». E al RadiocorriereTv la cantante emiliana racconta anche una barzelletta (anzi due)
Come è andato il suo debutto a “Il cantante mascherato”?
Nella prima puntata ero un po’ frastornata, a dir la verità, ma adesso mi sciolgo (sorride). Milly è una padrona di casa perfetta, straordinaria, e sono anche contenta dei miei compagni di viaggio: Christian De Sica che ho sempre amato, Flavio Insinna che è spiritosissimo, Serena Bortone che fa un po’ da professoressa e ci bacchetta, poi DJ Francesco che è simpaticissimo. Abbiamo preso le misure, andremo benone.
Che rapporto ha con le maschere?
Quando penso alla maschera penso inevitabilmente al carnevale, e così ritorno bambina. Nel paesino in cui sono nata, le maschere le facevano le mamme. La mia era molto estrosa, usava delle patate e ce le metteva in bocca, delle cose tremende (sorride). Noi andavamo in giro casa per casa e il divertimento più grande era proprio quello di non farsi riconoscere, come accade nella nostra trasmissione. Penso anche ai grandi carnevali, Rio come Viareggio. In trasmissione è bello giocare, ma è altrettanto divertente guardare queste maschere bellissime, fatte con molta cura.
Come si trova nei panni dell’investigatrice?
Sono una ridanciana, la butto sempre sullo scherzo, ma bisogna essere seri. Il mio ruolo è quello di indagare, di scoprire, cosa non proprio semplice. Ci danno degli indizi, ma secondo me sono proprio fasulli…
Bisogna fare attenzione ai depistaggi…
Loro vogliono depistare, perché non avrebbe senso che noi indovinassimo subito chi canta dentro la maschera. Ce ne sono alcune, come quella del Cigno svelata la prima sera, in cui cantava Sandra Milo, che hanno un’impronta inconfondibile: era proprio Sandra. Poi ce ne sono altre molto difficili da individuare.
Che giudizio dà alle qualità vocali dei concorrenti?
Ce n’è uno che pur sforzandosi non riesce a cantar male, se ben ricordo l’ippopotamo, deve essere un cantante bravo. Ce ne sono altri che secondo me cantano male (ride), diciamo la verità. C’è da dire che se un cantante è bravo riesce anche a stonare, avendo grande padronanza della voce. Quando c’è un professionista vero lo capisci.
La vediamo divertirsi…
Bisogna indagare seriamente, quando vedo il maialino e le altre maschere mi vien da prenderla “in caciara”, ma il mio ruolo di presidentessa della giuria mi impone di esser seria.
Come investigatrice, si sente più vicina alla “Signora in giallo” o alla nostra Imma Tataranni?
Alla Signora in giallo, la adoro. Vorrei essere come lei che scopre sempre tutto, non so come faccia. Avanti le nonne con l’esperienza. Potrei essere la “Signora in rosa” (sorride).
Che cos’è per lei la leggerezza?
È quella cosa che ti fa vivere bene. Non significa non prendere sul serio ciò che succede, ma cercare di sentire sempre la brezza, il venticello che ti aiuta a sopportare anche i dolori, che ti aiuta a far sì che le offese non ti colpiscano troppo. La leggerezza e l’allegria sono una cosa buona.
C’è un complimento del suo pubblico che le fa particolarmente piacere?
Ultimamente, dopo aver fatto “Ballando con le Stelle”, accade spesso che a fermarmi siano i ragazzi. Mi chiedono una fotografia, vogliono che racconti una barzelletta. Avere questi giovani che mi seguono è un vero miracolo, è galvanizzante, mi definisco una nonna rock.
Questa nonna rock è una donna felice?
Faccio di tutto per esserlo. Mi reputo un po’ anche una comica, pur avendo fatto per tutta la vita la cantante. Nel mio DNA c’è anche questa vena, proprio come mia nonna Rosa, una donna semplicissima, ma adorata da tutte le altre donne del paese per la sua capacità di far ridere. Penso di assomigliarle. Quando vedo che la gente ride alle mie battute sono felice (sorride). Certamente, come tutti i comici, vivo anche momenti di grande tristezza e depressione, cosa che il pubblico forse non immagina. Avendo una certa età certi pensieri vengono alla mente, come pensare alla fine, cosa che ti lascia malinconia. È normale e giusto pensare anche alle cose meno piacevoli.
Facciamo passare alla svelta questa malinconia. Le andrebbe di raccontarci una barzelletta?
Oddio quale posso raccontare… mi ha preso alla sprovvista, non voglio mica raccontarne una sporca… adesso ne cerco una pulita, raccontabile… eccone una…
- Senti, ma se io vado a letto con tua moglie, dopo siamo parenti?
- No, siamo pari.
Ne ho anche un’altra…
- A te piacerebbe fare l’amore in tre?
- Porca miseria se mi piacerebbe…
- Allora corri subito a casa da tua moglie, che forse fai ancora in tempo.
Grazie Iva…
Adesso vado a fare la spesa con mio marito al supermercato…
Cosa comprerà?
Da oggi inizio l’ennesima dieta (sorride). Facciamo la dissociata, a mezzogiorno pollo o pesce e un po’ di verdura. Alla sera 80 grammi di pasta con il pomodoro e un cucchiaio d’olio. E naturalmente il parmigiano.