Claudia Pandolfi

Lasciamoci sorprendere dalla vita

«Non ci si annoia a casa mia» afferma l’attrice romana protagonista con Giuseppe Fiorello e Nicole Grimaudo de “Gli orologi del diavolo”, l’action movie in onda su Rai1. Di se stessa dice di essere una persona gioiosa e sicura  e aggiunge «dobbiamo essere agili perché quello che prevedi può non accadere, l’imprevedibile può pararsi davanti all’improvviso»

@Anna Camerlingo

“Gli orologi del diavolo”, la realtà supera la finzione…

Quel che è successo a Gianfranco Franciosi è scioccante, qualcosa di inimmaginabile. La serie racconta una storia intensa, mirabolante, al limite del credibile, già molto efficace nel libro, con l’interpretazione di Giuseppe ancora più intensa. Il mio personaggio, Alessia, è stato in parte romanzato, soprattutto nella parte della vita insieme al protagonista, i due si conoscono solo di vista, non sappiamo molto del loro passato. Sappiamo però che ha tre figli e un marito violento, una condizione terribile che si percepisce già dal primo sguardo che i due si scambiano al supermercato. È un lento scoprirsi il loro, per vivere un amore autentico, prima devono combattere i propri mostri. Alla fine Alessia riuscirà ad allontanarsi dalle violenze del marito per aprirsi a una vita incerta e movimentata, ma libera.

Cosa arriverà al pubblico di questa storia?

È una storia che non auguro a nessuno, quando il tuo talento ti si ritorce contro è davvero faticoso da capire. Forse il pubblico rifletterà sul fatto che la vita può sorprenderti costantemente, anche quando sembra che tutto vada bene ci sono situazioni in cui perdiamo il controllo. Credo che nascondere le cose non porti mai a niente di buono, in famiglia o altrove, nella vita conviene essere trasparenti, senza badare alla reazione altrui.

In un action movie tutto cambia velocemente nelle vite dei personaggi. Che rapporto ha con le capriole della vita?

È l’unica cosa certa della vita, il fatto che sia incerta, che non ci sia una strada tracciata, che non si possa fare alcuna strategia. Dobbiamo essere agili perché quello che prevedi può non accadere, l’imprevedibile può pararsi davanti all’improvviso. Come dicono i riti matrimoniali, nella gioia e nel dolore, dobbiamo sposare la vita e fare pace con l’aspetto sorprendente della nostra esistenza. A me è convenuto, ho preferito non dare nulla per scontato, riuscendo così a essere sempre gioiosa. Quando ti aspetti poco, tutto quello che arriva è molto, non avere troppe aspettative permette di non essere troppo deluso. Non ho un approccio pigro alla vita, al contrario mi impegno tantissimo in tutto quello che faccio, dalla creazione in carta pesta con mio figlio al monologo in un film. È importante alzare l’asticella, diventare dei virtuosi, impegnarsi a far bene. Dobbiamo essere “pieni”, ma assolutamente agili. Ripeto spesso una frase, per me illuminante, di Woody Allen: “La vita è una commedia scritta da un sadico”. Quante volte ci fermiamo increduli di fronte a qualcosa che ci accade? La vita è una bambina feroce, come tutti i bambini trasparenti, a volte spietati, ma così amorevoli da “ucciderli” di coccole. La vita è pura, insospettabilmente sorprendente, l’importante è fare subito i conti con questa imprevedibilità e sperare di finire nell’impossibile, altrimenti sai che noia (ride).

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