CENTO ANNI DI FELLINI

L’inarrivabile Federico

Il giornalista Vincenzo Mollica ricorda l’amico regista in occasione del centenario della nascita. “Incontrarlo era una bellezza – afferma – era come incontrare tutta la fantasia del mondo messa insieme”

Ci racconti il tuo primo incontro con Federico Fellini?

Avvenne nell’estate del 1978. Ero a Chianciano, lavoravo per una piccola televisione privata in Toscana, mi presentai e gli chiesi un’intervista. Mi disse di aspettare un istante, si diresse verso la porta del Grand’Hotel, abbracciò Gigi Proietti che andava via e tornò da me dicendomi: “hai visto che bella faccia da cavallo che ha?”. In quell’occasione parlammo di fumetti. Mi presentai con un libro che si intitolava “Contro Fellini”, fu l’unico regista al mondo, insieme a Charlie Chaplin, ad avere un libro scritto contro di lui. Federico guardò quel testo e dopo averlo sfogliato cinque secondi mi disse sorridendo: “non è successo niente, tienilo pure”.

Quando e come il vostro rapporto si è trasformato in una vera amicizia?

Agli inizi degli anni Ottanta, entrai in Rai il 25 febbraio e già ai primi di marzo ero a pranzo con Federico. Mi chiese di dargli una mano a scrivere una introduzione su un disegnatore spagnolo. Parlavamo dei suoi amati eroi del “Corriere dei piccoli”, io dei grandi disegnatori contemporanei, da Pazienza a Milo Manara. Poi, in comune, c’era la passione per il cinema, la mia passione sfegatata per i suoi film. Era una bellezza incontrare Fellini, era come incontrare tutta la fantasia del mondo messa insieme.

Continua sul RadiocorriereTV N.3 a pg.12