CAROLYN SMITH

La danza è vita

Il 21 dicembre in diretta su Rai 1 sarà proclamata la coppia vincitrice della diciannovesima edizione di “Ballando con le Stelle”. A presiedere la giuria, la ballerina e coreografa scozzese che al RadiocorriereTv dichiara: «Ho visto tra le coppie il desiderio di arrivare alla fine, ma non azzardo un totonomi. Questa edizione è diventata da subito speciale per il pubblico»

 

Siamo alle battute finali di una stagione straordinaria di “Ballando con le Stelle”, ci scatta una fotografia a due settimane dalla proclamazione del vincitore?

Stiamo vivendo una delle edizioni più originali, sia per la qualità dei concorrenti sia per i colpi di scena. Difficile dire chi potrà vincere, cosa che invece in altre stagioni del programma è accaduto. Anche se siamo a due sole puntate dalla finalissima, non mi sento di azzardare un totonomi per il podio. Non va mai dimenticato che contano, alla fine, i voti del pubblico.

Cosa ha reso così speciale questa edizione?

Prima di tutto i concorrenti, che si sono impegnati molto. Pur essendo diverse tra loro, ho visto tra le coppie il desiderio di arrivare alla fine. Molti sono stati bravi dalle prime puntate, come Bianca Guaccero, Federica Nargi, Nina Zilli (che, purtroppo, si è dovuta ritirare per una serie di infortuni). Altri hanno avuto bisogno di più tempo per raggiungere livelli alti. Tutto può succedere. Questa edizione è diventata fin da subito speciale per il pubblico, che la segue con passione. Vengo spesso fermata per strada per avere pronostici: mi è sempre accaduto, ma mai così frequentemente. Anche sulle mie pagine social ricevo ogni giorno domande su chi vincerà la coppa il 21 dicembre.

Ci indica un aggettivo per ognuna delle coppie rimaste in gara?

Sia per la coppia Nargi/Favilla che per quella Guaccero/Pernice posso attribuire due aggettivi: armonici e caparbi. Sono coppie che, pur avendo caratteristiche diverse, dimostrano di essere entrate nel mondo del ballo non solo con il corpo, ma anche con la mente e la sintonia. Si muovono in pista come veri professionisti del ballo. Per Barbareschi/Tripoli, l’aggettivo giusto è intensi. Luca è un uomo di teatro e sa coinvolgere il pubblico anche con un gesto o uno sguardo. Alessandra riesce a cogliere questa sua caratteristica. Per la coppia Pellegrini/La Rocca non mi sento ancora di trovare un aggettivo, non avendoli visti abbastanza, ma posso utilizzare il termine “sorprendente” e, per come conosco Pasquale La Rocca, aggiungerei determinati. Federica ha dimostrato una crescita importante. Marini/Berto complici e molto moderni. Lo stesso vale per Castoldi/Perrotti. Queste coppie di giovani hanno portato sulla pista del programma una nuova espressione e sono molto amalgamate tra loro. Per Paolantoni/Kuzmina uso in perfetta sintonia e tenaci, anche nel momento dell’infortunio di Anastasia.

Cosa rappresenta per lei “Ballando”?

Per me rappresenta moltissimo. Considero Milly Carlucci una sorella, con Paolo (Belli) siamo legati da un sentimento profondo e fraterno. Tutto il team è molto affiatato e questo per me è una grande sicurezza. Per il pubblico il programma rappresenta un appuntamento fisso ed atteso.

Cosa significa insegnare il culto della danza?

Ho iniziato a studiare danza quando avevo quattro anni e fin da giovanissima avevo le idee chiare. Volevo diventare ballerina con l’idea di essere, un giorno, anche insegnante di ballo. Trasmettere l’arte della danza è una grande responsabilità perché si possono creare, se allevati bene, dei futuri campioni italiani e del mondo. Io non ho avuto figli, ma ho insegnato negli anni a molti giovani che, oggi hanno trovato la loro strada grazie anche al tanto lavoro fatto assieme. Occorrono molto sacrificio e volontà. Insegnare comporta un grande senso di responsabilità, anche per gli insegnanti di “Ballando con le Stelle” vale questo principio.

Come si fa a essere sempre oggettivi nella valutazione di un concorrente?

Il mio giudizio è solo frutto dell’osservazione della performance, valuto i concorrenti come se fossi a una gara di ballo, ovviamente con le riserve dovute al fatto che loro non sono professionisti. Non penso ad altro che guardare i passi e l’impostazione. Cerco sempre di inserire un consiglio per i ballerini, in modo che nella puntata successiva possano applicarlo. Il mio giudizio è determinato in questo modo, poi, certamente, lo show televisivo necessita di elementi più leggeri.

Quanto conta la giusta simbiosi tra concorrente e maestro?

È un elemento molto importante. Non bastano predisposizione e volontà, la coppia deve essere affiatata e questo porta a risultati spesso inattesi, soprattutto per il concorrente.

Cosa la diverte (e cosa la fa un po’ arrabbiare) in trasmissione?

Mi piace moltissimo e mi divertono i momenti fuori programma come battute comiche che arrivano da alcuni concorrenti e dagli stessi altri giudici. Difficile che mi arrabbi, comunque, non seriamente. Sicuramente non mi piace quando si alzano i toni.

Uno sguardo al passato… c’è un concorrente rimasto nel cuore?

Tanti. Ne scelgo uno fra tutti, Kaspar Capparoni, vincitore nel 2011 della settima edizione del programma.

Chi è Carolyn Smith oggi?

Carolyn è una donna che ha raggiunto tanti obiettivi che si era prefissata, ma è anche una donna che ne mette in lista qualcuno in più ogni giorno, potrei dire di essere sempre in movimento. Ricevo tante soddisfazioni dai ballerini che preparo per le gare, mi emoziono moltissimo quando i miei progetti prendono forma, come è avvenuto con i corsi di danza, fitness e motivazione che coinvolgono oltre quindicimila donne in tutta Italia e all’Estero (sensualdancefit.it). Mi è accaduto spesso, in questi anni, di rimanere sorpresa dei passi fatti. Ultimamente ho lanciato una collezione di moda e gioielli con un motto importante I am a Woman first (sono una donna prima di tutto) con lo scopo di divulgare un pensiero. Questo progetto è cresciuto in pochissimo tempo e quel motto è diventato un pensiero motivante per tante donne. La Carolyn di oggi vuole andare sempre avanti, anche se questo richiede di lottare. In qualche modo il tumore al seno che mi ha colpito nove anni fa mi ha costretto a tirar fuori ulteriori risorse. Per questo, anche nell’ambito della divulgazione della prevenzione, mi sono impegnata tanto. Recentemente ho voluto creare un progetto per aiutare i pazienti oncologici attraverso lezioni di ballo (Dance for Oncology) perché la danza può dare un ottimo contributo ed è taumaturgica.

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