Camila Raznovich

Sono una conduttrice appassionata

Da giovedì 11 giugno alle 21.20 torna, in prima serata su Rai3, con la terza stagione di “Ogni cosa è illuminata”, programma che unisce divulgazione e intrattenimento. Quattro appuntamenti settimanali che cercheranno di “illuminare” un futuro che, negli ultimi mesi, si è dimostrato più che mai imprevedibile

Camila, cosa l’ha illuminata in questi mesi diversi?

In questi mesi cupi mi ha illuminato l’energia delle mie figlie, lo stare con loro, riscoprire momenti intimi con un passo diverso da quello al quale ero abituata. Dall’andare ai mille all’ora, prendendo anche tre aerei alla settimana, mi sono ritrovata, come mezzo mondo, confinata in casa. È stato bello trascorrere tanto tempo con le mie bambine, cucinare insieme. Ho cercato di vedere il positivo di questa tragedia, perché soprattutto qui in Lombardia, è stata davvero una tragedia. L’unico modo per andare avanti, resistere, e anche essere da modello per le mie figlie, che dipendevano da me, è stato anche quello di vedere il lato positivo.

Come ha spiegato loro un momento tanto particolare?

Nell’unico modo possibile, tramite la verità. Ho raccontato esattamente quello che stava succedendo, i motivi per cui non potevamo uscire di casa e per cui non potevano vedere il loro papà. Ho parlato loro come avrei fatto come un adulto, hanno capito tutto e si sono adattate incredibilmente bene.

Cosa rappresenta il cambiamento nella sua vita?

Sono sempre a favore del cambiamento, per carattere non amo stare seduta sulla poltrona e riscaldarla per tanto tempo. Non cerco zone di comfort, sia nella vita privata sia nel lavoro, mi piacciono le nuove sfide, il traguardo è sempre un po’ più in là (sorride).

Qual è il traguardo per la terza edizione di “Ogni cosa è illuminata”?

Per me non è mai un problema di ascolti, bensì di quantità di sapienza che acquisisco e di esperienza a cui vengo sottoposta. E questa volta, con gli ospiti collegati da remoto nel 50-60 per cento dei casi, sarà davvero una novità che non potrà fare altro che arricchire il mio bagaglio d’esperienza di venticinque anni di televisione. Vogliamo fare un buon prodotto, di riflessione, di contenuto, di competenza.

Oggi sono in molti a spendersi, a parole, per il green, per l’ecosostenibile.  Vede una reale voglia di cambiamento?

Credo si stia insinuando sempre più la consapevolezza del fatto che questo mondo ha un limite che abbiamo oltrepassato tempo fa e che, forse, siamo ancora in grado di recuperare. Ho molta fiducia, soprattutto nelle nuove generazioni.

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