Bruno Vespa

L’Italia vista dal più alto dei sette colli

Il popolare giornalista torna in libreria con “Quirinale”, edito da Rai Libri, un vero e proprio viaggio nella storia repubblicana attraverso i dodici capi dello Stato, da Enrico De Nicola a Sergio Mattarella

Che Italia racconta con “Quirinale”?

Settantacinque anni di Repubblica italiana, nel pubblico e nel privato dei presidenti della Repubblica.

Che ruolo hanno avuto i primi capi dello Stato nel promuovere il sentimento repubblicano e nel sanare le ferite del Dopoguerra?

Per la verità i due primi presidenti della Repubblica erano monarchici e non a caso. L’Italia era perfettamente spaccata a metà. Il Nord repubblicano, Roma metà e metà, il Sud monarchico. Per dare un senso di unità occorreva una persona fedele alla Repubblica ma con il cuore monarchico, è andata bene sia con Enrico De Nicola che con Luigi Einaudi.

Da De Nicola a Mattarella, come è cambiato, al di là di quel che sancisce la Costituzione, il ruolo del presidente della Repubblica?

È cambiato non nello scritto della Costituzione, che è la stessa dal 1946, ma nei fatti, ed è cambiato molto in favore del presidente della Repubblica e molto in sfavore del governo, diventato sempre più debole. Il presidente della Repubblica ha occupato spazi grazie alla debolezza dei governi e delle maggioranze.

Chi è stato il presidente più coraggioso?

Coraggioso o spericolato, sicuramente Francesco Cossiga. Aveva il proposito di picconare, uso un termine suo, la prima Repubblica, e c’è riuscito. Naturalmente questo non gli ha creato troppe simpatie. Dopo esserci scontrati in maniera anche molto vivace quando io ero direttore del Tg1 e lui stava al Quirinale, alla fine tra noi è nata una grande e sincera amicizia, anche familiare, perché lui era anche molto amico di mia moglie.

Come è cambiato, nel tempo, il modo in cui gli italiani sentono la figura del Capo dello Stato?

La sentono giustamente come una figura di garanzia. Gli ultimi presidenti della Repubblica sono stati molto amati: Ciampi, Napolitano, Mattarella, è andata bene.

Ha conosciuto personalmente molti presidenti…

Otto…

Continua a leggere sul RadiocorriereTv N. 22 a pag.12