Beautiful Minds: Gianrico Carofiglio

Le parole, le sole armi per la convivenza civile

«Credo che sia necessario cercare lo squilibrio, le buone storie sono dove uno va a cercare il punto di rottura, le cose di cui ha paura o di cui si vergogna» afferma Gianrico Carofiglio, autore che, per amore della scrittura, ha abbandonato la magistratura e la politica per diventare uno dei più illustri rappresentanti del legal thriller italiano

Come ci si sente a fare parte delle “Beautiful minds” di RaiPlay?
Non vado pazzo per le etichette, essere definito una beautiful mind mi fa sorridere. Ciò detto, è stato divertente partecipare e dire il mio punto di vista.
In un mondo di immagini, qual è il valore della parola?
È quello costitutivo della realtà, un’espressione che sembra enfatica, ma non lo è. Il mondo che ci circonda è tale in quanto noi lo raccontiamo. La gran parte delle cose che ci accadono è il risultato di un racconto, anche se ci sembrano dei fatti materiali. Le istituzioni sono un racconto e credere in una serie di valori che superano la dimensione del personale dipende dal fatto che abbiamo storie che sono dette dalle parole. Questo è così intimamente collegato alla nostra esperienza che neanche ce ne accorgiamo. Letteralmente, le parole costituiscono il mondo che ci sta attorno, forse sono la cosa più importante che abbiamo nel momento in cui si parla di convivenza civile fra umani.

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