Basta!
Una panchina rossa in tutte le trasmissioni della Rai, il nastrino rosso nei loghi delle reti Tv, uno spot per invitare tutti, e in particolare gli uomini, a riflettere sul tema, un promo per “correggere” i luoghi comuni sessisti e la sede di Viale Mazzini, a Roma, illuminata di rosso. La Rai è scesa in campo con forza e determinazione nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
La televisione e la radio, RaiPlay e RaiPlay Sound. I vertici aziendali, gli artisti, i giornalisti, le maestranze. La Rai, unita, ha fatto di sabato 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la propria bandiera. «La violenza di genere è la più drammatica e visibile piaga di una cultura della non parità che viene da lontano – afferma la Presidente Rai Marinella Soldi – Rai, come prima azienda culturale del Paese, deve essere protagonista di racconti che promuovano la ricchezza della diversità, della parità di opportunità e di una raffigurazione femminile moderna, reale e aspirazionale, specialmente per i giovani. Per questo, oltre alla campagna contro la violenza sulle donne, il Servizio Pubblico si impegna in progetti concreti per favorire la partecipazione delle donne e per premiarne il merito e le competenze: No women no panel, sui territori, e 50/50 nei nostri contenuti. La Rai oggi, come sempre nella sua storia, è determinante per il progresso sociale e culturale del Paese».
In onda un palinsesto articolato che ha attraversato, nel segno delle donne e contro la violenza di genere, tutti i canali radiofonici, televisivi, digitali e social. Per l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, «la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata l’occasione per il Servizio Pubblico di ribadire il proprio impegno a combattere e a vincere a tutti i costi una battaglia che è prima di tutto di civiltà, di rispetto della dignità, di rifiuto convinto e senza sconti di ogni forma di violenza, anche la più subdola. La Rai è stata totalmente coinvolta, per estirpare, senza se e senza ma, una piaga indegna del nostro Paese. Lo ha fatto assumendo come simbolo, nelle sue trasmissioni, la panchina rossa, per ricordare il colore del sangue femminile versato, che interpella ciascuno di noi. Lo ha fatto tingendo dello stesso colore i loghi di tutte le reti e l’esterno di Viale Mazzini, a Roma. La programmazione tv, radio e digital dedicata alla Giornata; gli spot, in onda più volte durante il giorno: uno per cancellare i luoghi comuni sessisti, l’altro per invitare soprattutto gli uomini a riflettere sulla violenza. Perché la violenza contro le donne è un orrore da cancellare».