Beautiful Minds: Gianrico Carofiglio

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Le parole, le sole armi per la convivenza civile

«Credo che sia necessario cercare lo squilibrio, le buone storie sono dove uno va a cercare il punto di rottura, le cose di cui ha paura o di cui si vergogna» afferma Gianrico Carofiglio, autore che, per amore della scrittura, ha abbandonato la magistratura e la politica per diventare uno dei più illustri rappresentanti del legal thriller italiano

Come ci si sente a fare parte delle “Beautiful minds” di RaiPlay?
Non vado pazzo per le etichette, essere definito una beautiful mind mi fa sorridere. Ciò detto, è stato divertente partecipare e dire il mio punto di vista.
In un mondo di immagini, qual è il valore della parola?
È quello costitutivo della realtà, un’espressione che sembra enfatica, ma non lo è. Il mondo che ci circonda è tale in quanto noi lo raccontiamo. La gran parte delle cose che ci accadono è il risultato di un racconto, anche se ci sembrano dei fatti materiali. Le istituzioni sono un racconto e credere in una serie di valori che superano la dimensione del personale dipende dal fatto che abbiamo storie che sono dette dalle parole. Questo è così intimamente collegato alla nostra esperienza che neanche ce ne accorgiamo. Letteralmente, le parole costituiscono il mondo che ci sta attorno, forse sono la cosa più importante che abbiamo nel momento in cui si parla di convivenza civile fra umani.

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VINCERANNO IL PROGETTO E LA SOLIDARIETA’

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Il Presidente Enrico Ruggeri presenta l’edizione speciale del grande evento sportivo e musicale del 3 settembre, trasmesso in diretta su Rai 1 dallo stadio Bentegodi di Verona, con la conduzione di Carlo Conti. “Insieme a quattro capitani, stiamo scegliendo le squadre – spiega il cantautore – Quest’anno giocheremo per sostenere i lavoratori dello spettacolo, tra i più colpiti dal lockdown”

Quattro squadre, quattro capitani, una grande sfida?

Un modo diverso, anche dal punto di vista sportivo, di vivere la Partita del Cuore. Quattro squadre significa che il gioco è interessante fino alla fine ed è un modo per convincere la gente, quella sera, a restare fino all’ultimo con noi.

Alessandra Amoroso, Raoul Bova, Gianni Morandi, Salmo e lei. Quattro Capitani e un Presidente eccezionali. Come vi state preparando a questo attesissimo evento e come saranno costruite le squadre?

I quattro Capitani stanno scegliendo le squadre secondo uno schema: un certo numero di calciatori, un certo numero di donne, un certo numero di cantanti, un certo numero di addetti ai lavori. Ognuno dovrà seguire un canovaccio e poi consultarsi con me. Il mio compito sarà anche quello di mantenere le squadre equilibrate.

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La mia scelta green

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Al timone di “Unomattina” su Rai1 insieme a Monica Giandotti dal 7 settembre, in libreria con “Italia Green”, mappa delle eccellenze italiane nell’economia verde. Il popolare giornalista al RadiocorriereTv: “Due amori che si concretizzano”

Marco Frittella

Il mese di settembre ti regala due emozioni importanti, come vivi questo doppio debutto?
Con grande impegno e grande entusiasmo, perché in fondo sono due amori che si concretizzano. Il primo è quello di “Unomattina”, con la quale ho un rapporto stretto da tempo. Sono molti anni che frequento il programma come giornalista politico, sono stato chiamato a commentare elezioni, referendum, situazioni politiche complicate, campagne elettorali. E’ un mondo che conosco bene, un gruppo di amici con cui ho confidenza, simpatia e una certa facilità di rapporto. Il libro, invece, è una passione nuova. Dopo quasi quarant’anni di giornalismo politico, ho deciso che mi voglio occupare d’ambiente, per una ragione molto semplice: sono convinto che domani proprio l’ambiente sarà il cappello sotto il quale ci saranno tutte le politiche, quella nazionale ed estera, l’economia. Ho sentito questo bisogno sotto un profilo particolare, che è quello dell’innovazione. Non faccio un libro ecologista in senso classico, non parlo del problema ecologico, del cambiamento climatico, ma delle soluzioni. Ho fatto una sorta di mappa di viaggio tra tutte le eccellenze ambientali del made in Italy.
Che cosa hai scoperto?
Che siamo campioni dell’economia circolare in Europa, che abbiamo già superato i target che dovranno essere raggiunti nel 2025, anche se tutto questo gli italiani non lo sanno. Il libro è un piccolissimo contributo per raccontare quante cose belle stiamo facendo in campo ambientale.

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Uno di noi

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Parte la decima edizione di “Tale e Quale Show”, l’attesissima prima serata di Rai1, anticipata dai Seat Music Awards e dalla Partita del Cuore. “Ci stiamo adattando alle nuove regole di distanziamento, ma siamo pronti – ci racconta il conduttore – Il cast, scelto dopo provini artigianali, si sta preparando per dare il massimo”

Carlo Conti

Il 18 settembre riparte Tale e Quale Show. Come procedono i preparativi?
Un po’ a rilento, con mille stop and go perché chiaramente dobbiamo seguire tutte le normative, come i distanziamenti da rispettare, e di conseguenza l’organizzazione e la logistica sono diverse. Avevamo solo una sala trucco dove i protagonisti erano insieme, mentre oggi dobbiamo adeguarci per avere degli spazi distanti. Quindi ci siamo spostati su un altro piano rispetto agli studi, con uno spazio più grande e un distanziamento maggiore tra la parte trucco e le acconciature. E’ tutto un pochino più difficile. Ci stiamo adattando a nuovi vincoli. Nello stesso studio ci sarà meno pubblico, solo centocinquanta persone, perché ci deve essere una distanza di un metro e mezzo tra uno spettatore e l’altro. Gli stessi protagonisti saranno distanziati dopo l’esibizione. Insomma, tutta una serie di regole che dobbiamo seguire. Comunque, rispetto a Top Dieci dove non avevamo proprio il pubblico in studio, è un gran passo avanti.

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Un ballo durato tutta la vita

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A 38 anni esatti dall’attentato mafioso che l’ha portato alla morte e a poche settimane dal centenario della nascita, il generale Carlo Alberto dalla Chiesa rivive nelle pagine del libro “Il mio valzer con papà”, scritto dalla figlia Rita ed edito da Rai Libri. Un ritratto famigliare, intimo e appassionato, di un uomo che ha dedicato la propria vita allo Stato. Dal 3 settembre nelle librerie e negli store digitali

Un libro che racconta tuo padre, la tua famiglia, da un punto di vista inedito,  e un titolo che ci riporta a un momento particolare…

È un titolo che per me significa molto. Mio padre, da quando ero bambina, e l’ha fatto anche con mia figlia Giulia, mi prendeva in braccio e ballava il valzer, lo faceva sulle note di “Sul bel Danubio blu”. Lo scatto in copertina ci ritrae mentre ballavamo il valzer a una festa al circolo ufficiali di Palermo, dove spesso noi ragazzi andavamo, ci riunivamo. Quella era una serata un pochino più formale, tanto è vero che papà aveva la divisa di gala e io l’abito da sera. Il libro racconta un valzer che è durato per tutta la vita.

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Mai più eroi

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Riccardo Iacona è tornato a raccontarci l’Italia, con i suoi puntuali reportage d’inchiesta, ogni lunedì su RaiTre. Nella prima puntata, le tonnellate di carta che hanno bloccato la ricostruzione post terremoto. Nella seconda, il Servizio Sanitario Nazionale e il Covid: “racconteremo senza retorica – dice il giornalista – quello che è successo in Italia e come abbiamo cercato di contenere questa incredibile epidemia per trarre degli insegnamenti per il futuro”

Riccardo Iacona 2020

La nuova stagione di “Presa Diretta” è partita il 24 agosto con “Ricostruiamo l’Italia”. Un titolo importante. La stiamo ricostruendo questa Italia?
La dobbiamo ricostruire. I processi sono tutti partiti adesso. Bisognerà capire quali saranno i progetti che metterà in campo il Governo per utilizzare i duecento miliardi del Recovery Fund. Il tempo è una variabile fondamentale, come dimostra bene anche la mancata ricostruzione dell’Italia centrale. I tempi della crisi economica dei Paesi sono molto veloci, il Governo ha fatto tantissimo dal punto di vista dello sforamento del debito, costruendo una finanziaria dietro l’altra proprio per tamponare le ferite dovute a questa incredibile vicenda che ci ha colpito e che ha fermato l’economia mondiale, sia nell’offerta sia nella domanda. Un fatto epocale. Questi soldi che arriveranno bisognerà spenderli bene, ma anche velocemente, per ridare benzina al motore dell’Italia. Un’occasione per riformare questo Paese.

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L’arte, la sua voce

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Presentato lo scorso febbraio in anteprima al Festival di Berlino, con l’assegnazione dell’Orso d’argento come migliore attore al protagonista Elio Germano, la pellicola scritta e diretta da Giorgio Diritti e coprodotta da Rai Cinema torna finalmente nelle sale dal 19 agosto. Il film racconta la vita di Antonio Ligabue, uno dei più importanti artisti del ‘900

Il film di Giorgio Diritti interpretato da Elio Germano, nei cinema dal 19 agosto, si ispira alla figura di Toni Ligabue (1899-1965). “Volevo nascondermi… ero un uomo emarginato, un bambino solo, un matto da manicomio, ma volevo essere amato”. Toni, figlio di una emigrante italiana, respinto in Italia dalla Svizzera dove ha trascorso un’infanzia e un’adolescenza difficili, vive per anni in una capanna sul fiume senza mai cedere alla solitudine, al freddo e alla fame. L’incontro con lo scultore Renato Marino Mazzacurati è l’occasione per riavvicinarsi alla pittura, è l’inizio di un riscatto in cui sente che l’arte è l’unico tramite per costruire la sua identità, la vera possibilità di farsi riconoscere e amare dal mondo.


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Beautiful Minds: Melania Mazzucco

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Amo le vite degli altri

È una tra le scrittrici italiane più apprezzate nel panorama letterario internazionale, a soli vent’anni ha vinto il premio Strega con “Vita”. RaiPlay racconta Melania Mazzucco

Come ci si sente a fare parte delle “beautiful minds” di RaiPlay?
Onorati e anche un po’ sorpresi, perché non sappiamo se meritiamo questa definizione, o se possiamo essere considerati un esempio per gli altri. Una buona parte di noi ha però raggiunto un’età per la quale il racconto della propria storia può forse servire ai giovani come incoraggiamento, convincimento che i sogni si possono realizzare con rigore, con onestà, con disciplina e con un po’ di fortuna.

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Volevo nascondermi

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L’arte, la sua voce

Presentato lo scorso febbraio in anteprima al Festival di Berlino, con l’assegnazione dell’Orso d’argento come migliore attore al protagonista Elio Germano, la pellicola scritta e diretta da Giorgio Diritti e coprodotta da Rai Cinema torna finalmente nelle sale dal 19 agosto. Il film racconta la vita di Antonio Ligabue, uno dei più importanti artisti del ‘900

Il film di Giorgio Diritti interpretato da Elio Germano, nei cinema dal 19 agosto, si ispira alla figura di Toni Ligabue (1899-1965). “Volevo nascondermi… ero un uomo emarginato, un bambino solo, un matto da manicomio, ma volevo essere amato”. Toni, figlio di una emigrante italiana, respinto in Italia dalla Svizzera dove ha trascorso un’infanzia e un’adolescenza difficili, vive per anni in una capanna sul fiume senza mai cedere alla solitudine, al freddo e alla fame. L’incontro con lo scultore Renato Marino Mazzacurati è l’occasione per riavvicinarsi alla pittura, è l’inizio di un riscatto in cui sente che l’arte è l’unico tramite per costruire la sua identità, la vera possibilità di farsi riconoscere e amare dal mondo.

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VENEZIA 2020

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Rai Cinema al Lido

Sono diciotto i titoli tra film, documentari e cortometraggi, presenti nelle diverse sezioni della 77^ Mostra Internazionale del Cinema coprodotti dalla Rai. Quattro sono distribuiti in Italia da 01 Distribution

“L’edizione della Mostra di quest’anno, voluta fortemente dal direttore Barbera e da tutte le istituzioni che la sostengono, è la risposta più incisiva che in questo momento l’industria cinematografica italiana può dare all’Italia e al mondo per rappresentare la vitalità e la forza del nostro cinema – dice Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema -. Un appuntamento necessario per dare il via a un’effettiva ripartenza, e rimettere in moto tutta la macchina del cinema che, come e forse più di altri settori, vive ancora momenti di sofferenza. La selezione di grande qualità dei film coprodotti da Rai Cinema presente quest’anno suggerisce al pubblico il desiderio di tornare in sala. Autori affermati, altri più sperimentali, opere prime, documentari: l’impegno è ricostruire quel tessuto di fiducia nei confronti del nostro cinema che possa ristabilire una continuità con i risultati positivi delle ultime stagioni.

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