Arnoldo Mondadori. I libri per cambiare il mondo
DOCU-FICTION
La storia di un grande editore, un “self made man” che ha creato una delle maggiori industrie culturali d’Europa, partendo da un grande sogno: portare la lettura nelle case di tutti gli italiani. Con la regia di Francesco Miccichè e Michele Placido nel ruolo del protagonista, in prima serata su Rai 1 mercoledì 21 dicembre
Per la prima volta una docu-fiction racconta la storia di un grande editore italiano, il primo ad aver creduto nel concetto di “editoria popolare”. E’ “Arnoldo Mondadori. I libri per cambiare il mondo”, diretta da Francesco Miccichè, che Anele in collaborazione con Rai Fiction propone in prima serata su Rai 1 mercoledì 21 dicembre.
Intrecciando narrazione fiction, documenti di repertorio e interviste a importanti testimoni,la docu-fiction racconta la grande storia imprenditoriale e umana di Arnoldo Mondadori, interpretato da Michele Placido, un “self made man”, figlio di un ciabattino di Ostiglia, costretto all’età di dieci anni ad abbandonare la scuola, che con la sua straordinaria visione imprenditoriale ha creato una delle maggiori industrie culturali d’Europa, partendo da un grande sogno: portare i libri e la lettura nelle case di tutti gli italiani. L’infanzia segnata dalla deprivazione, gli esordi come ragazzo di bottega in una tipografia, l’incontro con la moglie Andreina Monicelli, interpretata da Valeria Cavalli, e infine la maturità e il successo come editore che coinvolgerà anche il rapporto conflittuale con il figlio primogenito Alberto, interpretato da Flavio Parenti.
Una storia che si intreccia inevitabilmente con le vicende dell’intero Paese, coprendo un arco narrativo che parte dall’ultimo decennio dell’Ottocento passando per il ventennio fascista e la Seconda Guerra Mondiale, fino agli anni della ricostruzione e del boom economico, con l’ideazione nel 1965 degli “Oscar Mondadori”, gli innovativi libri tascabili venduti nelle edicole, che rappresenteranno una vera e propria rivoluzione nel mercato editoriale italiano, rendendo la lettura accessibile a tutti.
«Per raccontare questa storia epica, di un uomo venuto da povertà e fame che con la sola forza delle proprie idee ha creato un vero e proprio impero culturale, – spiega il regista Francesco Miccichè – abbiamo ricostruito scene ambientate in quasi tutto il XX secolo. Abbiamo messo in scena luoghi e costumi che raccontano un periodo che va dai primi del 900, quando Arnoldo era bambino, fino al 1971, anno della sua morte. In questo senso questa è stata una docufiction certamente impegnativa e ambiziosa».
La sceneggiatura è scritta da Francesco Miccichè con Salvatore De Mola, e Michele Placido, che ha aderito con entusiasmo al progetto, con la sua partecipata interpretazione ha dato umanità al personaggio di Arnoldo Mondadori: «Le relazioni familiari che raccontiamo, – dice al proposito il regista – da quella con la moglie Andreina Monicelli a quella più sofferta ma sempre affettuosa con il figlio Alberto, grazie a lui hanno acquisito corpo e sostanza in maniera appassionata».
«Abbiamo inteso il nostro lavoro – conclude il regista – come un omaggio ad un uomo che ha fortemente inciso sulla diffusione della cultura italiana, ad un protagonista della nostra storia grazie al quale siamo diventati quello che siamo».