Aperti e in ascolto

MARIA PIA AMMIRATI

Maria Pia Ammirati ,2021

La direttrice di Rai Fiction presenta la nuova stagione al RadiocorriereTv: «Vogliamo raccontare storie che parlino del presente e che siano popolari per la capacità di coinvolgere il pubblico, forti di valori positivi e inclusivi, con trame che affrontino le contraddizioni e i problemi della realtà attraverso personaggi complessi e sempre multidimensionali»

Su dodici titoli per l’autunno, otto saranno nuove produzioni. Che cosa ci aspetta?

Sarà un autunno sorprendente che coinvolgerà gli spettatori con tante novità e la conferma di personaggi amatissimi. Su Rai 1 sono in programma titoli evento che ci ricordano fatti della nostra storia recente come Esterno notte, la serie di Marco Bellocchio sul rapimento e l’assassinio di Aldo Moro interpretata da Fabrizio Gifuni, Margherita Buy e Toni Servillo, o Il nostro generale con Sergio Castellitto, dedicato alla figura di Carlo Alberto dalla Chiesa nel quarantennale della strage di Via Carini. E storie che, spaziando dalla commedia al giallo, propongono nuove trame e personaggi: tra questi, Vincenzo Malinconico, avvocato d’insuccesso, dai romanzi di Diego De Silva con Massimiliano Gallo. E poi due grandi coproduzioni nel quadro dell’Alleanza Europea con France Télévisions (Francia) e ZDF (Germania): il mistery-dramaa guida italiana Sopravvissuti con Lino Guanciale e l’avventura de Il giro del mondo in 80 giorni con David Tennant. In autunno debutterà anche un nuovo titolo della collection dedicata alla trasposizione televisiva delle opere teatrali di Eduardo De Filippo, Non ti pago. Sempre sul fronte dei tv movie, Tutto per mio figlio con Giuseppe Zeno, la lotta di un uomo come tanti contro il racket della camorra. Per quanto riguarda la docufiction Arnoldo MondadoriI libri per cambiare il mondo con Michele Placido, dedicata a una figura cardine dell’imprenditoria e del mercato letterario. E poi le ‘amiche’ e gli ‘amici’ che il pubblico riconosce e aspetta. Nel solco della serialità al femminile, torneranno Mina Settembre con Serena Rossi e Imma Tataranni con Vanessa Scalera. Ritroveremo anche Il commissario Montalbano con i primi quattro episodi di una storia gloriosa restaurati in 4k.  

Passando alla piattaforma Rai Play, dove si concentra l’offerta complementare a quella delle Reti generaliste per intercettare soprattutto i target più giovani, in autunno debutta la serie Cinque minuti prima con Tecla Insolia. Un titolo che esplora il rapporto degli adolescenti con il sesso e, in particolare, la soglia importante e problematica al tempo stesso della prima volta.

E voglio ringraziare tutti, i produttori, gli scrittori, gli attori, i registi, la squadra dei nostri grandi talenti e il patrimonio di esperienza e competenza della Fabbrica delle Storie della Rai per il loro impegno e la grande collaborazione.

Quali sono i tratti distintivi per una storia del Servizio Pubblico?

Vogliamo raccontare storie che parlino del presente e che siano popolari per la capacità di coinvolgere il pubblico, forti di valori positivi e inclusivi, con trame che affrontino le contraddizioni e i problemi della realtà attraverso personaggi complessi e sempre multidimensionali. E poi – credo sia importante sottolinearlo, perché di fiction stiamo parlando – storie che appassionino, fondate sui sentimenti, popolari nella loro vocazione a rivolgersi a tutti e declinate su tutti i generi.

Cosa rende una storia attraente agli occhi del pubblico?

È la grande scommessa di chi si occupa di raccontare storie: centrare le attese del pubblico anticipando il tempo che serve a metterle in cantiere e realizzarle. Occorrono antenne sensibili per intercettare il futuro e noi cerchiamo di farlo con il contributo prezioso della nostra collaudata squadra e della creatività degli autori, dei produttori e di tutte le maestranze coinvolte. E poi, le nostre storie si nutrono del mondo che ci circonda: cronaca, letteratura, arte, cinema, moda, costume. Siamo e dobbiamo essere sempre aperti e in ascolto. 

Uno sguardo alla contemporaneità senza perdere il contatto con le nostre radici, come si bilanciano questi elementi?

Produrre fiction è un mestiere che si fonda sulla capacità di alimentare e dare continuità al rapporto e alla fidelizzazione con il pubblico. Le storie vivono negli anni e dunque il nostro è un lavoro di misura e dosaggio: valorizzare, confermare e rinnovare finché si può il successo di un personaggio e, al tempo stesso, introdurre novità e sorprendere lo spettatore. E questo esercizio non può essere disgiunto dall’ascolto della società. Anch’essa si sposta, si trasforma e riarticola il rapporto tra le sue radici e il cambiamento che inevitabilmente interviene e obbliga a guardare al futuro. Ne sentiamo la responsabilità, tanto più in un momento come questo.

Come essere attrattivi sul mercato nazionale e internazionale?

Il mercato internazionale non è una sponda accessoria. La fiction vive e si nutre di uno scambio aperto e ininterrotto. L’internazionalizzazione è un banco di prova e una vetrina per il racconto italiano e l’italianità che veicola. La fiction della Rai ha dimostrato nel tempo la sua capacità di competere ai massimi livelli in un mercato in cui vince la qualità e la creatività. Voglio solo ricordare, in tempi recenti, la linea che va dalle tre stagioni della saga dei Medici alle tre de L’amica geniale.

In questo quadro è decisiva la nostra partecipazione all’Alleanza Europea con i servizi pubblici francese e tedesco. Siamo tre broadcaster che cooperano in una logica pragmatica, flessibile e fattiva volta a realizzare progetti di grande impatto rivolti al pubblico internazionale, in cui tutti possano riconoscersi. Ne è un esempio il mistery drama Sopravvissuti di cui, come dicevamo, siamo stati Paese guida.

La Rai è alla continua ricerca di nuovi autori, lo testimonia il master in scrittura seriale di fiction

Nei giorni scorsi è stata inaugurata la quarta edizione del Master di Scrittura Seriale di Fiction organizzato dal Centro italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo, con sede a Perugia, in collaborazione con la Direzione Fiction. È una grande opportunità per i giovani che sono interessati a imparare come si scrive e realizza una serie televisiva e a conoscere i segreti della nostra Fabbrica delle Storie. Ho citato più volte la serie Sopravvissuti e mi fa piacere ricordare che il progetto è stato ideato proprio da quattro giovanissimi autori formatisi al nostro Master. Gli autori sono il pilastro del processo creativo di una storia. La serialità Rai si alimenta della loro capacità di essere in sintonia con il pubblico e interpretarne – con l’anticipo che dicevo – preoccupazioni e desideri. In altre parole, di tradurre l’attualità che sarà in un immaginario attraente e, come si richiede al servizio pubblico, legato al nostro Paese, forte di valori e capace di raccontarlo nel mondo. Ma la considerazione è ancora più generale, è nostro ed essenziale compito sostenere ogni sforzo per portare nuovi talenti in tutte le fasi del ciclo produttivo, dagli attori alle professionalità tecniche e creative.

Quanto la contaminazione tra fiction e cinema ha dato impulso a una serialità sempre più di qualità?

Non si tratta tanto di contaminazione quanto di un allargamento di prospettiva. Sono cadute le barriere che una volta isolavano la fiction dal cinema. In questi anni il comparto della serialità e delle storie per la televisione è cresciuto in consapevolezza e qualità e ha costruito un rapporto profondo con il pubblico più largo. La svolta è arrivata con il digitale: oggi non ci sono più compartimenti stagni, conta la trasversalità del prodotto audiovisivo e le sue tante declinazioni possibili in termini di destinazione e di formati, con registi, attori, scrittori che lavorano su tutto l’arco delle possibilità offerte da un sistema così ricco e articolato. La fiction Rai degli ultimi anni può vantare un carnet importante di firme prestigiose del grande cinema: da Costanzo ad Archibugi, da Andò a De Angelis, solo per citarne alcuni. Ed ecco così che anche Marco Bellocchio per la prima volta con Esterno notte ha realizzato un grande progetto seriale, che ha avuto il privilegio di essere presentato in anteprima alla 75^ edizione del Festival di Cannes e che arriverà a novembre su Rai 1.

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