Antonio di Bella
06/01/2021 L’assedio
Il 6 gennaio un gruppo di rivoltosi ha fatto irruzione nella sede del Congresso americano, evento senza precedenti. La cronaca del giorno che ha cambiato la storia nell’instant book del corrispondente della Rai negli Stati Uniti
Perché ha deciso di scrivere “L’assedio”?
L’idea di scrivere questo libro è nata dopo avere avuto l’occasione di vedere di persona tutto quello che è successo il 6 gennaio al Campidoglio di Washington. Oltre a raccontare in tutti i telegiornali quel che ho visto di persona, mi è sembrato giusto seguire la richiesta di Rai Libri di condensare la mia esperienza in un instant book per fissare anche con la parola scritta uno dei momenti più importanti della nostra storia recente.
Che America si è svelata con i fatti del 6 gennaio e con gli eventi che li hanno preceduti?
Il 6 gennaio ha portato davanti agli occhi di tutti un pezzo di America che esiste da tempo ma che molti, specie dall’altra parte dell’oceano, si rifiutano di riconoscere o non conoscono. È l’America che ha votato Trump, che ha diffidenza per tutto quello che viene da un Paese straniero, che ha dell’orgoglio patriottico il suo motivo di esistere e che non può essere accantonata o ignorata. Non tutti gli elettori di Trump sono violenti come quelli che hanno marciato sul Campidoglio a Washington, ma in tutti c’è la rabbia, fondata o no, di non avere ascolto e visibilità nell’America del politicamente corretto.
Che America sarà quella di Joe Biden e quali saranno i nodi da affrontare nel breve e nel lungo periodo?
Biden ha un compito enorme davanti a sé, deve combattere il covid e rilanciare l’economia, ma soprattutto deve tenere conto che metà del Paese diffida delle ricette democratiche, che in effetti hanno significato negli anni recenti arricchimento per pochi e difficoltà economiche per molti. In più, avrà al suo interno una forte componente radicale che spingerà per politiche più dichiaratamente liberali, cercando di forzare il carattere naturalmente mediatore del neo presidente.