Ammendola Strabioli
Nel segno delle emozioni
Roberta Ammendola e Pino Strabioli sono i nuovi padroni di casa del programma in onda il sabato mattina dalle 8.30. Protagonisti l’arte, la musica, lo spettacolo, i libri
Il buongiorno del sabato di Rai1 ha il sapore della cultura, a distanza di qualche settimana dalla partenza, come sta andando?
PINO: Usciamo da un periodo di grande tristezza, di fatica, per cui ci sembrava carino dare il buongiorno, almeno il sabato, con delle buone notizie, un po’ di sorriso, provando a raccontare la rinascita della cultura, capire come il settore sta reagendo a questa fase difficile. Ai libri abbiamo aggiunto il teatro, la musica, il cinema. E poi ci siamo noi, è la prima volta che lavoro con Roberta, c’è tanta sintonia, ci divertiamo, c’è grande rispetto. L’emozione per me è doppia perché ritorno a Rai1 dopo tanti anni, dopo le edizioni di “Uno Mattina” con Livia Azzariti, Luca Giurato, Puccio Corona, Paola Saluzzi, Monica Maggioni.
ROBERTA: Tante emozioni per una bella esperienza. Al “Caffè” ci sono arrivata naturalmente, ho proprio cominciato dalle trasmissioni e dalla cultura, è quindi un ritorno a casa. Mi sto trovando davvero bene, e poi non potevo desiderare un compagno di viaggio migliore, a cui mi accomuna la grande passione per il teatro. In onda non abbiamo copione, andiamo a braccio per nostra scelta, con grande serenità. Ci piacciamo tanto e ci vogliamo bene.
Si dice che le cattive notizie attraggano di più gli ascoltatori di quelle buone, è davvero così?
ROBERTA: Attrarre il pubblico con le buone notizie, con il bello, è un po’ la nostra sfida. C’è il luogo comune che la cultura non paghi, che non faccia notizia, ma non è affatto vero. La cultura, non dimentichiamolo, ci ha anche aiutati a superare i mesi terribili dell’emergenza Coronavirus. Dobbiamo ripartire proprio dal bello.
PINO: Di buone notizie bisogna darne sempre di più. Ma anche quelle brutte vanno comunicate con un certo garbo, senza mai affondare il coltello.
La cultura sta vivendo un momento di difficoltà, la televisione può aiutarla?
PINO: Da sempre penso che la Rai abbia il dovere di divulgare e di incuriosire, di informare su un mondo culturale in continuo fermento. Dobbiamo lanciare un messaggio e recapitarlo immediatamente a chi ci ascolta. È fondamentale educare alla memoria pur senza essere pedanti, senza storicizzare troppo il tutto. Bisogna raccontare chi siamo stati, chi siamo e dove stiamo andando, non dimenticando mai le nuove generazioni.
ROBERTA: Come televisione del servizio pubblico abbiamo il dovere di non abbassare la guardia, di seguire la rinascita anche culturale. Cinema e teatro stanno operando con restrizioni che rendono il loro lavoro molto complicato, la televisione ha invece la fortuna di avere il pubblico a casa, di poterlo tenere informato su quello che si sta muovendo nel mondo dell’arte e della cultura, sulle belle notizie. L’informazione non deve mai spegnere il faro.