Amici e complici

 

 

Semplici e diretti, personalità differenti capaci di formare una grande squadra di professionisti. Nunzia De Girolamo e Gianluca Semprini sono, ancora una volta i volti del pomeriggio estivo di Rai 1

 

 

Da due settimane in onda, come è stato ritrovarvi allo studio 3 di Via Teulada a Roma per questa nuova stagione insieme?

GIANLUCA: È come se non fosse mai finita, ci siamo ritrovati a casa nostra. Per me è la quinta volta, Via Teulada sta diventando il mio luogo di vacanza. C’è una squadra rodatissima, è un piacere lavorare così.

NUNZIA: Significa ritrovare una grande squadra, con alcuni componenti ereditati dal gruppo di lavoro di Alberto Matano, che ha fatto un grande lavoro, con nuovi innesti, e una rinnovata sintonia con Gianluca che è il miglior compagno di viaggio di sempre.

Siete una coppia che ha convinto il pubblico, siete stati scelti nuovamente dall’Azienda. Cosa pensate arrivi di voi nelle case degli italiani?

NUNZIA: Il fatto che nonostante si raccontino tante storie drammatiche, la cronaca nera, tra me e Gianluca ci sono grandi verità e complicità. Spesso incontriamo persone che ci dicono che facciamo loro compagnia. Quel sorriso, anche nei momenti più leggeri del programma, o nel passaggio tra una storia e l’altra, va oltre lo schermo e fa molto bene al cuore delle persone. A darmi soddisfazione, a farmi sentire di casa, è proprio il fatto che la gente mi chiami e si riferisca a me sempre come Nunzia.

GIANLUCA: So che può sembrare scontato ma siamo due persone che, nelle loro diversità, abbastanza semplici e diretti. Non abbiamo molti filtri. E poi io e Nunzia ci completiamo, ci siamo capiti subito e c’è grande rispetto.

Il vostro è un osservatorio privilegiato, che Italia fotografate?

NUNZIA: Un’Italia molto diversa, divisa in più strati sociali, anche sola, con momenti di grande drammaticità, di isteria, di disagio. Ci sono tanti casi “da porta accanto” che non immagineresti. È un’Italia che ti fa tenere i piedi per terra. Non esiste solo la bolla nella quale abbiamo il privilegio di vivere, ma è un po’ come quando vai al mercato e vedi la vita vera, la gente vera, le difficoltà.

GIANLUCA: Quando racconti le vicende di cronaca emerge l’Italia in cui, sembra incredibile, ma continuano i femminicidi, il reato contemporaneo. Dico sempre che purtroppo sono molto più difficili da sconfiggere rispetto a fenomeni come il terrorismo che ha funestato il nostro Paese. Quando trovavi una pista gli inquirenti riuscivano a debellare una cellula. Il femminicidio avviene ovunque, da nord a sud, in qualsiasi ceto sociale. Questo è l’aspetto preoccupante, di contro, nei momenti più leggeri, a volte rivedo l’Italia anni Ottanta, che ha tanta voglia di divertirsi.

Ironia e sorriso sono un po’ la vostra cifra, essere se stessi di fronte alla telecamere paga sempre?

GIANLUCA: Non potrei essere altrimenti, nonostante per anni abbia fatto telegiornali, approfondimenti politici e dovrei avere una sorta di “postura televisiva”. MA la semplicità esce.

NUNZIA: Sempre. Credo che la televisione sia un grande specchio dell’anima. Può ingannare ma per un tempo limitato poi la verità viene fuori. Quando sei te stesso le persone lo percepiscono, per questo diventi Nunzia o Gianluca e ti siedi a tavola, nel salotto con loro.

Lavoro a parte, di che cosa parlate quando vi trovate in mensa o di fronte a un aperitivo?

NUNZIA: Di figli. Lui ne ha tanti io ne ho una. Parliamo di sua moglie o di mio marito, di tutto con molta naturalezza e scioltezza. Ci capita di parlare anche di sport, come in occasione dei recenti successi azzurri nell’atletica. È un rapporto di amicizia e di complicità nato sul lavoro.  Menomale esiste anche questo.

GIANLUCA: Nunzia mi prende anche in giro, dice sempre che sono un fissato del padel, che sono un esagitato e che arrivo in redazione con i pantaloncini corti e il cappellino (sorride). Dice che sono proprio di Roma sud.

A proposito di sport, di fronte ai successi azzurri che tifosi siete?

NUNZIA: Quando gioca la Nazionale sono orgogliosa, tifo molto Italia, credo molto in questo Paese, lo amo profondamente. Di fronte all’inno di Mameli mi emoziono ancora, oltre a cantarlo.

GIANLUCA: Mi auguro un’estate piena di successi, in ogni settore, per ritrovare anche un’Italia che voglia stare insieme, per le strade, nelle piazze, magari a festeggiare.

Cosa non può mancare nella vostra estate?

NUNZIA: Mia figlia, la mia famiglia. Gea recentemente è partita, è andata dai nonni, e già al primo giorno ho sentito una sofferenza enorme. Per l’estate abbiamo preso una casa al mare non distante da Roma per poter stare più tempo possibile insieme.

GIANLUCA: La mia famiglia. Anche noi abbiamo preso casa sul litorale romano. La mattina, magari dopo avere fatto il bagno, raggiungo Roma con il trenino e la sera, dopo la trasmissione, ritorno da loro. Questa sera, ad esempio faremo una grigliata tutti insieme.

Tornando alla vita pubblica, di quali personaggi sentiremo parlare più di altri nei mesi estivi?

NUNZIA: Sino a ora abbiamo sentito molto parlare di due donne della politica, Giorgia Meloni ed Elly Schlein, si sono confermate sul campo vincenti con caratteristiche molto simili. Credo che nei prossimi mesi sentiremo molto parlare dei reali inglesi di Kate Middleton, speriamo con buone notizie.

GIANLUCA: Ti faccio un nome e dico Gimbo Tamberi, che al di là del lato sportivo è un vero e proprio showman, lo ha dimostrato la scorsa settimana all’Olimpico. Sarà un po’ il nostro portabandiera alle Olimpiadi e sono certo che sentiremo parlare di lui.

NUNZIA: Penso che sarà protagonista quest’anno più che mai la musica. Sto ascoltando “L’ultima poesia” di Geolier e Ultimo, adoro Marracash, e poi tutti i tormentoni estivi, penso ad esempio ad “Aria” dei Ricchi e Poveri, che mi dà un’energia incredibile.

Gianluca, un pregio e un difetto di Nunzia…

GIANLUCA: Lo stesso, che è troppo diretta (sorride).

Nunzia, un pregio e un difetto di Gianluca…

NUNZIA: Un professionista generoso, attento al partner, di supporto e di soccorso. Mai competitivo e sempre conciliante. Non ha grandi difetti, certe volte è un po’ Peter Pan, sincero, immediato nelle reazioni. Una positività che per la sua professione può diventare una negatività. Ogni tanto lo guardo e dico… zitto (sorride).

 

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