Amiche (e rivali)
Paola e Simona. In gara il sabato sera su Rai 1 a “Ballando con le Stelle”, padrone di casa la domenica mattina a “Citofonare Rai 2”. Il RadiocorriereTv incontra le due popolari conduttrici
Come è andata la partenza della terza stagione del vostro programma?
SIMONA: Assolutamente bene, c’era e c’è la felicità di ritrovarsi. Attraverso la nostra amicizia abbiamo creato una cosa molto divertente, uno show di intrattenimento leggero, puro al cento per cento, “Citofonare Rai 2” sta andando nella direzione che noi vogliamo.
Quali le novità?
PAOLA: Innanzitutto si comincia prima, alle 10.30. Con noi c’è Gene Gnocchi ospite fisso, che si è creato un ufficio speciale, l’ufficio “di Gene”. È lui a riferirci il sentiment del pubblico, anche se molto spesso le cose se le inventa (sorride). Con noi ci sono sempre Valeria Graci e Antonella Elia. Abbiamo anche un nuovo gioco musicale con la nostra band l’Isola delle rose.
Due amiche sempre più amiche, come si costruisce un rapporto professionale partendo dall’amicizia?
PAOLA: Con la stima reciproca e con il rispetto.
SIMONA: Con grande lealtà.
Cosa ha aggiunto questa esperienza al vostro rapporto?
SIMONA: Siamo sempre più unite, ci confidiamo, ci aiutiamo. Non parlo solo di lavoro, è un’amicizia vera, quasi una parentela.
PAOLA: Sicuramente conoscenza, perché la nostra è comunque un’amicizia fresca, di poco tempo. Una frequentazione assidua ci ha fatto conoscere molto meglio.
Che cosa avete scoperto, di più, l’una dell’altra?
PAOLA: Che Simona è esattamente quella che avevo immaginato. Una persona schietta e leale, una professionista molto seria e dedita al lavoro.
SIMONA: Che Paola è una persona molto buona, generosa, cosa che avevo già intuito.
Quando la si pensa diversamente, o qualcosa non va, cosa succede?
PAOLA: È normale non pensarla sempre allo stesso modo e in tal caso ci si confronta. Quando c’è l’educazione si parla e si individua la soluzione migliore.
SIMONA: Se c’è qualcosa che non va, ad esempio nel lavoro, ci sentiamo io e Paola, ne parliamo, poi condividiamo con tutto il gruppo.
In che cosa siete totalmente diverse?
SIMONA: Forse nella follia, ma lo siamo sempre meno. Quando abbiamo iniziato avevamo prerogative di carattere differenti. Nel tempo ci siamo mischiate e unite: io ho dato a lei un po’ di follia, lei mi ha dato un po’ più di razionalità.
PAOLA: In video Simona ha più un’attitudine a mostrarsi, io sto più in difesa.
A cena insieme di che cosa parlate?
SIMONA: Non di televisione. Abbiamo tanto in comune, anche se lei è già nonna e io spero di diventarlo più tardi possibile (sorride).
PAOLA: Di figli, di famiglia, come accade tra le donne che vanno a cena da sole. Parliamo di tutto tranne che di lavoro.
Che cosa rimane dello stupore degli inizi della vostra carriera?
PAOLA: Tutto, quando parto con un nuovo progetto c’è lo stesso stupore di un tempo, sento le farfalle nello stomaco. Accade a ogni prima puntata (sorride). È adrenalina, è linfa vitale.
SIMONA: Sono ancora emozionata e curiosa di fare cose nuove. È tutto come all’inizio.
Cosa provate se vi ripensate agli esordi?
SIMONA: Che non ho mollato mai!
PAOLA: Mi faccio tanta tenerezza. Non ero ragazza, ma una bambina. Avevo 16 anni e all’epoca a quell’età si era veramente bambini. Mi ricordo spaurita, non conoscevo niente della vita, tutto era difficile.
In che cosa il mondo dello spettacolo vi ha deluso e vi ha sorpreso?
PAOLA: Come in tutti i lavori si vivono momenti diversi, talvolta hai soddisfazioni altre hai delusioni. A stupirmi ancora oggi è l’ansia che provo prima di una prima. C’è ancora dopo quarant’anni, ma credo che se facciamo questo lavoro è anche per quell’energia lì.
SIMONA: Anche nelle delusioni ho sempre trovato il lato positivo, mi sono servite a crescere, a migliorare. Siamo un po’ un’azione in borsa, l’ho sempre avuto chiaro, possono esserci up e down (sorride). L’importante è essere sempre qui. Bene o male, anche quando non ero nella Tv generalista, ho sempre lavorato, e il pubblico mi ha seguito e voluto bene. Un grande orgoglio.
Che cosa significa confrontarsi con il pubblico della domenica mattina?
SIMONA: È un pubblico nuovo, che abbiamo scelto, è stato bello poter crescere e coprire una fascia difficile. Piano piano, con il lavoro e l’entusiasmo, siamo riuscite a riempire uno spazio che non c’era.
PAOLA: Quando scrivi un programma, e “Citofonare Rai 2” l’abbiamo scritto Serena Costantini e io, pensi sempre al pubblico a cui ti stai rivolgendo, cercando di arrivare con empatia e con il sorriso nelle case di chi ti guarda.
Da complici ad avversarie in pista… sta per arrivare “Ballando con le stelle”…
PAOLA: Esatto! C’è tanta ansia, ma ci sono anche entusiasmo e curiosità perché è una sfida nuova, che mi permette di mettermi in gioco in modo diverso rispetto a ciò che ho fatto fino ad ora.
SIMONA: Siamo avversarie per modo di dire. Certo, anche se ci vogliamo bene, la competizione c’è, con grande affetto, grande amore.
Cosa vi ha convinte a partecipare, a fare fatica in sala prove per tante settimane?
SIMONA: Milly! È stata fondamentale, me ne ha parlato durante “Il cantante mascherato”, ha avuto l’idea di mettere le componenti di una coppia l’una contro l’altra.
PAOLA: Milly mi ha convinto a mettermi di nuovo alla prova con me stessa. Per quanto riguarda la fatica non mi spaventa, è l’ultimo dei miei pensieri.
Cosa temete di “Ballando”?
PAOLA: Di non essere in grado di ballare, ad esempio… vedendo che non l’ho mai fatto nella mia vita (sorride). Non mi spaventa mostrare quello che veramente sono, con le mie fragilità, le mie insicurezze. Fa parte di un processo di consapevolezza che credo fondamentale. Quando ti conosci così bene da non temere il giudizio degli altri hai raggiunto un obiettivo importante.
SIMONA: Non temo niente, devo solo stare attenta a gestire bene le energie. Ho paura di farmi male, non sono più quella di vent’anni che faceva l’ISEF e praticava tanti sport contemporaneamente.
Che spazio ha la Tv nella vostra vita?
PAOLA: Un lavoro bellissimo che ho il privilegio di fare, ma non viene prima dei miei affetti, della mia famiglia.
SIMONA: È il mio lavoro principale pur non essendo l’unico. Con il mio compagno Giovanni Terzi abbiamo una società di produzioni che realizza documentari, attività che mi dà grande soddisfazione.
Che cosa dite a voi stesse quando vi guardate allo specchio…
SIMONA: Mi dico che non ho mollato mai. Crederci sempre arrendersi mai è il claim della mia vita.
PAOLA: Mi do una pacca sulla spalla e mi dico brava, perché ho fatto tanta strada in salita, anche con me stessa, e ho retto botta comunque. Sono qui oggi con il sorriso, l’entusiasmo, la conoscenza e la consapevolezza.
Quale giravolta siete pronte a fare nella vostra vita?
PAOLA: Vivo molto il presente e sono per il qui e ora. Sono pronta a tutte le giravolte che la vita mi presenterà e che avrò voglia di fare.
SIMONA: Ogni giravolta. Ho sempre gettato il cuore oltre l’ostacolo. Può andar bene o può andar male, ma dopo non ho rimpianti.