Almamegretta
Indietro nel futuro
Gli Almamegretta, storica band napoletana, tornano con un remaster di “Sanacore”, l’album che ha segnato gli anni ’90 e la loro carriera: “Mettiamo insieme elementi che sembrerebbero contrastanti, ma che invece creano una materia omogenea – ci dicono a proposito della loro originalità – Qualcosa che è un po’ lontana dall’omologazione che avanza velocissima”
Perché avete deciso di riproporre “Sanacore” che venticinque anni fa ha segnato la vostra carriera e cosa cambia in questa nuova versione?
La ragione è molto semplice. E’ stato un album che ci ha dato tanto, pietra miliare per la nostra carriera e per la musica italiana. La rivista “Rolling Stones” lo ha inserito tra i cento album più belli di sempre. Poi attraverso i social abbiamo capito che i nostri fans tenevano tantissimo alla ristampa, dato che era introvabile il vinile. E’ stata poi rimasterizzato e oggi ha un suono molto più potente, con una vernice di attualità.
All’interno ci sono anche due inediti ritrovati…
Sono praticamente frutto della pre-produzione che facemmo subito dopo “Sanacore”. Dopo averli quasi terminati, ci rendemmo conto che appartenevano a quel mondo e quindi li accantonammo. Uno è “Tamms Dub” fatta dal nostro compianto Stefano Facchielli, D-Rad, scomparso nel 2004. Una testimonianza importante della sua opera dato che il suo contributo è stato fondamentale. L’altro pezzo è “Hertical Dub”, che insieme agli altri va benissimo.
Oggi questo disco è sorprendentemente attuale, come è possibile?
Ci avevamo visto lungo su determinati temi, avendo capito che, ad esempio, l’immigrazione avrebbe segnato la società italiana, così come altri temi importanti. La nostra musica è fondata proprio sull’incontro tra varie culture e quindi affrontavamo queste questioni in modo assolutamente naturale. La musica è formata da varie influenze che sono molto distanti sia a livello geografico che temporale. Il nostro è un mix di culture diverse. Siamo dei paladini della contaminazione di valori buoni. Purtroppo, sono ancora attuali. A noi piacerebbe che questi testi non fossero attuali, dato che questo significa che non abbiamo fatto molti passi in avanti su questi temi.
Negli anni a seguire “Sanacore”, avete affinato il vostro modo di raccontare in musica. Oggi, questo remaster segna anche un nuovo inizio?
Sicuramente. Dal momento che questo disco è ancora attuale, ci teniamo a far capire che siamo ancora in grande attività. Infatti è già pronto un nuovo disco di inediti al quale stiamo lavorando da un po’ di tempo, frutto della collaborazione con Paolo Baldini, dub master e bassista molto importante sia in Italia, sia a livello internazionale. Questo disco lo presenteremo prossimamente, nel momento in cui ci saranno più certezze.