All’ombra della montagna

FIORI SOPRA L’INFERNO

Gianluca Gobbi e Giuseppe Spata sono i protagonisti del thriller psicologico con Elena Sofia Ricci, in onda il lunedì su Rai 1 e in streaming su RaiPlay

24 gennaio 2023 FIORI SOPRA L’INFERNO : Rai1 con Giuseppe Spata, Elena Sofia Ricci, Gianluca Gobbi

GIANLUCA GOBBI

Tutto nasce da un caso letterario…

Il romanzo di Ilaria Tuti ha davvero conquistato tutti, non so quante traduzioni ha concretizzato in Europa. Sull’onda di questo successo, speriamo di replicare anche noi con la serie.

Qual è il suo ruolo in “Fiori sopra l’inferno”?

Sono l’Ispettore Capo Giuseppe Parisi, l’ombra di Teresa Battaglia in questo crime-thriller molto “freddo”. Mi piace definire questa storia come un quadro di Hopper, c’è sempre un lume di candela all’interno di un enorme buio. Tutto si svolge a Travernì, immaginario paesino tra Italia e Austria, la cui tranquillità viene sconvolta da un serial killer. Parisi segue passo dopo passo le indagini con Teresa, una donna alla quale vuole molto bene e che sente di dover proteggere.

Quali sono i punti di forza di questo thriller psicologico?

Probabilmente la società oggi ha bisogno di questo tipo di storie, un thriller “accogliente”, qualcosa di molto teatrale che tiene sempre qualcosa di caldo in mezzo al buio, alle ombre e al freddo della neve. È lì che troviamo una speranza, la solita e vecchia luce.

TITOLO:

GIUSEPPE SPATA

TESTO:

Come entra il romanzo di Ilaria Tuti nella storia?

Questo libro è stato un punto di riferimento assoluto fin dalla preparazione, si passava dalla sceneggiatura al romanzo per catturare quante più suggestioni possibili. È grazie alla penna strepitosa della Tuti che tutto questo progetto è nato, le sue montagne, il suo immaginario, i suoi personaggi… Un testo che andava assolutamente rispettato.

Chi è Massimo Marini?

Un giovane ispettore che viene assegnato alla sezione omicidi di Travernì sotto il comando di Teresa Battaglia. In questi luoghi si ritrova a cominciare da zero la sua vita, deve tagliare i ponti con il proprio passato e ripartire dal proprio mestiere, che è l’unica cosa in cui crede fermamente. Il suo è un cammino verso la ricerca della felicità. È un personaggio molto fragile e, allo stesso tempo, coraggioso.

Sulle montagne di questo paese immaginario l’incontro con Teresa Battaglia…

All’inizio è stato piuttosto difficile, condizionato dal retaggio un po’ provinciale di Marini. È un giovane che vuole immediatamente dimostrare di saper fare bene il proprio mestiere ma, grazie a Teresa, scopre l’enorme differenza tra la teoria e la pratica nella gestione delle indagini. Impara, dunque, a stimare questa donna prima professionalmente e, verso la fine, anche umanamente.

Quale rapporto sì instaurato con i suoi colleghi di set?

Molto bello, un bel viaggio con tutti. Elena Sofia Ricci, poi, mi ha restituito con estrema semplicità e generosità la sua esperienza enorme, tra teatro, tv e cinema, lavorare con lei è stato un privilegio, un motivo di crescita.

Cosa colpisce di questo racconto?

È imprevedibile, avvincente, insolito. Un racconto dai toni molto scuri, con la montagna che incombe con il suo fascino già nel romanzo, un luogo che cela un “inferno” sotto, restituisce dei cadaveri, nasconde killer, ma lo fa in uno scenario meraviglioso. i cosiddetti “fiori sopra l’inferno”. 

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