Alfonso Celotto
Solo il Web ci salverà
Da garanzia di legalità a fardello insostenibile per il nostro Paese. Nel libro “È nato prima l’uomo o la carta bollata?”, edito da Rai Libri e in vendita dal 20 febbraio, l’autore racconta “storie incredibili (ma vere) di una Repubblica fondata sulla burocrazia”
Professor Celotto, è nato prima l’uomo o la burocrazia?
Lei mi fa una domanda facilissima, è ovvio che nel Paradiso terrestre ad Adamo ed Eva fu chiesto il codice fiscale e quando non lo esibirono in tempo furono cacciati. La burocrazia è sempre con noi, fin dalla nascita.
Così ha pensato di dedicarle un libro…
Come testimonianza civica, siamo tutti atterriti e perseguitati dalla burocrazia. Cerco di raccontarla, di farla conoscere, anche storicamente, capendo com’è nata e come si è sviluppata.
Un termine che ha una connotazione sempre più spesso negativa…
Inizialmente era un termine positivo, il suo significato è “potere degli uffici”, dall’etimologia mista francese e greca (bureau-kratos) e dava l’idea di un sistema automatico, oggettivo, uguale per tutti. Perché prima della burocrazia c’era il re, che era sovrano assoluto.
Le troppe regole, anche se giuste, quanto bloccano lo Stato?
Tantissimo, come raccontiamo nel libro, abbiamo troppe leggi, oltre 200 mila, e troppi enti, più di 10 mila…
Quali sono gli enti inutili di cui si parla nel libro?
C’è una legge del 1956 che cercò di eliminare gli enti inutili, enti del tutto superati, come l’Ente per la Gestione e Liquidazione Immobiliare, nato con le Leggi Razziali del 1938, e però anche l’ente per l’abolizione degli enti inutili, venne abolito ancor prima di riuscire ad abolire tutti gli enti. È difficilissimo riuscire a chiudere un ufficio, spostare il personale, chiudere tutte le cause. Quello che cerco di raccontare e di dimostrare è che il problema burocratico è un problema antico.