Alessandro Casarin
Fuori dalla casa di ognuno di noi
In televisione e in radio, la Testata Giornalistica Regionale, con le sue 24 redazioni, racconta il territorio, i fatti della cronaca e le storie della gente. Il direttore Alessandro Casarin al RadiocorriereTv: “Affrontiamo l’emergenza ogni giorno, ma la Rai, in tutti i suoi telegiornali e negli spazi di approfondimento, si conferma una base sicura per i cittadini che vogliono informarsi”
La TgR è impegnata con le sue redazioni in tutte le regioni italiane, che fotografia emerge in questo momento difficile?
I 24 capiredattori stanno coprendo palmo a palmo il territorio sull’emergenza Coronavirus. Non sono telegiornali monotematici, perché comunque un piccolo spazio viene sempre riservato alla cronaca sia bianca sia nera. Nel cosiddetto bollettino del Coronavirus raccontiamo quello che succede negli ospedali, parliamo con gli scienziati e con i volontari, innanzitutto con la Croce Rossa, e poi con le Istituzioni regionali che governano la sanità.
Che Italia raccontiamo?
Un Paese che se all’inizio, come tutti, aveva qualche titubanza sulla ferocia di questo virus, in poco tempo si è allineato alle decisioni del Governo e delle Regioni e che oggi osserva tutte le regole. Questa situazione ci ha fatto capire che l’Italia non è solo spaghetti e mandolini, ma che è capace di essere da esempio. E poi abbiamo avuto la conferma che in ogni regione esistono tanti gruppi di volontari, a cominciare dalla Protezione Civile, dalla Caritas, dalle varie associazioni cattoliche e laiche che stanno aiutando gli anziani soli, ma anche le persone in difficoltà.
Ascoltare la gente e dare voce alla strada è nel vostro DNA, gli ascolti confermano che il pubblico crede in voi
Non sono solito fare trionfalismi sugli ascolti, per di più se derivano da una tragedia non solo regionale ma nazionale, ma se in queste settimane il numero delle persone che ci segue è quasi raddoppiato, significa che la gente si fida della Rai e della TgR. È vero che siamo tutti chiusi in casa, ma se uno volesse, avendo mille canali sul digitale, potrebbe scegliere altri programmi. E’ una soddisfazione che non va sbandierata, ma che ci spinge a lavorare sempre di più sul territorio evitando quel famoso teatrino della politica che la gente non vuole più vedere.