Alessandro Sperduti

Spingersi oltre l’immaginazione

«È stata un’esperienza lunga, intensa che mi ha lasciato davvero tantissimi bei ricordi, anche perché nel frattempo, come sappiamo, è successo di tutto» racconta l’attore romano per la seconda volta sul set di una serie internazionale. Dopo “I Medici”, è Tommaso Masini in “Leonardo”, il martedì in prima serata su Rai1

©Angelo Turetta

Una nuova tappa di un viaggio iniziato qualche tempo fa…

Molto diversa, anche perché nella mia vita nel frattempo sono cambiate molte cose. Far parte del cast di “Leonardo” è stata davvero una grande fortuna. Raccontiamo la stessa epoca de “I Medici”, ma il mio ruolo è ben diverso da quello di Piero de’ Medici. Tommaso è ambizioso, capace di ricorrere a qualsiasi mezzo pur di arrivare al proprio obiettivo. A volte sa essere spietato, caratteristica che ha reso il mio lavoro molto più divertente.

Cosa l’ha affascinata di questo ruolo?

Giocare con i lati oscuri della propria personalità attraverso un personaggio, quelli a cui si cerca di non dare molto spazio. È stato stimolante, pieno di fascino, è il bello del nostro mestiere. Tommaso segue un percorso, si mette in discussione e, rendendosi conto degli errori commessi, cerca di smussare gli angoli “negativi” della sua personalità. La sua evoluzione, vedremo se redenzione o no, lo ha reso un uomo interessante, ricco di sfumature affascinanti.

Cosa c’è di reale in Tommaso Masini?

Sappiamo che è realmente esistito, anche se non si sa molto di lui, se non che fosse molto amico di Leonardo, uno dei più vicini, soprattutto durante gli studi.  In qualche fonte si legge che andava in giro a millantare discendenze nobili e, anche se questo non lo raccontiamo, fornisce informazioni sul carattere. Siamo partiti da una base di verità, arricchita dalla finzione, come accade in tutti in prodotti televisivi o cinematografici che maneggiano la storia. Frank Spotniz (sceneggiatore), parlando de “I Medici”, fece l’esempio di “Amadeus” (film del 1984 diretto da Miloš Forman) – uno dei miei film preferiti – dove per raccontare personaggi realmente esistiti, si sfrutta una leggenda, il mistero su cui si indaga, rendendo quel film qualcosa di meraviglioso, un arricchimento che dà ulteriore magia.

Tommaso va a bottega da Leonardo, maestro geniale. Quanto sono importanti i maestri e quanto è altrettanto fondamentale potersene allontanare?

Nel privato e nella professione ho avuto la fortuna di incontrare figure importanti di riferimento, tra queste sicuramente c’è Ermanno Olmi, un uomo che ha lasciato nella mia vita un segno fortissimo, quasi spirituale. Una volta Claudio Santamaria disse che c’è un prima e un dopo Olmi, ed è vero. Stare a contatto con lui, con il suo mondo, ha cambiato qualcosa in me, non so dire bene cosa, certamente ha determinato un cambio di direzione chiaro. È successo altre volte nella mia carriera, con Pupi Avati per esempio. Sono stati punti di svolta, momenti che restano dentro, che porti con te e che, a un certo punto, offrono la possibilità di scoprire nuove direzioni che prima non pensavi possibili.  

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