ALESSANDRO CATTELAN
Not(t)e di parole e musica
Spenti i riflettori dell’Ariston si accendono quelli del “DopoFestival”. Il conduttore al RadiocorriereTv: «La seconda serata è la mia collocazione abituale, mi piace arrivare a tarda sera e portare un po’ di ironia prima di andare a letto. Questa è una settimana unica, voglio viverla divertendomi»
Dopo il Festival arriva il “DopoFestival” e si farà notte fonda… come si è allenato per la maratona?
Diciamo che negli ultimi 13 anni la seconda serata è stata la mia collocazione abituale, mi piace arrivare a tarda sera e portare un po’ di ironia prima di andare a letto. A Sanremo faremo ancora un po’ più tardi ma questa è una settimana unica, voglio viverla divertendomi e consapevole che sto vivendo una cosa unica che rimarrà nella mia carriera.
Cosa significa avere la fiducia e la stima di un grande della Tv come Carlo Conti?
Carlo è una delle persone più generose che io abbia mai incontrato e lo dico sempre. È stato disponibile con me appena sono arrivato in Rai, aveva accettato di girare l’apertura del mio primo show. Ne abbiamo parlato quando è stato ospite nel mio podcast e mi ha detto: Se posso dare un piccolo contributo di esperienza ad altri lo faccio più che volentieri. È quasi un dovere.” Carlo è generoso, sono onorato della fiducia e di poterlo annoverare tra gli amici.
Carlo è solito dire che Sanremo “va fatto insieme”… che valore ha per lei questa parola?
È una parola molto importante e come dicevo prima, Carlo ha la straordinaria capacità di riuscire a creare un gruppo di lavoro unito e coeso. Si respira un gran clima di festa e la parola d’ordine per questo Festival, oltre a insieme, è divertiamoci!
Il Festival funziona quando è molto chiacchierato. Quanto spazio avranno le polemiche nel suo “DopoFestival”?
Il Festival è da sempre terreno fertile di polemiche, controversie e stravaganze. Non voglio mettere pressioni al mio collega Carlo Conti, ma spero che succeda qualcosa che possa animare le serate. Direi anche che non siamo ancora partiti e già si sono creati diversi casi che anche in maniera un po’ naturale porteremo in Riviera. In più, i social ampliano la discussione e alcune piattaforme, come ad esempio X, forniranno degli spunti esilaranti perché ormai in rete trovi commenti anche molto più ficcanti e a volte più cattivi di quelli che qualsiasi autore tv possa immaginare.
Cosa l’ha colpita dei giovani che portate a Sanremo?
Ho notato una grande varietà, sia musicale che per quanto riguarda i testi. I ragazzi sono orientati verso uno stile più cantautorale, mentre le ragazze hanno una veste più urban e trovo questa dicotomia piuttosto interessante. Sanremo Giovani rappresenta per tutti non un punto di arrivo, ma una partenza e rispetto al passato ho percepito questa maggiore consapevolezza nei concorrenti. Insieme a questa caratteristica, ho avuto modo di osservare anche la loro determinazione e la capacità di ragionare fuori dagli schemi: al giorno d’oggi non bastano né numeri, né il solo talento; ma serve una motivazione forte, studiare, lavorare affinché le cose possano accadere e non avere paura di esprimere se stessi. I ragazzi in gara sono ben consapevoli del mondo che li aspetta fuori e sono preparati già al dopo Sanremo, a prescindere dal risultato della gara.
L’ultima sera sarà sul palco dei palchi… quale consiglio si dà?
Vivi il momento!
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