Adriana, normale e straordinaria
L’attrice toscana è la moglie dell’ispettore di polizia Kostas Charitos. Giovedì 19 settembre in prima serata su Rai 1 la seconda puntata di “Kostas”, la serie tratta dai romanzi di Petros Markaris con la regia di Milena Cocozza
Kostas e Adriana, la chimica tra i due protagonisti è quella giusta…
È stato facile perché c’è un rapporto di amicizia molto forte con Stefano (Fresi). La componente relazione sul set non è stata complessa da trattare, altra cosa è stata invece la mia relazione con il personaggio di Adriana, che portava con sé una serie di interrogativi, poi risolti nel lavoro continuo fatto con la regista Milena Cocozza, sulla direzione nella quale volevo che il personaggio andasse. Non mi interessava rappresentare una donna dimessa, rassegnata, insoddisfatta nel senso lato del termine. C’è sì una insoddisfazione, ma che deriva dal desiderio di migliorarsi, di contribuire alla relazione, alla famiglia, sempre di più con i propri mezzi. Il suo è un desiderio di crescita personale e naturale, che si presenta a un certo punto della vita quando hai già realizzato delle cose che fanno parte dei tuoi desideri. E così ti chiedi: adesso cosa faccio per realizzarmi di più? Qual è la chiave nella quale posso ulteriormente crescere? Credo che siamo riusciti a disegnare una donna normale nella sua straordinarietà.
Chi è dunque Adriana?
È la tipica donna che ha cura delle persone che ha intorno e che lo fa anche attraverso il cibo, preoccupandosi ad esempio della salute di Kostas, visto che il marito, partecipando in maniera piena al proprio lavoro, compromette a tratti la propria salute.
Caterina ha vent’anni, Adriana il doppio della sua età. Come si affronta un ruolo materno quando la figlia è una ragazza adulta?
Nella stessa maniera in cui affronti qualunque età nella maternità. Adriana fa da madre un po’ a tutti: ai colleghi di lavoro, al fattorino, alla figlia Caterina, al fidanzato della figlia, è quel tipo di donna che esprime l’amore in forma di accudimento. E questa è semplicemente una delle sfaccettature del femminile.
Lunghi mesi sul set ad Atene. Come li ha vissuti?
Quando hai un immaginario che può essere quello da cartolina, o quello che hai studiato a scuola se hai fatto il liceo classico o quello del film “Il mio grosso grasso matrimonio greco”, hai un’idea che non corrisponde a quello con cui ti ritrovi di fronte: una normalissima città, con i suoi ritmi, nella quale siamo diventati un po’ greci anche noi, e questo è stato il bello. Siamo arrivati al punto di salire sul taxi e dire “buongiorno” e “buonasera” con un accento talmente giusto che il tassista si rivolgeva a noi in greco.
“KOSTAS”, LA SECONDA PUNTATA (19 SETTEMBRE)
Sceneggiatura di Michela Straniero, con la collaborazione di Valentina Alferj, tratta dal romanzo “Difesa a zona” di Petros Markaris
Un terribile mal di schiena annienta il commissario Charitos e Adriana, seppur preoccupata, non ne è affatto sorpresa: testa e corpo sono collegati! Nascondendosi dietro alla promessa di prenotare al più presto una visita dal dottore, Kostas fugge in commissariato, dove però si respira un’aria tesa: l’assassinio di Kostantinos Koustas, proprietario di aziende, locali notturni e squadre di calcio di serie C, è l’ennesima gatta da pelare. Se a questo si aggiunge il fatto che Adriana si è messa in testa di voler trovare un lavoro, è evidente che Kostas si vede attaccato su più fronti. Unica consolazione: Ghikas, nel vano tentativo di tranquillizzarlo, gli ha assegnato un nuovo agente, Nikos, che però entra subito in rotta di collisione con il vicecommissario Petros. Quando Kostas verrà costretto a fermarsi a causa di un infarto, saranno proprio Petros e Nikos a portare avanti l’indagine, incontrando qualche difficoltà. E a toglierli d’impaccio ci penserà Klio, la segretaria di Ghikas: la ragazza riesce a identificare lo sconosciuto emerso dal terreno a seguito del terremoto sull’isola. E la sorpresa è che il morto dell’isola è strettamente legato all’indagine sull’omicidio di Kostantinos Koustas.