70 x 70

LO SAPEVATE CHE…

Settanta pillole, tra storie e aneddoti, per ripercorrere e celebrare i 70 anni della televisione italiana. Su RaiPlay a cura di Rai Contenuti Digitali e Transmediali e Rai Teche. La conduttrice Francesca Barolini al RadiocorriereTv: «Quello della Rai è un archivio vivo e noi siamo un po’ dei cercatori di pepite d’oro». E ancora «Leggere il passato, anche attraverso i documenti delle Teche proposti dalla piattaforma della Rai, fornisce gli strumenti per interpretare al meglio la contemporaneità»

Come nasce “70 x 70 Lo sapevate che…”

“Lo sapevate che…” è una formula reiterata con cui inizia ciascuna pillola che racconta una curiosità, un aneddoto, un fuorionda, un esordio che fa parte della storia della televisione italiana. Sono 70 pillole per i 70 anni della televisione pubblica italiana, compiuti il 3 gennaio. Sono storie che giacevano pressoché dimenticate nell’archivio e in cui ci siamo imbattuti in tutti questi anni di ricerca.

Un grande lavoro di squadra…

Con la squadra del Supporto Editoriale di Rai Teche e con la regia di Luca Rea, che è parte integrante del Supporto Editoriale ed è anche lui un grandissimo esperto di archivio. Molte delle pillole sono anche frutto delle sue scorribande nell’archivio Rai.

Quanto è complesso muoversi all’interno di milioni e milioni di ore di trasmissione?

È sempre una bellissima sfida, a partire dal fatto che si tratta di un archivio che ha una sua caratteristica precipua, quella di essere continuamente nutrito dalla messa in onda. Si tratta quindi di un archivio vivo, in cui i livelli di ricerca possono essere molteplici. Ci può essere una ricerca essenziale, superficiale, ma quello che cerchiamo noi è sfidarci continuamente. Siamo un po’ dei cercatori di pepite d’oro. Non ti nascondo, e non lo dico per piaggeria, che uno dei nostri strumenti di ricerca fondamentali è il RadiocorriereTv, fonte di informazioni sulla programmazione del passato che integra quelle reperibili sul catalogo multimediale della Rai, che per noi è molto importante. Abbiamo poi dei nostri segreti. Qualcuno lo posso dire, altro no (sorride). Posso dirvi che una risorsa importante è il modo di far riversare le cose. Quando fai riversare un supporto, puoi far digitalizzare il programma di tuo interesse oppure poi decidere di riversare tutto il nastro, dall’inizio alla fine, annunci e promo compresi. Non ti nascondo che tante volte questo regala delle sorprese. A volte si trovano addirittura dei fuorionda, alcuni di questi sono parte delle nostre pillole. In questo momento è in corso la digitalizzazione massiva delle pellicole dei telegiornali a partire dal 1954 e alcune non erano mai state riversate, quindi non sono proprio mai state riviste.

70 clip che vivono in rete e sui social…

Volevamo che fosse un racconto breve e dinamico, che dichiarasse fin dall’inizio l’argomento della pillola e che fosse adatto anche a una fruizione digitale e sui social media. “70 x 70. Lo sapevate che…” è un programma realizzato da Rai Teche e da Rai Contenuti Digitali e Transmediali, che da qualcosa di appartenente al passato per definizione, come i programmi contenuti nell’archivio della Rai, vuole parlare a tutte le generazioni. Le puntate raccontano i volti della televisione, il Festival di Sanremo, la grande musica, i grandi programmi, da “Domenica In” a “Lascia o raddoppia?”, gli show di Pippo Baudo, una panoramica il più possibile completa della storia dell’archivio Rai.

Tra le sequenze che avete riportato alla luce, ce n’è una che ti ha colpito in modo particolare?

Durante le nostre ricerche ci siamo imbattuti nella prima hit parade televisiva in assoluto, che si intitolava “Motivi in Borsa” trasmessa un tempo all’interno del telegiornale. Nei sacri studi del Tg si recavano Mina, Raffaella Carrà e addirittura Lucio Battisti, del quale abbiamo ritrovato immagini inedite.

Che risposta state ricevendo da parte del pubblico?

C’è grande attenzione. Ti posso dire, ad esempio, che la pillola dedicata a una delle prime apparizioni di Madonna in una discoteca di Garlasco alla fine del 1983 sta facendo impazzire le persone.

Che cos’è per te la televisione?

Un’arte, l’ottava arte. Sono sempre stata appassionata di comunicazione, di linguaggio. Ritengo che quello televisivo sia stato un po’ ingiustamente bistrattato. La televisione, i programmi di ieri e di oggi, ci fotografano per quello che siamo. Vedere tanti filmati più o meno recenti, nel fare ricerca o anche come fruitori di RaiPlay, non significa solo studiare il passato, bensì viverlo. Penso che le nostre pillole siano un’opportunità per capire intanto che la Rai è orgoglio nazionale, con una storia veramente ricchissima alle spalle, e che ha ancora molto da insegnare. Leggere il passato, anche attraverso i documenti delle Teche proposti dalla piattaforma della Rai, ci fornisce gli strumenti per interpretare al meglio la contemporaneità.

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