VINCENZO SCHETTINI

Il Prof, la logica e l’emozione

“La Fisica dell’Amore”, semplici esperimenti che aiutano a comprendere i sentimenti. Il martedì in seconda serata su Rai 2

Spiegare i principi della fisica e indagare l’universo dei sentimenti. Da dove si parte?

Da un’ispirazion, legata alla mia professoressa di filosofia che purtroppo ci ha lasciati qualche mese fa. Le sue lezioni al liceo, tra il 1994 e il 1996, hanno indicato a me e ai miei compagni una strada, che passa dallo studio dei filosofi che per primi hanno indagato l’Universo, gli elementi, che hanno cercato di capire come siamo fatti, quale sia il nostro destino. Da lì si arriva facilmente alla fisica. Il racconto dell’esistenza umana, quello dei nostri tormenti interiori e quello della scienza sono paralleli, non c’è nulla da fare. Se si può allora imparare dalla scienza, ben venga, e se si può fare in tv una sana lezione di fisica ben venga due volte, perché ne abbiamo tutti bisogno, me compreso.

La fisica è sempre sinonimo di logica?

La fisica va avanti secondo ragionamenti rigorosi. Ce lo ha insegnato Galileo attraverso il suo metodo sperimentale: lui diceva di verificare ogni ipotesi con un esperimento, è questo il fascino che abbiamo sempre un po’ subito davanti a questa disciplina. Non dobbiamo mai avere paura del rigore, ma comprenderlo.

Si ricordi per un istante studente di fronte al suo professore di fisica…

Il mio era un professore simpaticissimo, di Polignano, che di tanto in tanto parlava in dialetto. Mi volle bene particolarmente da quando mi vide in chiesa suonare il violino. Lui, che era un fisico, aveva un animo profondamente romantico, creativo. Ciao Prof!

Il suo rapporto con la curiosità e la fantasia…

Con la curiosità ho un rapporto continuo. Mi annoio facilmente, e quando accade è il momento di disegnare, pensare, leggere, creare, scrivere, amare qualcuno, quindi vivere la vita. Il mio rapporto con la fantasia è una sinusoide, va su e giù. Sono fantasioso a momenti, di solito mi carico quando mi entusiasmo.

Cosa l’ha portata a fare il professore?

L’ossessione che avevo fin da piccolo di spiegare e interrogare (sorride). Da ragazzino interrogavo sempre i miei cugini e mio fratello minore. Volevo spiegare loro ciò che imparavo dai maestri e dai professori a scuola, ero ossessionato dal capire se avessero capito.

Che libri ci sono sul comodino di un professore di fisica?

Libri di scienza insieme a volumi di fantasia, di azione. Ci sono romanzi romantici e thriller, molto spesso in lingua inglese.

Che soddisfazioni le sta dando questa esperienza televisiva?

Una carica incredibile, nonostante avessi molto timore di approcciarmi alla televisione. In passato mi era già stato proposto di fare televisione, ma non mi ci ritrovavo. Quando è arrivata questa idea ho subito capito come fosse giusta per me: il prof in tv che spiega la fisica e parla di vita. Spero di poter continuare questo racconto gentile, culturale, di riflessione. Abbiamo tutti bisogno di riflessione, me compreso.

Da uomo di logica come si pone di fronte a ciò che anche con la logica non si può spiegare?

Da uomo di logica e anche da artista, perché sono metà fisico e metà musicista, davanti alle grandi domande mi pongo in ascolto. Lo dice Laura Pausini in una sua canzone: resta in ascolto perché c’è un messaggio per te. Laura parla dell’onda sonora, che è un’onda meccanica, o di quella elettromagnetica, l’onda radio che arriva alle nostre orecchie. Se non restiamo in ascolto non sentiremo mai quello che gli altri hanno da dirci. Sono in ascolto nei confronti del mistero che è questa vita e sono grato per la felicità di ogni giorno che passa.

Ci tolga una curiosità, a quale legge della fisica rispondono i suoi capelli?

Alla quinta forza: i miei capelli dimostrano una legge che solleticherà i fisici teorici nei prossimi cinquant’anni: l’antigravità (sorride).

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