The Only Oscio

FRANCESCO PAOLANTONI

Quando concedersi nelle mani di un cialtrone di professione diventa uno dei momenti imperdibili della nostra giornata. Con l’attore e intrattenitore napoletano la seconda stagione de “Il Santone” diventa esilarante: «Io sono cialtrone nella vita, con questo ruolo ho ufficializzato la mia natura». La serie è disponibile in boxset su RaiPlay

Estroso, autoironico, imperioso, ciarliero, ingannatore ma dal cuore tenero, Franco Riccio, ovvero The Only Oscio, è il nuovo santone di Centocelle. Si spaccia per la reincarnazione di Enzo e offre finti rimedi e consigli a prezzi esorbitanti. Il suo desiderio di irretire il quartiere lo porta a scontrarsi più volte con Teresa, facendolo diventare di volta in volta testimonial, amministratore, ristoratore. Ma tutto questo non per megalomania o desiderio di ricchezza: The Only Oscio è in fuga da Napoli e ha bisogno di soldi, al più presto. Se non pagasse le conseguenze potrebbero essere spiacevoli.

Una nuova avventura… spirituale per lei…

Arrivo in questa seconda stagione della serie come il successore di Enzo, la reincarnazione del santone precedente interpretato da Neri Marcorè. La caratteristica principale è il suo essere un vero cialtrone, un truffatore di livello. Mentre Enzo rappresentava una guida più candida, il mio personaggio è proprio un furbacchione napoletano che, per sfuggire dai suoi problemi a Napoli e da una moglie legata alla malavita, si ritrova ad abbindolare la gente a Centocelle. Diciamo la verità, le persone però sono sempre alla ricerca di uno spirito guida, di qualcuno che li accompagni nella vita. Questo è preoccupante, anche nella vita vera, perché è troppo facile oggi diventare vittime.

Ma a Centocelle c’è un santone di troppo…

Beh, Teresa (Carlotta Natoli) eredita il mundu del marito defunto e qualche potere particolare in più ce l’ha (ride). È una serie veramente molto interessante e divertente, vale la pena trascorrere del tempo su RaiPlay.

Cosa regale al pubblico il luogo in cui la storia è ambientata?

Centocelle rappresenta il tessuto sociale popolare dove quel che accade è accompagnato dai sentimenti più veri di una città come Roma, il luogo in cui si possono osservare vite, storie di ogni tipo. Per me è stata una scoperta, così come per il pubblico lo sarà la fiction e, come direbbe il mio santone, “guardatela tutti insieme, vi succederanno delle cose meravigliose per i prossimi cinque anni della vostra vita” (ride).

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