Serie Tv

L’altro ispettore

 

Il lavoro e la cultura della sicurezza, raccontati attraverso le vicende di un ispettore del lavoro, sono al centro dell’innovativa serie tv co-prodotta da Rai Fiction – Anele – Rai Com, per la regia di Paola Randi, liberamente tratta dai romanzi di Pasquale Sgrò. Da martedì 2 dicembre su Rai 1  

 

 

 

L’ispettore del lavoro Domenico Dodaro (Alessio Vassallo) è una vera leggenda: incorruttibile, determinato e capace di smantellare una vasta rete di caporalato tra Calabria e Basilicata. Per gli amici, però, Domenico è semplicemente Mimmo, e soprattutto è il papà di Mimì, una bambina sveglia e combattiva. Quando arriva a Lucca con la piccola Mimì (Angelica Tuccini) per mano, è visibilmente emozionato: la sede centrale dell’Ispettorato lo ha trasferito proprio nella città toscana in cui è nato e cresciuto. Un ritorno che non può che fargli bene, in un momento in cui sta ancora affrontando il dolore per la prematura scomparsa della moglie, Laura. Ad accoglierlo c’è tutta la famiglia: la madre Carla (Rosanna Gentili), la sorella Lucrezia (Matilde Bernardi) con il nuovo compagno, Dissenso, e soprattutto Alessandro (Cesare Bocci), amico di famiglia e mental coach costretto sulla sedia a rotelle. Solare e ironico, Alessandro ospita Mimmo e Mimì nella sua casa. Un destino doloroso lega i due uomini: Alessandro era infatti collega e amico di Pietro Dodaro, padre di Mimmo, morto in un incidente sul cantiere quando Domenico era adolescente; lo stesso incidente che ha segnato per sempre anche la vita di Alessandro. Fin dai primi giorni a Lucca è chiaro che, in realtà, è Mimì ad occuparsi del padre, e non il contrario. E per lei non è certo semplice: la scuola, il calcio e le mille distrazioni di Mimmo rendono tutto più complicato, soprattutto quando l’uomo finisce per portarsi il lavoro anche a casa. Decisa a mantenere la promessa fatta alla madre in punto di morte, Mimì — con la complicità del suo nuovo migliore amico Alessandro — escogita un piano per trovare una nuova fidanzata al padre. Quando conosce Raffaella (Francesca Inaudi), la PM con cui Mimmo collabora e sua ex compagna di classe, capisce immediatamente che è la donna perfetta per lui. Ma Mimmo se ne renderà conto? O si lascerà distrarre dalle attenzioni di Eleonora Lagonegro (Silvia Mazzieri), il primo amore del liceo, mai davvero ricambiato? Nel frattempo, l’ufficio di Lucca lo travolge con un carico di casi e responsabilità. Affiancato dal carabiniere Mariotti (Massimiliano Galligani) e dalla formidabile Vincenzina (Barbara Enrichi), archivista sessantenne dalla memoria prodigiosa, Mimmo non tradisce la sua fama: grazie al suo infallibile metodo — il “sapersi porre le domande giuste” — riesce a far luce sugli incidenti più complessi. Indossa le sue cuffie antirumore, si isola e trova risposte dove gli altri vedono solo casualità, perché gli incidenti sul lavoro, quasi mai, sono davvero incidenti. E tra un caso e l’altro, torna a farsi strada un interrogativo che ha sempre evitato: la morte di suo padre è stata davvero un incidente? Nuove carte, trovate negli archivi dell’Ispettorato, sembrano suggerire altro. Una domanda che incrina tutte le sue certezze e che si dimostra più pericolosa del previsto.

La serie accende i riflettori su un tema di forte attualità, invitando a una riflessione condivisa sul lavoro e sulla cultura della sicurezza come valori imprescindibili. Lo fa attraverso una figura inedita per la televisione: un ispettore “senza pistola”, che usa come armi competenza, intelligenza ed empatia.

Per il suo valore di servizio pubblico, la serie ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’INAIL, e la collaborazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministro per le Disabilità, dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.

 

Le puntate

SERATA 1

EPISODIO 1 – “RITORNO A CASA”

Domenico Dodaro è alle prese con una morte bianca in un cotonificio. Il sistema di sicurezza non ha protetto Karina, operaia di 19 anni, trascinata dentro il rullo di un orditoio. In un primo momento, si sospetta che la causa sia da addebitare alla mancanza di concentrazione di Karina, stanca per via gli intensivi allenamenti serali di danza. Mimmo, però, scoprirà che la verità è ben diversa.

EPISODIO 2 – “FANTASMI DAL PASSATO”

Il corpo di Habib Moradi viene ritrovato in fin di vita davanti al pronto soccorso. Date le sue condizioni fisiche, Raffaella crede si tratti di un pestaggio ma Domenico non ne è convinto, teme si possa trattare di un incidente sul lavoro: una tragica caduta dall’alto, forse da un ponteggio. Grazie alla tenacia nel nostro ispettore, l’incidente getterà luce su un problema molto più complesso.

SERATA 2

EPISODIO 3 – “IL CARRO DEL VINCITORE”

Nino Pastrengo, proprietario di una ditta di carristi, viene trovato morto nel suo hangar all’interno della cittadella del Carnevale di Viareggio. Inizialmente si pensa a uno sfortunato incidente, poi a un omicidio orchestrato da una ditta rivale. Ma sarà andata proprio così?

EPISODIO 4 – “GLI UOMINI DI PIETRA”

Renato, un operaio della cava di marmo a Carrara, è stato ritrovato a terra senza vita. A quanto dice il capo-cavatore, un blocco si è sgretolato e Renato è caduto ma a Domenico non sfugge un dettaglio: la vittima ha i capelli bagnati, come se il corpo fosse stato spostato a tragedia avvenuta.

SERATA 3

EPISODIO 5 – “FINE CORSA”

Mimmo viene coinvolto in un caso che inizialmente non sembra un infortunio sul lavoro. Si tratta di una donna, Serena, rimasta vittima di un incidente stradale mentre rincasava dopo un turno di notte alla clinica privata dove lavorava come infermiera. Tuttavia, sull’asfalto non ci sono segni di frenata e nel corpo non vengono rilevati né alcol né stupefacenti, solo tanto caffè. Domenico decide di indagare nell’ambiente di lavoro.

EPISODIO 6 – “SECONDA OCCASIONE”

Mimmo deve investigare sulle morti di Furino Villa e Carmelo Ricci, i cui corpi sono stati ritrovati senza vita all’interno di un silo dove avevano inalato monossido di carbonio. Domenico scoprirà che il tragico epilogo ha radici nel passato.

 

 

TITOLO

La gentilezza, l’arma più potente

SOMMARIO

La regista Paola Randi racconta…

TESTO

«Sono molto grata di avere avuto l’opportunità di lavorare a “L’altro ispettore”. È stato un privilegio potermi mettere a servizio di un progetto come questo, perché innanzitutto mi ha permesso di entrare in mondi non sempre conosciuti, di visitare i luoghi di lavoro e di vedere la passione e l’orgoglio con cui le lavoratrici e i lavoratori raccontano la propria professione, ma anche perché mi ha consentito di dare corpo e raccontare un personaggio inedito per il grande pubblico. Siamo abituati ai polizieschi, all’azione, ma invece qui ci troviamo di fronte ad un ispettore le cui indagini si svolgono, con discrezione, sul campo, perché il compito principale dell’ispettore del lavoro è quello di proteggere le lavoratrici e i lavoratori, ovvero impegnarsi affinché i luoghi di lavoro siano sicuri e le cosiddette “morti bianche” non si verifichino più. l nostro Domenico Dodaro è dunque un ispettore senza pistola, che per risolvere i suoi casi non usa la violenza, ma la gentilezza, la competenza, lo studio, l’intelligenza, l’empatia. Credo che sia un approccio esemplare, interessante e attuale non solo per la tematica, ma perché penso anche che di gentilezza, di questi tempi, ne abbiamo disperatamente bisogno. E sono proprio persone come queste che è importante che la gente conosca, perché sono proprio loro che, lontano dai riflettori, si battono giorno dopo giorno affinché il lavoro, che è un diritto, non debba mai più costare l’incolumità o la vita delle persone.»