Pippo, maestro di Tv (e non solo)
Amici e colleghi ricordano il Re dei presentatori. Proponiamo alcune testimonianze rilasciate dai protagonisti dello spettacolo nel corso
«Pippo era un amico e un punto di riferimento nella mia vita. Anni di confronto e di consigli, nel lavoro e nella vita privata. Gli devo molto anche da un punto di vista professionale. È sempre stato un uomo libero e coraggioso, mi ha insegnato la libertà» Mara Venier
«Dirgli grazie è nostro dovere. Pippo è stato un grande timoniere del Servizio Pubblico, una persona che ha fatto lo spettacolo considerandolo arte, cultura, ha dato dignità a tanti artisti e a tante canzoni. Ci ha fatto conoscere mondi straordinari, non si è tirato indietro, nei momenti di difficoltà è sempre stato un combattente» Vincenzo Mollica
«Un amico e un maestro vero. Ha insegnato a tutti noi un modo di fare televisione, di essere dentro agli avvenimenti, di gestire gli imprevisti, di essere un uomo di spettacolo e di cultura. Così preso dal suo lavoro
da averci dedicato tutta la sua esistenza. Ha cambiato il modo di pensare e di vivere degli italiani, ha creato dei modi di dire, ha creato degli appuntamenti, ha modificato il gusto degli italiani. Una pietra miliare dello
spettacolo italiano» Milly Carlucci
«Si spenge un po’ la Tv, sicuramente una Tv che tutti noi abbiamo amato e imparato a fare. Lui è stato il maestro, ha inventato un modo di fare, ha inventato Sanremo. Noi lo facciamo ancora oggi come ce l’ha insegnato lui. L’ho ammirato da spettatore, poi, immodestamente, da collega. Va via un grande pezzo della nostra storia televisiva» Carlo Conti
«Pippo è stato il protagonista della televisione meravigliosa degli anni stupendi, della televisione di Biagio Agnes e Sergio Zavoli, era una Tv con qualità artistiche ed educative. Lui l’ha fatta sempre con grande capacità e grande preparazione. Era un artista. Per Sanremo suggeriva i cantanti, modificava alcune canzoni rendendole più buone per il pubblico. Curava ogni dettaglio» Renzo Arbore
«Tra il personaggio pubblico e quello privato la linea è sottile. Quello privato era ancora più sorprendente perché molto autoironico, una persona molto dolce, mai autoritario ma autorevole. In studio si faceva sentire, era un generale in capo, anche da uomo di grande qualità e cultura. Aveva una conoscenza a 360 gradi su tutto» Piero Chiambretti
«Pippo, in questo momento, direbbe: Barbara D’Urso l’ho inventata io. Ho iniziato con Pippo, il mio esordio nel 1980 fu con lui a “Domenica In”. Da lui ho imparato tutto, lo guardavo, ero una spugna, lo osservavo
durante le prove. Pippo era anche divertentissimo» Barbara D’Urso
«Per me se ne va una persona di famiglia, un fratello maggiore. Per noi del Trio è stato una figura di riferimento umana. Aveva grande rispetto per il talento degli altri. Prima di andare in onda gli facevamo vedere i nostri pezzi, lui faceva una sorta di supervisione, e se doveva intervenire lo faceva sempre in punto di piedi. Lo ricordo ancheì con il grande coraggio di chi aveva in mano la responsabilità di una trasmissione»
Tullio Solenghi
«Per me Pippo era immortale. Ho un ricordo di lui estremamente affettuoso, era anche un uomo grande, che ti abbracciava con affetto. Ti dava consigli, ti aiutava a essere naturale. Pur essendo estremamente colto arrivava a tutta la gente, anche a quella più semplice» Antonella Clerici
«Pippo è la nostra storia. L’ho ammirato e seguito fin da bambina e poi ho avuto il privilegio di lavorare con lui e di provarne tutte le facce, gli aspetti, la grande capacità e anche la durezza. Era una persona estremamente professionale ma davanti alla quale non avevi scampo: dovevi saper fare bene il tuo lavoro»
Alba Parietti