NAZZARO & FODERARO
L’Italia da casello a casello
Manila e Gianmaurizio accompagnano gli ascoltatori di Isoradio con leggerezza e ironia in uno “show on the road” da sud a nord tra notizie, novità discografiche, ospiti e interazione con i viaggiatori. “Da casello a casello” ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 11.00
MANILA NAZZARO
Come sta vivendo quest’avventura quotidiana “Da casello a casello”?
Nel migliore dei modi. Il programma ha superato e anche di tanto, tutte le aspettative. Le interazioni con gli ascoltatori sono altissime e noi ci divertiamo molto.
Informazione, musica, notizie e territori. Un format da piacevole compagnia…
La nostra ora è molto divertente, a tratti surreale, ed è questo che fondamentalmente attrae tanto. Siamo riusciti in breve tempo a fidelizzare gli ascoltatori. Io sono la prima ad essere presa spesso in giro, ma questo mi diverte molto e credo che chi ci ascolta percepisca proprio la nostra leggerezza, la nostra ironia. Anche il linguaggio è quello più semplice, diretto e chiaro, quello quotidiano. Utilizziamo tanto i dialetti e chiediamo ai nostri radioascoltatori di condividere motti, proverbi. Non manca l’informazione con giornalisti che, dai territori, raccontano gli eventi più importanti. Qualche puntata fa abbiamo parlato dell’elezione di “Miss mucca” in Val d’Aosta (sorride), un particolarissimo concorso di bellezza che poi ci ha dato modo di entrare nelle tradizioni del luogo, nella cucina, nei prodotti tipici.
Con Gianmaurizio avete formato una coppia radiofonica inedita e molto armoniosa. Come lavorate insieme?
Sapevo che avrei lavorato con un grande professionista. Lo conosco bene sia professionalmente che umanamente perché collaboriamo in Rai Radio Tutta Italiana dove conduco “Mattina Italiana” con Julian Borghesian. Andare in onda con Gianmaurizio è davvero un onore. Lui è una voce storica di Radio Rai e c’è solo da imparare. Sembra un professionista molto serioso, ma quando si accende il microfono arrivano tanta spensieratezza e quella leggerezza che insieme portiamo in radio. Ho iniziato dieci anni fa e mi sono ritrovata a vivere una grande passione. Non è un’alternativa, come si può pensare, per chi viene dalla televisione, ma è parte della mia vita.
Nel vostro programma ci sono anche i super ospiti con tante sorprese…
Cambiano giorno per giorno. Sono stati con noi grandi artisti come Zucchero, Alfa, abbiamo anche degli ospiti fissi come Anna Maria Greco che ogni lunedì fa il punto della situazione sull’attualità e sulla politica in quattro minuti, abbiamo Antonella Frontani, scrittrice editorialista che ogni mercoledì racconta due libri.
C’è una storia che vi hanno raccontato in queste settimane e che l’ha colpita di più?
Le storie che ci raccontano gli ospiti sono veramente tante. Fa sorridere anche il fatto che molti ascoltatori nei loro vocali ci chiedano, ad esempio, dove sia il chilometro 312 segnalato dall’info-mobilità. Lo fanno in maniera molto ironica. Ma dove sta? Ormai lo abbiamo fatto diventare un mood, un piccolo gioco di parole sul quale si crea tanta partecipazione.
Tante le novità discografiche in “Da casello a casello”. Lei che musica ascolta?
Amo tantissimo la musica italiana e in particolare Biagio Antonacci che spero di avere ospite nel programma. Conosco a memoria tutta la sua discografia. Mi piace tanto anche Zucchero e ascolto i cantautori. Ma sono anche incuriosita da giovani come Lazza, penso che ci sia anche molta qualità fra le tante nuove proposte. Credo che ci si debba aprire all’ascolto, non partire dai preconcetti.
Lei che viaggiatrice è?
Nel periodo in cui concorrevo per Miss Italia, nel 1999, ho viaggiato tantissimo. Prima non lo avevo mai fatto, perché i miei genitori erano molto rigidi e timorosi, anche dell’autobus. Ho iniziato a spostarmi in tutta Italia e devo dire che non ho più smesso. La radio mi accompagna sempre e spesso faccio lunghi viaggi anche in macchina, mi piace guidare. Sono una ascoltatrice di radio e non delle playlist, anche se mio figlio diciottenne, in macchina, spesso tenta di imporle.
Dalla televisione alla radio, che esperienza è per Manila Nazzaro?
Il passaggio non è stato semplice perché è avvenuto in un momento molto articolato della mia vita. Avevo appena avuto la notizia che ero stata sostituita da Adriana Volpe in “Mezzogiorno in famiglia”. Di punto in bianco mi ero ritrovata senza un lavoro quando invece ero convinta di averne uno. Ero una mamma che cresceva i suoi figli da sola, era molto difficile in quel momento. Ebbi una chiamata da Radio Zeta e da lì è iniziato il mio percorso. Federica Gentile di Rtl, oggi volto di Rai 2, mi ha insegnato tutto, da lei ho appreso ogni cosa. Fu inizialmente un salto nel buio. Mi dicevano che chi fa televisione può fare anche radio. A distanza di tempo ho capito che è una grande bugia perché forse è vero il contrario. La radio è uno strumento che necessita di altre caratteristiche. Non c’è la gestualità che aiuta e neanche la fisicità. La radio mi ha salvata da un punto di vista proprio profondo. Ho fatto anche televisione in questi anni, dei reality, ma c’era sempre la radio di mezzo. L’ho portata anche nella casa del “Grande Fratello”. Per me è un’amica sincera.
Quali sono i suoi prossimi progetti?
La radio occupa la maggior parte del mio tempo. Se dovessi pensare alla televisione mi verrebbe in mente un piccolo spazio. Nella mia vita ho comunque fatto una scelta che mi fa stare bene. La radio mi ha reso libera ed è ciò che non provavo in televisione. In radio non è preponderante l’aspetto fisico, ed esiste in un certo senso anche la meritocrazia: sono gli ascoltatori a decidere. In uno studio radiofonico noi donne siamo più libere di essere come siamo, mentre la televisione penso sia ancora maschilista.
GIANMAURIZIO FODERARO
Come sta vivendo quest’avventura quotidiana da “Casello a casello”?
Lavoro alla programmazione e ai palinsesti di Isoradio e penso che stare in un programma, condurlo, viverlo quotidianamente, mi permetta di capire meglio come migliorare il mio lavoro e quello degli altri. Fondamentalmente resto un conduttore e sto vivendo questo programma con grande trasporto e divertimento.
Informazione, musica, notizie e territori. Un format da piacevole compagnia…
Sì, e soprattutto tanto intrattenimento. Il format è nuovo e solitamente in una radio ci vuole del tempo perché un programma fidelizzi gli ascoltatori. Noi, fortunatamente, grazie anche alla notorietà soprattutto di Manila, siamo arrivati al pubblico molto presto con centinaia di interazioni social ogni giorno. Tra l’altro, con alcuni di questi messaggi audio confezioniamo una pre-sigla, che diventa la presentazione del programma contenente tutte le gag che giorno per giorno arrivano dagli ascoltatori. Questo sta piacendo tantissimo.
Un programma di intrattenimento ma non manca l’informazione sulla viabilità…
Sempre, certo. Abbiamo tra l’altro anche una rubrica di approfondimento giornalistico, una rubrica di libri, c’è Fabrizio Casinelli che fa le classifiche, quindi abbiamo un gruppo di lavoro molto vario, anche se il programma è condotto da due voci.
Il tono è sempre molto divertente.
Assolutamente! Infatti, per usare un termine tecnico, è un infotainment.
Con Manila siete una coppia radiofonica inedita, molto armoniosa. Come lavorate insieme?
Siamo inediti, ma già conoscevo Manila perché lei conduce su Rai Radio Tutta Italiana, insieme a Julian Borghesian, un programma curato da me.
A proposito di palinsesti e di programmazione, Isoradio non è più soltanto per i viaggiatori ma un intrattenimento per tutti…
Per me è una cosa importantissima, con la direttrice Alessandra Ferraro abbiamo insistito per cercare di recuperare la vera natura di questa rete, che è una radio di flusso. La musica è importante e i contenuti devono essere intrattenimento, molto veloce ed efficace, e informazioni sul traffico. Stiamo recuperando il viaggio, il territorio, senza pesantezze, perché gli ascoltatori in viaggio vogliono musica, informazioni sul traffico e intrattenimento.
Il suo debutto in radio è del 1977 in una piccola emittente calabrese. Una lunga storia…
Appartengo a quella generazione di radiofonici, ormai quasi sessantenni o giù di lì, che hanno fatto la storia delle radio private e poi sono passati ad altro. Ci sono illustri colleghi con cui abbiamo condiviso esperienze, da Fiorello a Carlo Conti, a Gerry Scotti, a Linus e ad Amadeus. La radio è nel nostro Dna, poi ognuno di noi l’ha personalizzata. Io appartengo a quella generazione, un po’ irripetibile, perché ci siamo inventati un mestiere e l’abbiamo fatto diventare format, costruendo cose che prima non esistevano e che adesso invece vengono studiate all’università. Di questo siamo tutti quanti orgogliosi, perché la radio è la base di tutto. Se sei un nativo radiofonico, lo rimani per sempre.
Giornalista, professore, conduttore, presentatore… cos’altro arriverà nella carriera di Gianmaurizio Foderaro?
Una casetta che sto costruendo vicino Tropea, in cui mi vedo pescatore. Ma ci vorrà ancora molto, molto tempo, perché finché mi diverto voglio continuare a fare quello che faccio. In questo lavoro bisogna divertirsi, nel momento in cui non ti diverti più è meglio che cambi. Purtroppo anche nel nostro mestiere la gente si diverte sempre molto meno, mentre io continuo a farmi un sacco di risate. Su Radio 1 con “Disco Sveglia” vado in onda con Gabriele Bròcani alle 5 di mattina e passo un’ora a ridere, tanto che mi sono venuti degli addominali invidiabili. Il microfono è per me un antidoto a tutto il resto.