Musica

La chitarra nella roccia

 

Il cantautore toscano, secondo al Festival di Sanremo 2024 con “Volevo essere un duro”, regala al pubblico una performance incredibile dal vivo all’Abbazia di San Galgano, disponibile su RaiPlay dal 22 novembre. La regia è di Tommaso Ottomano, fratello artistico, regista e co-autore di Lucio Corsi

 

 

Una performance irripetibile che sfida aspettative e convenzioni. Dal 22 novembre arriva su RaiPlay “La chitarra nella roccia – Lucio Corsi dal vivo all’Abbazia di San Galgano” (una produzione Sugar per Rai Contenuti Digitali e Transmediali). L’artista porta la sua musica in un’incantevole cornice della provincia di Siena, un luogo in cui la modernità sembra non avere mai fatto ingresso. Con le stelle come tetto e il silenzio spirituale dell’abbazia come scenografia naturale, prende vita un concerto a cielo aperto, interamente filmato su pellicola per restituire la più autentica verità del suono e delle immagini. Il docufilm racconta non solo la musica, ma anche la tensione poetica tra la sacralità del luogo e la potenza elettrica del rock’n’roll. Un concerto che non è solo spettacolo, ma esperienza: un momento in cui arte e spiritualità, tradizione e innovazione si incontrano in un contesto unico e senza tempo, capace di catturare l’energia di Lucio Corsi che, attraverso le sue canzoni, si racconta in uno dei luoghi più intensi e incontaminati d’Italia. «Siamo molto contenti di avere Lucio Corsi protagonista di un nostro original – afferma Marcello Ciannamea, Direttore Rai Contenuti Digitali e Transmediali. – “La chitarra nella roccia” è un prodotto primordiale, sospeso nel tempo, girato interamente in analogico, in grado di coinvolgere e affascinare lo spettatore, che si ritrova teletrasportato in una cornice suggestiva come quella dell’Abbazia di San Galgano. L’assenza del tetto diventa una via di fuga per la musica, che così arriva direttamente nelle case degli italiani». Il film, che sarà disponibile anche come album live dal 14 novembre, è interamente registrato in pellicola 16mm e racconta un’esibizione speciale in un luogo d’eccezione, carico di storia, che rafforza ancora di più il legame dell’artista con la sua terra.

 

Lucio Corsi, cantautore toscano, riesce a rendere armonioso il rock d’autore e le sonorità folk insieme, trasformando le sue atmosfere surreali in poesia e legando un mondo a tratti grottesco ad una struttura musicalmente ricchissima. Ha debuttato alla 75esima edizione del Festival di Sanremo con il singolo “Volevo essere un duro”, classificandosi secondo e vincendo il Premio della Critica “Mia Martini”, entrando nel cuore del pubblico, per poi rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest 2025 di Basilea, ottenendo il quinto posto. Il singolo è stato primo tra i brani indipendenti più suonati dalle radio per 10 settimane (Earone) ed è certificato disco di platino. Durante i Tim Music Awards 2025, Lucio è stato inoltre premiato con il Singolo Platino per il brano “Volevo essere un duro”, il Disco Oro per l’omonimo album e il Live Oro per aver totalizzato oltre 100mila presenze nel corso del suo tour nei club italiani della scorsa primavera – che ha registrato il tutto esaurito – ed estivo, terminato lo scorso settembre.