Miniserie
Se fossi te
«Una favola natalizia a lieto fine, ricca di ingredienti classici, resi originali dall’inserimento dello scambio dei corpi. Una formula narrativa che ha sempre creato situazioni esilaranti, emozionanti, inaspettate e coinvolgenti» raccontano i registi Luca Lucini e Simona Ruggeri. Una serie in due serate, con Laura Chiatti e Marco Bocci, in onda in prima visione domenica 28 e lunedì 29 dicembre su Rai 1
Massimo Mancuso e Valentina Sangiorgi vivono nella stessa città, lavorano nella stessa azienda, ma sembrano entità opposte. Lui è un operaio che deve lottare ogni giorno per sbarcare il lunario mantenere i due figli e il padre, che vive in casa da quando una malattia sei portata via l’amata moglie. Valentina invece è la figlia di Primo, il proprietario e fondatore dell’azienda. Vive in una bella casa, insieme a un marito che la ama e a un figlio per cui è già stato disegnato un futuro luminoso. In apparenza una vita agiata e senza problemi. Il giorno e la notte, insomma, rette parallele destinate a non incontrarsi mai, almeno in apparenza. Già, perché la vita ha in serbo per loro un’incredibile sorpresa. Avvicinandosi al Natale, Massimo scopre che il figlio Pietro soffre della stessa patologia della moglie a ha bisogno di una costosa operazione. Anche la vita di Valentina viene sconvolta dall’improvviso malore del padre Primo. E così, mentre lui ha bisogno di chiedere l’anticipo del TFR, lei eredita il timone dell’azienda, scoprendo però che i conti sono in rosso e che suo padre pretende che lei faccia una cosa sola: licenziare. Lo scontro tra Massimo e Valentina è inevitabile, i pregiudizi reciproci esplodono ed entrambi finiscono per desiderare di trovarsi nei panni dell’altro. Ed è proprio quello che accade. Massimo si ritroverà all’improvviso nel corpo della sua capa, nei suoi abiti firmati, nella sua villa lussuosa, scoprendo però che non è tutto oro quel che luccica. Valentina si ritroverà a indossare i panni umili e infeltriti del suo dipendente, a dover venire a patti con baffi e barba, ma anche a scoprire la sua particolare storia e il calore umano della sua famiglia. Sarà l’inizio di un percorso di reciproca conoscenza.
Uno sguardo doppio. I registi Luca Lucini e Simona Ruggeri raccontano
«Prima di partire per un progetto ci piace sempre domandarci come raccontare la storia. Noi crediamo sia stato interessante, con la messa in scena, cavalcare l’idea, già fortemente presente in scrittura, di una favola contemporanea, una favola natalizia a lieto fine, ricca di ingredienti classici, resi originali dall’inserimento dello scambio dei corpi. È una formula narrativa che ha sempre creato situazioni esilaranti, emozionanti, inaspettate e coinvolgenti, sia affrontata come trasformazione reale (parliamo di esempi clamorosi come “A qualcuno piace caldo” di Billy Wilder, “Tootsie” con Dustin Hoffman, “Mrs. Doubtfire” con il compianto Robin Williams, o la memorabile sostituzione de “Il marchese del Grillo” con il povero carbonaro Gasperino), sia scatenata da eventi surreali (come “Da grande” con Renato Pozzetto, poi ripreso da Tom Hanks in “Big”, al più recente “Moglie e marito”).Il motore del racconto è proprio la curiosità di vedere come i protagonisti si possono comportare nei panni di qualcun altro, e come la gente che li circonda possa reagire alla loro trasformazione. Spesso è facile “da fuori” giudicare, criticare, invidiare, denigrare, ma quando poi ci si trova nei panni di qualcun altro, il punto di vista inevitabilmente cambia. Quanto c’è apparentemente di più distante delle vite dei nostri due protagonisti? Un uomo e una donna, un operaio con difficoltà economiche e una ricca giovane ereditiera figlia di un importante imprenditore. Proprio queste distanze rendono-anche visivamente-lo scambio dei corpi un volano di spunti: ci fanno divertire, riflettere e innescano una spontanea complicità, sia con le loro situazioni famigliari che con i loro sentimenti. L’intento è far emergere il contrasto sociale e caratteriale tra i protagonisti, facendo leva su come sia loro che il mondo esterno reagiscono alla nuova dimensione. Lo scambio di ruoli, più che lo scambio di corpi, rende la favola di Natale non solo un’occasione per ridere con la famiglia, ma anche per riflettere insieme, proprio come le vere favole hanno il potere di fare. Anche all’interno delle favole, però, bisogna attenersi alla coerenza del mondo che si crea: qui il nostro mondo è reale, quindi, anche al fine di accentuare lo straordinario degli eventi, era importante che l’ordinario fosse credibile e coerente, con dialoghi e azioni naturali che rispecchiassero il mondo intorno a noi in cui deve essere facile per il pubblico riconoscersi. L’obiettivo era raccontare una storia che fosse divertente, coinvolgente e autentica, mantenendo sempre un legame forte con la realtà emotiva dei protagonisti. La comicità nasce dall’incongruenza delle situazioni e dalla difficoltà di adattarsi, più che da una rappresentazione grottesca o stereotipata dello scambio di genere. È stato interessante pensare che un diverso approccio e una diversa sensibilità dei due protagonisti potesse aiutare a capire in modo diverso i figli, le difficoltà, le relazioni. Pensiamo che trattare delicatamente i rapporti umani e in modo divertente e vivace le situazioni paradossali legate allo scambio di corpi, sia stata la strada giusta. Abbiamo sperimentato personalmente l’efficacia di collaborare nella regia con un collega. In questo caso in particolare, essere un uomo ed una donna e poter contare su due sensibilità differenti e allo stesso tempo un doppio punto di vista maschile e femminile, ha arricchito il nostro apporto artistico. Volevamo raccontare il fatto che un uomo entrasse nel corpo di una donna e una donna in quello di un uomo e che i protagonisti dovessero vivere questo “shock “in modo ancora più inedito, proprio con sfumature e sguardi che né un uomo né una donna da soli probabilmente sarebbero stati in grado di inserire. Forse, in questo caso è più che mai legittimo ricordare che proprio il termine che definisce la nostra professione–regista-è uno dei pochi non declinabile in maschile o femminile.»
I PERSONAGGI
Valentina Sangiorgi (Laura Chiatti)
Valentina sembra una donna che ha tutto nella vita. Figlia del fondatore della Azienda Dolciaria Sangiorgi, è bella, ricca, sposata con un bell’uomo e madre di un figlio intelligente… ma non è tutto oro quel che luccica. Anche nel suo passato c’è un dolore: ha perso l’amato fratello, il delfino destinato a prendere il posto di papà e condurre l’azienda nel terzo millennio. E, per quanto lei abbia studiato e si sia impegnata per colmare quel vuoto, suo padre non solo la ignora, ma addirittura sembra coltivare l’urgenza di garantire un futuro alternativo all’azienda. Questo ha un’ulteriore paradossale conseguenza: concentrata sul lavoro, Valentina sembra perdere di vista i segnali di insofferenza del figlio Filippo e le bugie del marito Giacomo. Ma con l’avvicinarsi del Natale, la vita ha in serbo per lei un’incredibile sorpresa.
Massimo Mancuso (Marco Bocci)
Operaio nell’azienda dolciaria Sangiorgi, ex calciatore di belle speranze, Massimo Mancuso è soprattutto un padre. Da quando la moglie Michela non c’è più, la sua vita ha l’unico scopo di garantire ai figli Anna e Pietro la migliore delle vite possibili. Non c’è carriera, non ci sono distrazioni, se si esclude il calcetto con i colleghi, non ci sono vizi, una vita di lavoro e sacrificio. Peccato però che l’azienda per cui lavora non versa in buone acque e che tanta dedizione non si trasformi in dialogo costruttivo, soprattutto con Anna, la figlia maggiore. Ma tra poco è Natale, quel periodo in cui possono accadere cose speciali, anche le più inattese e inaspettate, anche quelle che all’inizio sembrano un assurdo scherzo del destino.
Nonno Oscar (Nino Frassica)
Padre di Massimo, ex dipendente della fabbrica dei Sangiorgi, è la vera colonna portante della famiglia Mancuso. Un po’ burbero e spesso scontroso, nasconde un cuore d’oro che lo rende insostituibile. È l’unico a sapere della malattia del nipote e a sostenere Massimo a cui comunque non risparmia critiche e punzecchiature. Quando avviene lo ‘scambio’ è il solo a intuire che qualcosa non va. È un cuoco eccezionale, anche se ha una personale ossessione per la ‘nduja, la metterebbe persino nel caffelatte.
Primo Sangiorgi (Bebo Storti)
Padre di Valentina e fondatore dell’azienda dolciaria Sangiorgi, è un uomo pragmatico e severo, reso ancora più anaffettivo dalla morte del suo adorato figlio Roberto, erede dell’azienda. A lui sognava di lasciare la sua creatura e non fa nulla per nascondere la mancanza di fiducia nelle capacità della figlia Valentina che non ritiene all’altezza della gestione dell’azienda familiare. La sua salute vacillante e le difficoltà economiche mettono a nudo la sua vulnerabilità, evidenziando il suo profondo bisogno di controllo e la difficoltà a delegare a Valentina la sua eredità.
Giacomo (Vincenzo Ferrera)
Marito di Valentina e padre di Filippo, si presenta come un uomo elegante e impeccabile, ma dietro la facciata perfetta si nasconde un carattere distante e manipolatorio. Giacomo, più che Valentina, ha sposato la famiglia Sangiorgi e la possibilità di far carriera e oggi tradisce la moglie con Pilar, quella che dovrebbe essere la migliore amica di Valentina. Ma se lei non si accorge delle sue bugie, sarà Massimo a sgamarle e ad aprirle gli occhi.
Antonio Pratesi (Sebastiano Somma)
Avvocato dell’azienda, braccio destro di Primo, è una figura pragmatica e calcolatrice. Supervisiona le operazioni dell’azienda con rigore, spesso prendendo decisioni impopolari, come licenziamenti e tagli, per salvaguardare l’impresa.
Maria (Mariella Valentini)
Moglie di Primo e madre di Valentina, incarna perfettamente il ruolo tradizionale della donna in un contesto patriarcale. Il suo scopo è far brillare il marito e al massimo può gestire una fondazione benefica. Inizialmente sprona Valentina a seguirla lasciando il palcoscenico agli uomini di famiglia. Tuttavia, quando la crisi aziendale raggiunge il suo culmine e Primo vuole vendere tutto, Maria si rivelerà per la figlia un’alleata fondamentale, offrendole supporto emotivo e pratico, non solo come madre, ma anche come membro del consiglio d’amministrazione.
Filippo (Matteo Schiavone)
Figlio unico di Valentina e Giorgio, è all’apparenza uno studente modello che incarna il ruolo del giovane rampollo promettente, ma in realtà nasconde una vita segnata da insicurezze, apatia e uso di droghe. Schiacciato dalle alte aspettative, fatica a trovare la propria strada, per questo ha iniziato ad assumere pastiglie che lo aiutano a performare. Peccato che ora quelle pastiglie rischino di rovinargli il futuro.
Anna Mancuso (Martina Bonan)
Figlia di Massimo e sorella maggiore di Pietro, è una ragazza in gamba, razionale e con la testa sulle spalle. Dopo la morte della madre è dovuta crescere in fretta, mettendo da parte il suo naturale talento per il disegno perché per i sogni non c’è spazio. Da poco frequenta un ragazzo, ma non si sente ancora pronta per concedersi a lui. Cresciuta in un contesto esclusivamente maschile, le manca una figura femminile con cui confidarsi e condividere ansie e paure. Ma presto scoprirà che anche dentro un padre si può “nascondere” una mamma complice e premurosa.
Pietro Mancuso (Leo Manisse)
È il figlio minore di Massimo, dieci anni, il sorriso splendido della madre e il talento calcistico del padre, di cui è l’orgoglio e l’alfiere. Peccato che dalla madre non abbia ereditato solo la bellezza e la solarità. Massimo sta per scoprire che anche il suo amato Pietro soffre della stessa patologia cardiaca che gli ha portato via l’amore della sua vita. Ora, la sua unica priorità è trovare i soldi necessari per finanziare l’operazione sperimentale che potrebbe salvarlo, a qualunque costo.”
La storia
EPISODIO 1 — “Impasto e lievitazione”
Massimo, operaio della Sangiorgi e padre single che già fatica a sbarcare il lunario, scopre che il figlio Pietro ha una possibile cardiopatia. Per curarlo ha bisogno del TFR, ma l’azienda per cui lavora versa in condizioni critiche. A peggiorare le cose, il titolare Primo Sangiorgi viene colto da malore e deve lasciare il timone a Valentina, la figlia, di cui non si fida e a cui dà l’ordine categorico di tagliare l’organico. Massimo e Valentina si ritrovano su fronti opposti, ostili e pieni di pregiudizi. Dopo uno scontro acceso, si augurano a vicenda di trovarsi nei panni dell’altro… senza immaginare che quel desiderio sta per avverarsi.
EPISODIO 2 — “Cottura”
Massimo e Valentina si svegliano nei corpi scambiati e, nel panico, cercano di gestire famiglie e ruoli altrui. Lei affronta Oscar, il padre di Massimo, e la sua mania per il cibo piccante, la casa disastrata, i figli recalcitranti e l’auto scassata; lui si ritrova nel lusso della villa, tra docce parlanti e colazioni da hotel a cinque stelle, ma dove, sotto le apparenze, si nascondono magagne. In attesa di capire come tornare nei propri corpi si promettono di non intervenire nelle reciproche vite, ma ben presto capiranno che tenere fede a quella promessa non è facile come sembra.
EPISODIO 3 — “Farina sul fuoco”
L’assurdo scambio diventa ancora più ingestibile il giorno di Natale quando Massimo-in-Valentina deve trovare il modo di raffreddare i bollenti spiriti del marito di lei e sopportare la fredda formalità di casa Sangiorgi. Valentina-in-Massimo, al contrario, trascorre un Natale pieno di affetto con Oscar, Anna e Pietro, almeno fino a quando non scopre della malattia del bambino.
EPISODIO 4 — “A cuore aperto”
Finalmente complici, i due si impegnano a salvare sia Pietro, il figlio di Massimo, che Filippo, il figlio di Valentina, che, schiacciato dalle aspettative della famiglia si sta perdendo in bugie e abuso di sostanze. Ma la missione più ardua sarà quella di salvare l’azienda, che diventerà ancora più complessa quando ciascuno tornerà nel proprio corpo. Avranno imparato a considerare il punto di vista altrui o torneranno a ignorarsi?