La lotta perenne tra bene e male
Sono protagonisti indiscussi della serie cult che ha affascinato il pubblico di RaiPlay e quello di Rai 2. Maria Esposito, Domenico Cuomo e Lucrezia Guidone si raccontano. La quinta stagione di “Mare Fuori”, disponibile sulla piattaforma digitale Rai, andrà in onda da mercoledì 26 marzo
MARIA ESPOSITO
Bentornata a “Mare Fuori”
Fortunatamente, questo ruolo l’ho cucito addosso a me stessa. Non è stato difficile interpretare Rosa, perché le sue sfumature sono diventate parte integrante della mia identità. Nella quinta stagione, che ritengo una delle più avvincenti, ci sono stati momenti in cui Maria e Rosa si fondevano, tanto da farmi dimenticare chi fossi realmente. Mi sono immersa completamente nella sua vita e nella sua anima.
Chi è “oggi” la tua Rosa?
Rosa è una ragazza costretta a vivere un’esistenza che non ama. Ogni giorno deve combattere con se stessa, perché in fondo è una persona buona, sensibile, ma profondamente fragile. La sua vita è irrimediabilmente condizionata dal luogo in cui è nata e cresciuta. Sogna un futuro diverso, ma, fatta eccezione per il comandante (interpretato da Carmine Recano), è completamente sola. Vedremo se riuscirà a liberarsi da questa prigione interiore.
Cosa ha significato per te far parte di questo progetto?
Prima di entrare nel mondo della recitazione e di lavorare in questa serie, ero una persona completamente diversa. Ero terrorizzata dalla telecamera, faticavo a tranquillizzarmi durante le interviste. Grazie, però, agli splendidi colleghi che ho incontrato e alla squadra con cui ho condiviso questo percorso, sono cresciuta sia come persona che come attrice.
DOMENICO CUOMO
Un’altra interessante sfida professionale per te…
La mia sfida professionale rimane sempre la stessa: raccontare qualcosa di autentico, esplorare parti di me ancora sconosciute. Credo che, con il passare del tempo e con uno studio sempre più approfondito del personaggio, emergano nuovi mondi e nuove sfaccettature della sua personalità. Il mio obiettivo è portare un’evoluzione, raccontare qualcosa di nuovo nell’anima.
Cosa ti è rimasto dentro dell’anima di CardioTrap?
Senza dubbio il suo coraggio. Ha sofferto così tanto che non era scontato che continuasse a lottare per il bene. La sua forza, la dedizione e la costanza con cui affronta la vita sono per me un bellissimo esempio.
Qual è la giusta chiave di lettura per comprendere i valori di “Mare Fuori”?
Al centro della serie c’è la lotta eterna tra bene e male. Nella vita, spesso, una frazione di secondo, un’azione, un pensiero possono fare la differenza tra giusto e sbagliato. Sta a noi decidere se cogliere o meno l’opportunità di incidere positivamente sul mondo. Per questo, nella quinta stagione, un aspetto fondamentale è proprio la scelta di chi essere, un bivio che ogni personaggio dovrà affrontare.
Perché i giovani amano questa serie?
Uno dei punti di forza è, secondo me, la complessità delle storie d’amore vissute nella serie. I ragazzi si immedesimano nel desiderio di vivere intensamente la vita, di assaporare la libertà, un valore fondamentale. Questi giovani protagonisti, che ne sono privati, ci ricordano quanto sia preziosa.
LUCREZIA GUIDONE
Quali sono gli elementi “cult” di questa serie?
Sicuramente lo spirito di unione tra i ragazzi all’interno dell’IPM, costretti a lottare ogni giorno per superare le difficoltà e costruirsi un futuro. Ma anche la loro voglia di mettersi in discussione, di cambiare la propria vita. Questo è un elemento luminoso della nostra storia.
Qual è l’aspetto emotivamente più trainante di questa nuova stagione?
La ricerca della verità e il desiderio di trovare risposte, che non saranno facili da ottenere. Questa è la grande sfida per tutti i protagonisti, giovani e adulti.
Con quale sguardo gli adulti – attori e personaggi – hanno accompagnato la crescita dei giovani protagonisti?
Sono entrata nella terza stagione di “Mare Fuori” e ho avuto modo di osservare da vicino la crescita professionale di tanti giovani attori, molti dei quali alle prime esperienze. Li abbiamo accompagnati nel loro percorso di maturazione. A livello narrativo, le dinamiche sono più complesse, i contrasti più accentuati. Il mio personaggio, la direttrice dell’istituto, ha avuto un’evoluzione significativa: si è ammorbidita nel rapporto con i ragazzi, pur mantenendo la sua fermezza e integrità.
Che valore ha la parola “futuro”?
Per Sofia ha un valore immenso. Sente profondamente la responsabilità di creare per questi ragazzi le condizioni di un futuro possibile. Per questo, a volte, le sue reazioni possono sembrare dure. Anche lei, come quasi tutti i personaggi, sta combattendo una battaglia.
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