Ilaria e Miran sono tornati a casa

Un murale nella sede Rai di Saxa Rubra a Roma ricorda la giornalista e l’operatore uccisi il 20 marzo del 1994 a Mogadiscio

Il colpo d’occhio è, anche, un colpo al cuore. Ilaria e Miran, coloratissimi, sorridenti, campeggiano sulla facciata della palazzina C di Saxa Rubra, lì dove si trova da sempre la redazione del Tg3 che ha atteso invano il loro ritorno. Ilaria Alpi e Miran Hrovatin sono stati uccisi il 20 marzo del 1994. Una morte che non ha ricevuto giustizia, nonostante le energie profuse dai genitori di Ilaria fino alla fine. Per questo una delle rose bianche nel murale reca le parole: “Noi non archiviamo”. L’Usigrai, il sindacato unitario dei giornalisti Rai, e il comitato di redazione del Tg3 si sono fatti artefici, in perfetta sintonia con i vertici aziendali, di questa iniziativa che va oltre il semplice ricordo e diventa memoria viva e impegno quotidiano per un’informazione fondata sulla verità, altra parola che incornicia i volti dei due giornalisti. Autrice del bozzetto Laika, street artist romana che ha fatto dell’anonimato la propria cifra. La realizzazione dell’opera è stata quindi affidata alla sua squadra che ha lavorato, all’interno del Centro radiotelevisivo Biagio Agnes, a partire dal 24 maggio, giorno in cui Ilaria avrebbe compiuto 64 anni. “Abbiamo voluto tatuarceli addosso” hanno dichiarato i membri del CdR del Tg3. Messe a dimora anche le rose bianche che un floricultore ha ibridato in onore di Ilaria e che erano state piantate nel giardino della sede di Viale Mazzini, attualmente chiusa.

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