Evviva!

GIANNI MORANDI

In occasione dei 70 anni della Rai, Gianni Morandi conduce i telespettatori in un viaggio attraverso generi, personaggi e temi che hanno fatto la storia della televisione italiana. Venerdì 26 aprile in prima serata su Rai 1

Un viaggio attraverso vare regioni d’Italia, perché la Rai non è solo di chi l’ha fatta ma anche di chi l’ha vista. È di tutti. “Evviva!” è un racconto fatto in prima persona da Gianni Morandi, che questi anni della Tv li ha attraversati tutti… prima come spettatore bambino, poi da protagonista. Un racconto ricco di storie, aneddoti, curiosità, filmati, canzoni accennate unplugged da Gianni con la sua chitarra.

Gianni partiamo dal titolo, perché “Evviva!” e dove ci porterà?

Evviva! è un’espressione di gioia e di allegria. La Tv per il pubblico dovrebbe rappresentare sempre un’occasione di leggerezza e di compagnia. Ho pensato che potesse essere un titolo adatto per questo programma che ci farà ricordare momenti bellissimi e musicali della storia del nostro Paese.

Un ritorno in Rai in un anno di festa (i 70 anni della Tv), che cosa prova?

Mi rende felice poter essere testimone e rappresentante di questo racconto che la Rai ha deciso di fare in un anniversario così importante. Io stesso ho dei ricordi molto belli, sia personali che professionali, legati al mondo della televisione e sono orgoglioso di raccontarne la storia, avendo anche a disposizione il capitale straordinario e l’archivio delle Teche Rai.

Cosa significa raccontare la Tv in televisione?

È un po’ la storia di ognuno di noi, credo che ogni persona che vedrà il programma potrà avere un ricordo o un aneddoto legato ad un periodo particolare della propria vita. Dal 1954 la Tv è entrata nelle nostre vite e ne ha fatto parte fino ad ora in modo costante dando la possibilità a tutti di vivere momenti di intrattenimento ma anche di connessione con il mondo.

Qual è il primo ricordo che la lega alla Rai e che cosa ha significato per lei la scoperta della Tv?

Quando è nata la Tv nel 1954 io avevo 9 anni e i miei primi ricordi di bambino sono legati a mio padre che mi portava al Bar Marchioni di Monghidoro per poter vedere gli show del sabato sera. Ero incuriosito da quelle immagini in bianco e nero che entravano nelle nostre case e che ci facevano conoscere un mondo affascinante che ci sembrava così lontano e nuovo. Poi con l’inizio della mia carriera sono entrato a far parte anche io del mondo televisivo e nel corso di questi 70 anni ho avuto l’occasione di conoscerne anche i segreti e i meccanismi che si sviluppano nel “dietro le quinte”.

La sua musica ha accompagnato le nostre vite e la storia del Paese. Dove ha trovato la linfa creativa per questo nuovo viaggio?

La musica è la mia vita, ho interpretato più di 600 canzoni e ho avuto l’opportunità di lavorare con grandissimi autori che hanno scritto per me. Mi ritengo un uomo fortunato, in 60 anni di carriera, le esperienze che ho vissuto, nonostante qualche momento di difficoltà, mi hanno permesso di fare il lavoro che sognavo con lo stesso entusiasmo dei primi anni e mi hanno permesso di girare il mondo.

Per quali emozioni si ritrova a gridare “evviva”?

Sono un uomo ottimista di natura, mi capita di gridare “evviva” per piccole e grandi cose. Una bella giornata di sole, ritrovarmi e passare del tempo insieme alla mia grande famiglia, una nuova canzone da interpretare o un nuovo programma come questo da condurre che mi porterà in giro per l’Italia a vedere luoghi nuovi e incontrare persone che ancora non conosco.

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