ELEONORA DANIELE
Da “La Partita del Cuore” al cuore delle storie: quando la TV unisce e fa bene
Al RadiocorriereTv la conduttrice racconta l’emozione di tornare alla guida di un evento che unisce sport, musica e solidarietà, in onda su Rai 1 martedì 15 luglio alle 21.30. Ambientata quest’anno all’Aquila, città simbolo di resilienza, la partita vede sfidarsi la Nazionale Cantanti e la Nazionale Politici con l’obiettivo di raccogliere fondi per il Progetto Accoglienza del Bambino Gesù. Da settembre, la giornalista torna su Rai 1 con “Storie Italiane”, “Tutti a Scuola” e il nuovo ciclo di approfondimento “Storie di Sera”
Che emozione è per lei essere ancora una volta il volto di un evento così amato?
È una grande emozione, una gioia immensa occuparmi delle storie del Bambino Gesù e di questo evento benefico dove tutti si mettono in campo: dal mondo dei cantanti, dello spettacolo, fino alla politica. È davvero una partita speciale.
Qual è il significato profondo per lei, in questo contesto?
È un momento per riflettere e capire che le cose davvero importanti sono la sofferenza di tanti bambini, ma anche il loro sorriso. Regalare loro la possibilità di sopravvivere, vivere e avere un futuro dignitoso è ciò che conta di più.
Cosa si aspetti da questo confronto, inedito, ma anche agonisticamente speciale, quasi una rivincita?
Sì, è una rivincita. Mi aspetto che abbiano affinato le armi e si siano allenati, perché in fondo hanno avuto un anno per prepararsi. Vediamo se riescono a batterli quest’anno!
Quanto conta il contesto territoriale nel raccontare il valore sociale della Partita del Cuore?
È un valore importantissimo. L’Aquila è un territorio che ha sempre bisogno di grande sostegno e di forza per non dimenticare ciò che è accaduto. Allo stesso tempo, è un campo simbolico in cui gareggiare. Ma, alla fine, non è importante chi vince o chi perde.
Quello che conta davvero, dunque, è la raccolta fondi?
Sì, l’importante è proprio il risultato finale: la raccolta fondi per i bambini. Ci sarà un SMS solidale e tutto sarà devoluto al progetto di accoglienza dell’ospedale Bambino Gesù, che aiuta tanti genitori che vengono da fuori e devono stare a Roma per seguire i propri figli malati.
In un momento storico complesso, quanto è importante che la televisione pubblica promuova eventi come questo, capaci di sensibilizzare su temi sociali attraverso linguaggi popolari come lo sport e la musica?
Ognuno deve mettersi in gioco. Penso che noi abbiamo una responsabilità enorme: informatori, chi va in video, chi ha la possibilità di lanciare certi messaggi. Dobbiamo usarla bene.
Ha già vissuto l’atmosfera unica del backstage lo scorso anno. C’è un aneddoto, un incontro, un gesto che l’ha colpita e che porta con lei come testimonianza del valore umano della Partita del Cuore?
Sicuramente le storie delle mamme e dei ragazzi. Alcune le ho ritrovate anche nel programma “Dottore in corsia – Bambino Gesù”, che andrà in onda quest’inverno su Rai 3. Ogni momento ha avuto il suo fascino, ma ciò che mi ha colpito di più è stata l’allegria, la voglia di fare squadra, di unirsi. Anche nel backstage l’anno scorso si respirava questa forza.
Da settembre torna anche con “Storie italiane”. Quali temi sente più urgenti da portare in trasmissione? Cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova stagione?
Sicuramente ci sarà tanto spazio dedicato al sociale. Alle denunce dei cittadini, degli spettatori. Ai limiti, a volte, delle istituzioni nell’ascoltare i bisogni delle persone, e viceversa: le persone che non riescono a farsi ascoltare. Credo che la televisione debba essere un mezzo anche per questo, e per me è fondamentale.
A settembre sarà anche alla guida di “Tutta la Scuola”. Che messaggio vuole lanciare quest’anno agli studenti e alle famiglie?
Il 22 settembre sarà una giornata importante, con messaggi istituzionali e una grande riflessione sulla scuola italiana oggi. Spero, attraverso tante storie positive, di far capire che insieme si può creare una rete importante. Solo insieme possiamo costruire qualcosa.
Perché i ragazzi, in fondo, sono una risorsa fondamentale…
Sì, i ragazzi sono una risorsa enorme. Quando sto tra i più piccoli, per me è una fonte immensa di energia, e anche un’occasione per vedere il mondo con occhi diversi, con la loro visione e non più solo con la nostra.
Dal 20 ottobre arriverà in seconda serata “Storie di Sera”, tra racconto e approfondimento. Come ci sta lavorando?
Stiamo lavorando già da ora per una continuità con quanto fatto l’anno scorso. Riprenderemo alcune storie già trattate, come l’inchiesta di Cutro, e nel frattempo abbiamo trovato nuove storie simili, molto forti. Stiamo proprio esplorando un mondo che ha ancora tanto da raccontare.
L’inchiesta sarà quindi il fulcro della trasmissione?
Sì, sarà all’insegna dell’inchiesta.
Se dovesse scegliere una sola parola per descrivere il suo autunno televisivo, quale sarebbe e perché?
“Mia madre”. Con la volontà e la speranza che resista, che si faccia forte. Anche perché questo lavoro, di fatto, l’ho iniziato per lei, da Genova.